27 agosto 2024 (Mokopane - Johannesburg - Roma)

 27 agosto 2024 (Mokopane - Johannesburg - Roma)

Ed eccoci alla fine sul serio. Ultima doccia africana nel nostro bagnetto strafigo, c'è anche la vasca in cui ieri mi sono trattenuta dall'affogare Maritone quando si è perso le chiavi :megalol: (e comunque non è vero che ero arrabbiata, ho solo ringhiato sommessamente per trenta secondi al massimo ... arrabbiata davvero ancora non mi ha mai vista :twisted:)

   

 
 
 
Ci accomodiamo nel salone per gustare una sontuosa e leggerissima colazione, preparata dalla gentilissima e sollecita mamma/suocera dei titolari, e per salutare umani e canucci in questa malinconica mattinata, con uno spirito ben diverso da quando siamo usciti l'altra volta da questo cancello ...
 

 

 
 
 

 

 
 
 
Che ci sarà mai da raccontare oggi? dobbiamo solo arrivare a Johannesburg, ammazzare il tempo fino all'ora di andare in aeroporto, rinconsegnare la Sphiggy a cui nonostante tutto ci siamo affezionati un sacco, salutare il CARISSIMO Luan e prendere il nostro LufthANSIA ciccione, sospirando già il prossimo ritorno in Africa, dopo tutto. 
 
Ma no, a noi non piace annoiarvi e quindi abbiamo in serbo un'ultima scoppiettante avventura! :cool: partiamo bel belli, ci facciamo le nostre due ore di autostrada, le soste pipì, i sospiri di prammatica e ci diciamo che Johannesburg probabilmente è pericolosa quindi per stare tranquilli sarà meglio evitare il giro in centro come invece abbiamo fatto l'ultima mattina a Windhoek alla fine del viaggio di nozze. Com'era? Beati gli ingenui e i puri di cuore :eek:
 
Per mio grande diletto Paolo propone di andare a spiaggiarci in un centro commerciale vicino all'aeroporto, magari facciamo un ultimo giro al supermercato che ci manca ancora un barattolo di delizionsa Perinaise Nando's (la maionese piccante e agliosa più buona di tutti gli emisferi conosciuti e non, perché siam boccucce delicate) ... con il mio solito entusiasmo da shopping acconsento, arriviamo, parcheggiamo, entriamo e puntiamo diretti un supermercato ENORME, una specie di Walmart tenuto meglio e più fornito. 
 
Ci stiamo deliziando con l'acquisto di altro biltong - ennesima droga! - e siamo tutti presi dal più sfrenato consumismo alimentare quando all'improvviso risuonano tre o quattro colpi secchi e la gente comincia a ondeggiare e fuggire in tutte le direzioni ... restiamo impietriti mentre mi passa per la testa un fragoroso "Caxxo, lo sapevo che non dovevamo entrare al Walmart" ... faccio appena in tempo a ricordarmi che non siamo al Walmart e non siamo in USA, a pensare astutamente che devo coprire Paolo se riesco a capire da che parte arriva il pericolo e a guardarlo con aria smarrita che dall'altoparlante ci rassicurano che non è successo niente e di stare tranquilli, no panic, tutto sotto controllo. 
 
La gente torna a farsi gli affari suoi, tutti belli sereni e ridacchiosi, una coppia di corpulente signorone mi dice ridendo tutta allegra "sentito che casino?" e al mio "sì, ma che è successo?" ridono ancora più forte e mi rispondono "niente, niente, è stato fuori". :???:
 
Un po' perplessi ma tutto sommato rassicurati riprendiamo con lo shopping, curiosiamo dappertutto, paghiamo, usciamo e naturalmente mi scappa la pipì. Usciti dal bagno non ci accorgiamo di aver preso una direzione diversa da quella da cui siamo arrivati e vaghiamo disperati per una ventina di minuti senza riuscire a raccapezzarci, finché una ragazza gentilissima a cui mostriamo il sacchetto del supermercato per spiegarle dove abbiamo parcheggiato ci risponde che dobbiamo tornare nell'altro centro commerciale, perché abbiamo sconfinato nel secondo :eek:, e ci spiega come fare. 
 
Ci avviamo commentando che i mall americani hanno solo da imparare sul come intrappolare i turisti, e nel mentre vedo un nastro giallo che circonda qualcosa in mezzo al corridoio. Avvezza alle meraviglie della metro di Roma dico tutta allegra a Maritone: guarda, anche qua gli piove dentro :grin:
 
Ci avviciniamo e ... ehm, no, non piove dentro. Non è un secchio la cosa che ho visto, è un contenitore che circonda un ... bossolo. E sul nastro giallo c'è scritto CSI - POLICE. E più avanti lungo il corridoio di sono altri nastri gialli che circondano altri bossoli, più avanti ci sono dei buchini nel soffitto ... e più avanti ancora, una gioielleria con il bancone di cristallo esploso in minuscoli frammenti e delle ragazze in lacrime che parlano con un agente, un vago aleggiare di fumo, parecchi militari e un paio di poliziotti con la ghiacchetta CSI :shocked:
 
Insomma, per farvela breve, ho scoperto leggendo i giornali locali nei giorni successivi che - un po' avevamo intuito, eh - c'è stata una rapina parzialmente fallita alla famosa gioielleria perché le commesse sono riuscite a far scattare l'allarme. I rapinatori in fuga hanno sparato dei colpi, per la maggior parte verso l'alto, ma un proiettile ha colpito di striscio alla gamba un poveraccio che stava pagando il parcheggio alle colonnine, e sono scappati su quattro macchine rubate. Alcune persone sono state arrestate il giorno successivo e la refurtiva recuperata. 
 
Alla fine non ci siamo veramente resi conto di cosa stesse succedendo fino a cose ormai finite, ma la sensazione di relax spensierato si era ormai dissolta, e anche se dato il numero di poliziotti e militari che giravano eravamo probabilmente nel posto al momento più sicuro della città abbiamo preferito puntare subito l'aeroporto e andare a rifugiarci in una sontuosa lounge dove il buffet esagerato ci ha fatto velocemente tornare l'appetito e il buonumore :grin:
 
Tutti presi dall'emozione ci siamo dimenticati di fare il pieno alla Sphiggy, ma il CARISSIMO Luan ha pensato bene di non addebitarci le commissioni per il servizio, oltre a scusarci profusamente e rimborsarci per le varie riparazioni che avevamo pagato in corso di viaggio, gomma minipimerata ovviamente esclusa (a quella ci ha pensato Santa Amex).
 

 

 
 
 
Sono passati ormai quattro mesi e mezzo dal nostro rientro, e ci restano solo e soltanto immagini luminose e felici negli occhi, i contrattempi e le disavventure sono diventate simpatici aneddoti da raccontare agli amici a cena tra grandi risate, e il nostro cuore continua a cantare una canzone africana ... ci manchi, bellissima. Non so quando, non so dove, ma so che torneremo 💖
 
 
 

 


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