SamarPanda! (Uzbekistan 2023)

 



Penso che nei sogni di ogni viaggiatore ci siano nomi mitici, evocativi ... Tropico del Capricorno, Stonehenge, Sorgenti del Nilo, Equatore, Colorado, Capo Nord ... ecco, nei miei c'è da quando ho memoria anche Samarcanda, non so se per colpa di una canzone orecchiabile e tristissima, delle mie mille letture e curiosità, delle immagini che il solo suono mi evoca: le notti d'Oriente, i cammelli, le distese di sabbia, le cupole blu, le steppe dell'Asia centrale, le maioliche, i khan, Tamerlano ...




Samarcanda, sì ... ma del resto del Paese che la ospita poco o nulla sapevo, finché nel lontano 2014 la mia amica Stefi ci è andata ed è tornata incantata, portandomi in regalo i suoi racconti e il tarlo di voler vedere con i miei occhi. Visto che per mia enorme fortuna ho un marito più curioso e sempre pronto a partire di me, nel gennaio 2020 abbiamo quindi prenotato un magnifico volo diretto Roma - Tashkent per il 30 aprile, e un bel giro di un Paese che prometteva sole e sorprese per tutti i quindici giorni che avevamo intenzione di passarci. 

La sorpresa ce l'ha fatta invece il Covid, e tra un "ma figurati se per il 30 aprile non è tutto finito" e un "vabbè dai, ci andiamo nel 2021" sono passati tre anni e mezzo ... ma siamo teste dure e alla fine ce l'abbiamo fatta :D

Prima di andare in Uzbekistan pensavo che Verona avesse un clima infame: credetemi, Verona è il paradiso :D ... qui si passa dai 50 gradi estivi (70 sull'asfalto) ai -25 dell'inverno, quindi la scelta stavolta è ricaduta sul mese di ottobre: a primavera 2023, ma in data rimasta a lungo sconosciuta, era prevista la prima comunione del nano, che adoriamo e di cui, genitori a parte, siamo praticamente gli unici parenti sia in vita che a posto con la testa, quindi rischiare di perderla era escluso. 

Il nostro bellissimo ed economico volo diretto da Fiumicino era nel frattempo ovviamente scomparso, quindi abbiamo ripiegato su un meno bello e decisamente meno economico scalo a Istanbul con Turkish, che al momento non è nelle mie grazie ma alla prima buona offerta probabilmente ci rientrerà.

Abbiamo confermato il giro del 2020 con lo stesso ragazzo che ce lo aveva organizzato, e che per ringraziarci di non aver preteso il rimborso immediato dell'acconto - di fatto gli abbiamo invece chiesto di trattenerlo finché non fossimo riusciti ad andare - ci ha omaggiato di alcuni upgrade negli hotel, di una guida privata in ogni città visitata, che inizialmente avevamo pensato di cercare e contattare per conto nostro, e ci ha mantenuto al centesimo il preventivo di tre anni fa. 

Per inciso, è stato eccezionale: mai un disguido, mai un'attesa, mai una sbavatura. Venghino siori, venghino, ci abbiamo il contatto giusto! Come ci siamo organizzati? Il fai da te è assolutamente fattibile, ma ormai siamo vecchi e pigri, quindi abbiamo preferito fare le cose con calma e comodo. L'agenzia ci ha prenotato tutti gli hotel, scelti da noi, e predisposto tutti i trasferimenti, per la maggior parte in auto tranne un volo interno da Tashkent a Nukus e il treno Afrosyob da Samarcanda a Tashkent (Italo, scansete ... Trenitalia, con te non ci parlo manco più). L'auto si può noleggiare solo nella capitale, il che per il giro che avevamo in mente noi non andava bene, a Samarcanda guidano in un modo che ha spaventato uno che ha preso la patente a Roma nel 1985, l'Aral non è affrontabile con una Berlina ... si può tranquillamente chiedere agli hotel di procurare un autista man mano, ma noi preferiamo partire con i piani già fatti, e non posso che consigliare lo stesso approccio: abbiamo risparmiato un sacco di tempo e di fatica per goderci al massimo ogni momento, restando comunque sempre abbastanza autonomi.





