26 dicembre 2019 - San Diego
Giovedì 26 dicembre 2019
Le previsioni sono nefaste, e infatti ... piove. Ma visto che, ancora una volta, non siamo fatti di zucchero e non rischiamo di scioglierci, armati del solito ottimismo usciamo senza ombrello e veniamo premiati.
Ce la prendiamo comoda, la Midway apre alle 10, e ci concediamo il tempo di fare qualche foto scema a e con l'Unconditional surrender ... che sì, è kitschissima, ma è una meraviglia, a me - appassionata di storia - quella foto in bianco e nero a Times Square mette sempre i brividi belli, quasi quanto l'enorme VICTORY sul Daily Mail dell'8 maggio 1945, e la statua che la replica strappa più di un sorriso.
Aspettando le dieci girovaghiamo intorno al molo e ci commuoviamo davanti al memorial dedicato a Bob Hope e alla statua più bella ed emozionante del piccolo parco adiacente.
Il cielo è di nuovo indeciso ma non importa, è arrivata l'ora di salire a bordo, fiduciosi inseriamo la carta di credito per pagare tre ore di parcheggio, il massimo consentito, con un bel "Ma figurati se non ci bastano tre ore, poi io che sono il più interessato l'ho già vista, ce la caviamo sicuro per l'una" 😁
Come no ... fai il giro guidato dell'isola (la torre con tutti i cosi che servono a guidare la nave, ma chiamata col nome tecnico 😁), fai il giro sul ponte, fai il giro dell'hangar, visita tutta la zona degli alloggi, la mensa, l'infermeria, la lavanderia, il barbiere, la cappella, fatti fare una lezione sui radar dal tuo esperto di fiducia, uccidi quei due o tremila asiatici rompiballe di troppo, torna tredicenne nella sezione dei Top Gun, insomma in un attimo si fanno le due.
Tra gli innumeri sottomarini, corazzate, portaerei, barchette e barchini della mia collezione di mezzi militari, probabilmente la Midway è quella che mi ha regalato la mattinata più interessante e godibile. Alabama, Intrepid, Pampanito, Jeremiah O'Brien sono state tutte visite piacevoli, qui però ho proprio perso il senso del tempo.
Come sempre la parte che più mi piace scoprire è quella delle zone dove si svolgeva la vita quotidiana dell'equipaggio: 4500 persone che vivevano qui, in tempo di pace e in tempo di guerra, in questa piccola città autosufficiente e spaventosamente organizzata.
Qui ha servito anche un nome eccellente: eccolo nell'elenco dei prigionieri in Vietnam, catturato esattamente otto giorni dopo la nascita del mio Pandone (se vi dice di essere minorenne, ora sapete con certezza che sta mentendo )
Certa di aver rimediato un multone stratosferico, resto piacevolmente sorpresa nello scoprire che il nostro cocchio è rimasto inviolato ed ignoto ai rappresentanti della legge ... perché non metterci allora altre tre ore di sosta e andarcene a piedi a pranzo al Kansas City BBQ? ormai sono in pieno mood Top Gun, non sarà un pasto da gourmet ma Paolo non ha cuore di negarmelo.
Resto pimpante e feliciona fino a quando all'uscita vedo la targa ricordo della scena allo Sleazy Bar: in che senso MILLENOVECENTOOTTANTACINQUE? in che senso TRENTACINQUE ANNI FA? com'è possibile che io avessi una cotta per Iceman TRENTACINQUE anni fa, se ne ho a malapena diciotto?
Rientrati a Roma ho ovviamente preteso di rivedere questo capolavoro del cinema intellettuale, immaginatemi pure a strillare come la gallina dodicenne che ero nel 1986 (beccata: nemmeno io sono minorenne ) quando ho realizzato DOVE ci siamo seduti ...
E sì, lo so che sulla testa di Paolo c'è esattamente la foto del nostro tavolo con Maverick, Charlie e Carole e io non me ne sono accorta fino ad ora che l'ho postata, ma sarò cecata e rinco per qualcosa, no? 😝
Quando usciamo, San Diego è affollata di redneck dell'Iowa in libera uscita, c'è una partita di football degli Hawkeye e sembra che l'intero stato ne abbia approfittato per regalarsi una vacanza post natalizia. Come facciamo a saperlo, dite? beh, diciamo che i tifosi del Midwest non passano inosservati 😁
Dopo pranzo, ormai sono le quattro, ci concediamo una pigra passeggiata al Seaport Village, molto carino, e aspettiamo venti minuti in coda da Starbucks per un caffè cattivo come non mai ... lavorassero in un bar italiano, sarebbe il fallimento sicuro, sono lentissimi e decisamente imbranati.
