25 agosto 2024 (Elephant Sands - Palapye)

 25 agosto 2024 (Elephant Sands - Palapye)

 

Siamo alle battute finali, morale ed entusiasmo fanno quello che possono, ma la sottile malinconia di fine viaggio la conosciamo tutti, no? e quando le ultime ore in un Paese che ti ha rapito il cuore sono dense e ciciottose come tutti i giorni che le hanno precedute, magari la malinconia la dimentichi un po' ... se invece sono giorni di trasferimento e poco più, i pensieri vagano mentre cerchi di capire come ci sei arrivato fino a qui, se non più di un quarto d'ora fa sei atterrato, e hai preso la macchina da cinque minuti. 

 

Questo Paese ci ha conquistati, ed ora che la fine del viaggio è sempre più inesorabilmente vicina ci manca già. Effetto Africa ... con noi non fallisce mai, non c'è posto al mondo che mi tenga avvinta in questo modo, quanto a Paolo non lo vedo messo tanto meglio :dance3:

 

 

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Colazione abbastanza frugale ma in buona compagnia :inlove2:
 
 
 
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Il Botswana, uno dei Paesi più sicuri al mondo, ti può regalare qualche brivido, se ci tieni :megalol:
 
 
 
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Questo cucciolo è passato sotto il nostro chalet stanotte, le tracce di pneumatici sono nostre, di quando abbiamo parcheggiato ieri sera ... più in là ci sono anche quelle della mamma, per fortuna non abbiamo sentito nulla e i nostri sonni sono stati tranquillissimi, ci siamo resi conto di aver avuto compagnia solo al mattino, tra impronte e caccone, che decidiamo di prendere come attestato di stima e augurio di buona fortuna :grin:
 
 
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Partiamo da Elephant Sands con me stessa medesima alla guida da subito dopo lo sterrato, le cose vanno benino fino a Nata ma da lì in poi ... tragedia: strada stretta, senza banchine laterali, tenuta piuttosto male (l'unica di tutto il viaggio), con un sacco di traffico pesante, autista imbranata. Stringo i denti più che posso, ma dopo un centinaio di chilometri Paolo impietosito prende il volante e io ricomincio a respirare e perdo la bellissima sfumatura blu che mi aveva donato la concentrazione alla guida :megalol:
 
 
 
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Cartelli in dialetto veneto, mi sento a casa :lolroll:
 
 
 
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Cartelli "Se vi fate male caxxi vostri", mi sento rilassata :megalol:
 
 
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Per merenda, biscotti e succo - questa marca è una droga, non riusciamo a resistere - in un punto ristoro in mezzo al nulla, dove i locali prendono piattoni improponibili e il fatto che l'acqua del lavandino in cortile non sia potabile è un fatto talmente inconsueto in questo Paese da meritare con cartello pieno di punti esclamativi. 
 
Per pranzo, patatine e succo di frutta a una stazione di servizio poco fuori Francistown, oggi è la Giornata del Mangiare Sano, e finalmente verso le 15.30 arriviamo alla Segaigai Farm, dove ci accoglie Gillian, la titolare della Self Drive Tours Botswana. 
 
Inizialmente avevamo fissato la tappa di stasera a Francistown, due ore abbondanti di strada in meno, con l'idea di andare il giorno dopo verso il confine direttamente da lì, ma poi abbiamo scoperto che a un'ora e mezza da Palapye in direzione sud c'è il monumento al Tropico del Capricorno e anche se ci allunga la strada non amiamo resistere alle tentazioni ... abbiamo chiesto a Peo di trovarci un alloggio a Palapye cancellando il pernottamento a Francistown e lei ci ha proposto tra le altre soluzioni anche il pernottamento con grigliata da Gillian e Graeme, i titolari neozelandesi della Self Drive Tours che nella loro proprietà hanno costruito la Porcupine Cabin, un vero e proprio appartamentino - grande come casa nostra a Roma - con tutti i comfort. 
 