L'Uzbekistan è un Paese decisamente grande, noi avevamo le idee chiare solo in parte e Anvar, il titolare della Global Connect, ci ha aiutato a comporre un itinerario che con il senno di poi cambieremmo solo in minima parte, aggiungendo una notte a Samarcanda che l'avrebbe meritata, e includendo una notte in una yurta sul Lago d'Aral. 

La prima volta che, da ignorante assoluta, ho visto le foto delle barche in secca ho detto "Wow", in effetti sono immagini suggestive e bellissime, poi ho scoperto la storia tragica e triste di quello che era il quarto lago al mondo per dimensioni ed ora è ridotto a una pozzanghera per le decisioni scellerate di una dittatura scellerata. Ci abbiamo pensato su e abbiamo deciso di andare lo stesso, e non ci siamo pentiti ... toccare con mano quello scempio, che pure ha una sua misteriosa e tristissima bellezza, ti lascia un solco nel cuore. 





Il resto dell'itinerario è quello classico, con le tre meravigliose città di Khiva, Bukhara e Samarcanda come gioielli di una corona bellissima anche in tutte le altre tappe. Abbiamo lasciato là un po' dei pregiudizi con cui eravamo partiti, abbiamo conosciuto persone interessanti, giovani e meno giovani, abbiamo imparato finalmente un po' di storia non eurocentrica, abbiamo assaggiato cibi diversi e squisiti, abbiamo come al solito macinato chilometri su chilometri a piedi, abbiamo scoperto un paese laico e moderno, non ricco né povero ma solidale e giovane e aperto, abbiamo scattato un mare di foto e portato a casa un po' di sole e tanti ricordi più intensi e felici che mai. 

06/10/2023 Roma - Tashkent
07/10/2023 Tashkent
08/10/2023 Tashkent - volo x Nukus - Aral Yurt Camp
09/10/2023 Aral Yurt Camp - Nukus
10/10/2023 Nukus - Khiva
11/10/2023 Khiva
12/10/2023 Khiva - Bukhara
13/10/2023 Bukhara
14/10/2023 Bukhara
15/10/2023 Bukhara - Aydarkol - Yurt Camp
16/10/2023 Yurt Camp - Sentyab
17/10/2023 Sentyab - Samarkand
18/10/2023 Samarkand
19/10/2023 Samarkand - Shahriszab - treno x Tashkent
20/10/2023 Tashkent - Roma
Prima della data fatidica, visto che per scaramanzia non partiamo mai senza avere già in tasca un altro volo, abbiamo prenotato un bel Fiumicino-JFK per il maggio prossimo, quando andremo a esplorare la Valle dell'Hudson come gli Ultimi dei MohiPandi. E per essere proprio sicuri sicuri sicuri, visto che non eravamo convinti, abbiamo preso anche un Fiumicino-Johannesburg per il viaggio dei miei cin... cinq... dei miei cinque anni 





E dopo solo tre anni e mezzo di attesa, eccoci finalmente il 6 ottobre nella lounge strafiga del Terminal 3 di Fiumicino in attesa del volo che nonostante i patemi d'animo prepartenza che ci hanno portato a controllare compulsivamente ogni minimo ritardo nei giorni precedenti ci consegnerà alla terra turca in perfetto orario, come in perfetto orario sbarcheremo a Tashkent, in quello che laggiù è il cuore della notte.





La dogana è velocissima e i primi uzbeki che incontriamo sono gentilissimi: gli agenti ci fanno accomodare nella fila dei locali che è davvero snella, e in pochi minuti abbiamo il nostro timbro d'entrata. Qualche patema in più nell'attesa della nostra unica valigia, ma vabbè, ne approfittiamo per cambiare 150 euro svegliando la giovine addetta allo sportello, che ci manda via con DUEMILIONI di som e tanto sonno. 

Usciti dall'aeroporto troviamo il nostro primo autista che ci aspetta per portarci in hotel con un cartello che dice a caratteri cubitali BARBARA PERLINI ... benissimo, sono svegli, hanno capito subito chi è il capo, mi piace questo Paese!

Buona notte, Asia centrale, siamo qui 



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