Pace, fa freddo, il tempo si è rimesso al brutto e ormai tutto quello che ci interessa ha chiuso i battenti, quindi ce la prendiamo il giusto ...
Ci siamo segnati prima di partire un indirizzo di Ivy Street, tra gli altri, per le decorazioni natalizie, prendiamo la macchina via: finalmente! Finalmente un po' di sano consumismo, finalmente un'americanata come si deve! l'unica cosa deludente del viaggio finora è stata per me la pressoché totale mancanza di lucine, alberi, palline, insomma tutta la NATALIZITUDINE a cui mi hanno abituata quarantacinq... ehm, diciotto 😄 anni di film made in USA scintillanti e smielensi.
Caso vuole che svoltando per Ivy Street la passeggera intravveda un punto perfetto per fare qualche foto alla pista dell'aeroporto. Essendo la passeggera pigrissima, si rifiuta di estrarre il cavalletto. Essendo il vento piuttosto forte, le foto della passeggera vengono uno schifo. Essendo però la passeggera alquanto paracula, la sentirete sostenere convinta che ella ha preferito soprassedere per lasciare all'autista la gloria intatta per queste bellissime foto (sue, tutte sue, solo sue, loggiuro 😆)
Immaginate la sorpresa quando riguardando il solito Top Gun abbiamo scoperto che per fare queste foto abbiamo parcheggiato ... qui!
Per concludere degnamente la serata, dopo una doccia calda corroborante - anche a San Diego fa un freddo caino quando scende il sole - ceniamo da Ironside Fish & Oyster, a Little Italy giusto dietro l'hotel ... lo avevamo puntato per la vigilia, stasera è aperto ed ha posto, e la cena è spettacolare: una dozzina di ostriche assortite, un lobster roll, una crab cake, annaffiati da un buon chardonnay californiano.
Mi piace questa città!
Le previsioni sono nefaste, e infatti ... piove. Ma visto che, ancora una volta, non siamo fatti di zucchero e non rischiamo di scioglierci, armati del solito ottimismo usciamo senza ombrello e veniamo premiati.
Ce la prendiamo comoda, la Midway apre alle 10, e ci concediamo il tempo di fare qualche foto scema a e con l'Unconditional surrender ... che sì, è kitschissima, ma è una meraviglia, a me - appassionata di storia - quella foto in bianco e nero a Times Square mette sempre i brividi belli, quasi quanto l'enorme VICTORY sul Daily Mail dell'8 maggio 1945, e la statua che la replica strappa più di un sorriso.
Aspettando le dieci girovaghiamo intorno al molo e ci commuoviamo davanti al memorial dedicato a Bob Hope e alla statua più bella ed emozionante del piccolo parco adiacente.
Il cielo è di nuovo indeciso ma non importa, è arrivata l'ora di salire a bordo, fiduciosi inseriamo la carta di credito per pagare tre ore di parcheggio, il massimo consentito, con un bel "Ma figurati se non ci bastano tre ore, poi io che sono il più interessato l'ho già vista, ce la caviamo sicuro per l'una" 😁
Come no ... fai il giro guidato dell'isola (la torre con tutti i cosi che servono a guidare la nave, ma chiamata col nome tecnico 😁), fai il giro sul ponte, fai il giro dell'hangar, visita tutta la zona degli alloggi, la mensa, l'infermeria, la lavanderia, il barbiere, la cappella, fatti fare una lezione sui radar dal tuo esperto di fiducia, uccidi quei due o tremila asiatici rompiballe di troppo, torna tredicenne nella sezione dei Top Gun, insomma in un attimo si fanno le due.
Tra gli innumeri sottomarini, corazzate, portaerei, barchette e barchini della mia collezione di mezzi militari, probabilmente la Midway è quella che mi ha regalato la mattinata più interessante e godibile. Alabama, Intrepid, Pampanito, Jeremiah O'Brien sono state tutte visite piacevoli, qui però ho proprio perso il senso del tempo.
Come sempre la parte che più mi piace scoprire è quella delle zone dove si svolgeva la vita quotidiana dell'equipaggio: 4500 persone che vivevano qui, in tempo di pace e in tempo di guerra, in questa piccola città autosufficiente e spaventosamente organizzata.