Non potevamo faci sfuggire l'occasione di conoscere tutti di persona e ringraziarli per come ci hanno aiutato ad organizzare quello che per me probabilmente resterà il viaggio della vita insieme alla luna di miele in Namibia (che invece è al primo posto per Paolo) e quindi ... eccoci qua!
 
Ci sistemiamo e poco dopo viene a prelevarci Graeme, inizialmente un po' sulle sue e poi sempre più sciolto e chiacchierone, ci accompagna in giro per la proprietà, raccontandoci un sacco di cose sulle piante, gli animali, la vita locale, il loro trasferimento dalla Nuova Zelanda pochi anni dopo il colpo di fulmine alla prima visita da turisti. 
 
Mentre Peo griglia e Gillian sistema il tavolo e i contorni, iniziamo una degustazione di bevande locali, prodotte artigianalmente in zona con sapienza secolare ... immagino che tutte le norme igieniche italiane siano state scrupolosamente disattese, ma io sono la nipotina del nonno, e QUEL CHE NO STRANGOLA INGRASSA, CIO', con grande soddisfazione di Graeme secondo cui siamo tra i pochi temerari che assaggiano tutto senza fare storie. 
 
Iniziamo con birra di zenzero, birra di miglio con banana e senza banana (quelle prodotte da un tedesco per i minatori locali e chiamate "chibuku", e quelle prodotte dalla mamma di Peo con la ricetta VERA - qui ogni famiglia ha la ricetta VERA, e ovviamente sono tutte diverse), poi passiamo al vino di cocomero per finire con il colpo di grazia doppio, gin dell'Okavango e gin con i semi di mopane.
 
Siccome non siamo abbastanza ciucchi, con la cena ci offrono anche del vino rosso sudafricano dai nomi bellissimi :megalol:
 
 
 
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Pollo, salsicce, manzo, rape rosse, patate, coleslaw, ZUCCA (per la gioia di Paolo, unico essere umano al mondo allergico alla mia cucurbitacea preferita, sigh), dolce ... non ci mandano a letto affamati, decisamente! Durante la cena, tante risate e una piacevole chiacchierata sui fatti loro, su Gillian e Graeme che vivono qui dal 2016, su Peo che ha un bimbo di tre anni e non ha in programma di moltiplicarsi ulteriormente ... gli spieghiamo anche come si fanno gli spaghetti VERI, visto che li abbiamo omaggiati di qualche pacco di ottimi Rummo, ben diversi dalla pasta che si vende copiosamente qui, come ci confermerà Gillian giorni dopo. 
 
Peo a fine serata ci chiede di dedicarle dieci minuti per darle un feedback di prima mano e faccia a faccia sul viaggio, e ne resta molto soddisfatta, almeno quanto siamo soddisfatti noi di scoprire che averli subissati di domande per mesi ci ha fatto finire dritti nella categoria degli "ottimi viaggiatori, consapevoli e davvero interessati" invece che in quella dei "rompiballe ipergalattici" :grin:
 
 
 
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Per chiudere in bellezza, Graeme ci porta dagli istricioni: sono sei, mamma papà e piccoli (ehm) e vivono al sicuro in un enorme recinto creato per salvarli dalle ire del vicino contadino, che non ha alcuna simpatia per loro. Inspiegabile, visto che poverini gli facevano il controllo qualità con incredibile abnegazione, assaggiando frutto per frutto e pianta per pianta, naturalmente lasciando lì tutto bello sbocconcellato a metà come prova dell'avvenuta ispezione :lolroll:
 
Sono bellissimi, molto carini e molto educati, uno di loro mi ha persino preso la meletta dalla mano con grande cortesia mentre altri tre mi grufolavano intorno :inlove2:
 
Vedendo le foto su facebook un amico americano mi ha scritto "OMG, Barbara aren't you afraid of anything" e ne vado fiera come di una medaglia, ma va detto che questi cosi dagli aculei minacciosi in realtà a me sono sembrati dei veri paciocconi :wink2:
 
E adesso nanna ... pronti per l'ultima notte in Botswana  🥲
 
 
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