Qui ha servito anche un nome eccellente: eccolo nell'elenco dei prigionieri in Vietnam, catturato esattamente otto giorni dopo la nascita del mio Pandone (se vi dice di essere minorenne, ora sapete con certezza che sta mentendo )
Certa di aver rimediato un multone stratosferico, resto piacevolmente sorpresa nello scoprire che il nostro cocchio è rimasto inviolato ed ignoto ai rappresentanti della legge ... perché non metterci allora altre tre ore di sosta e andarcene a piedi a pranzo al Kansas City BBQ? ormai sono in pieno mood Top Gun, non sarà un pasto da gourmet ma Paolo non ha cuore di negarmelo.
Resto pimpante e feliciona fino a quando all'uscita vedo la targa ricordo della scena allo Sleazy Bar: in che senso MILLENOVECENTOOTTANTACINQUE? in che senso TRENTACINQUE ANNI FA? com'è possibile che io avessi una cotta per Iceman TRENTACINQUE anni fa, se ne ho a malapena diciotto?
Ovviamente non possiamo esimerci dal lasciare una traccia del passaggio dei Top Pandas, dopo aver debitamente chiesto il permesso alle cameriere, simpaticissime, che se la ridono allegramente 😜
Rientrati a Roma ho ovviamente preteso di rivedere questo capolavoro del cinema intellettuale, immaginatemi pure a strillare come la gallina dodicenne che ero nel 1986 (beccata: nemmeno io sono minorenne ) quando ho realizzato DOVE ci siamo seduti ...
E sì, lo so che sulla testa di Paolo c'è esattamente la foto del nostro tavolo con Maverick, Charlie e Carole e io non me ne sono accorta fino ad ora che l'ho postata, ma sarò cecata e rinco per qualcosa, no? 😝
Quando usciamo, San Diego è affollata di redneck dell'Iowa in libera uscita, c'è una partita di football degli Hawkeye e sembra che l'intero stato ne abbia approfittato per regalarsi una vacanza post natalizia. Come facciamo a saperlo, dite? beh, diciamo che i tifosi del Midwest non passano inosservati 😁
Dopo pranzo, ormai sono le quattro, ci concediamo una pigra passeggiata al Seaport Village, molto carino, e aspettiamo venti minuti in coda da Starbucks per un caffè cattivo come non mai ... lavorassero in un bar italiano, sarebbe il fallimento sicuro, sono lentissimi e decisamente imbranati.
Pace, fa freddo, il tempo si è rimesso al brutto e ormai tutto quello che ci interessa ha chiuso i battenti, quindi ce la prendiamo il giusto ...
Ci siamo segnati prima di partire un indirizzo di Ivy Street, tra gli altri, per le decorazioni natalizie, prendiamo la macchina via: finalmente! Finalmente un po' di sano consumismo, finalmente un'americanata come si deve! l'unica cosa deludente del viaggio finora è stata per me la pressoché totale mancanza di lucine, alberi, palline, insomma tutta la NATALIZITUDINE a cui mi hanno abituata quarantacinq... ehm, diciotto 😄 anni di film made in USA scintillanti e smielensi.
Caso vuole che svoltando per Ivy Street la passeggera intravveda un punto perfetto per fare qualche foto alla pista dell'aeroporto. Essendo la passeggera pigrissima, si rifiuta di estrarre il cavalletto. Essendo il vento piuttosto forte, le foto della passeggera vengono uno schifo. Essendo però la passeggera alquanto paracula, la sentirete sostenere convinta che ella ha preferito soprassedere per lasciare all'autista la gloria intatta per queste bellissime foto (sue, tutte sue, solo sue, loggiuro 😆)
Immaginate la sorpresa quando riguardando il solito Top Gun abbiamo scoperto che per fare queste foto abbiamo parcheggiato ... qui!
Per concludere degnamente la serata, dopo una doccia calda corroborante - anche a San Diego fa un freddo caino quando scende il sole - ceniamo da Ironside Fish & Oyster, a Little Italy giusto dietro l'hotel ... lo avevamo puntato per la vigilia, stasera è aperto ed ha posto, e la cena è spettacolare: una dozzina di ostriche assortite, un lobster roll, una crab cake, annaffiati da un buon chardonnay californiano.
Mi piace questa città!
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