Venerdì 19 agosto 2022
Venerdì 19 agosto 2022
Già una settimana, mamma mia ... ma dove se ne vanno i giorni che ci spariscono così? Alle otto, dopo aver ammirato un'alba promettente e ingannevole dalla finestra, siamo pronti per la colazione, ma nell'ordinare quella vegetariana dimentico di precisare che l'uovo lo vorrei scrambled, e così mi arriva orrendamente mmmmmmollo, orrore, orrore!
Per fortuna ho un Paolo e non ho paura di usarlo, così il problema dell'uovo mmmmmmmmollo è risolto con un rapido passaggio di piatto e l'aggiunta di una fettina di pane con la marmellata plastichina per me.
(entusiasmo e sveglitudine, mai visti così tanti in una sola foto!)
Ieri sera da Elgol - che non è un paese immaginario del Signore degli Anelli, giuro - ci hanno comunicato che l'uscita in mare di oggi pomeriggio è annullata per il troppo vento, e che se tutto va bene potrebbe essercene una domenica mattina, se siamo interessati. Abbiamo confermato, e visto che abbiamo una giornata più scarica del previsto ce la prendiamo comoda nel salutare questo posto bellissimo e le pecorelle della manutenzione prato.
Prima del ponte per Skye facciamo benzina e la (mia) prima pipì di giornata. Di già, sì. Modestamente 😎. La pago anche con carta di credito, visto che non ho monetine, e il mio entusiasmo all'uscita è irrefrenabile all'idea di trovare "pissoir" sull'estratto conto. Ci resterò malissimo quando accanto all'addebito di 50 pence troverò un banale NyaHealtmatic Ltd.
Per consolarmi, poco dopo il ponte lungo la strada, eccole! Le mucchine! 😍😍😍
(No, quella in primo piano NON è una mucchina. Ripeto, NON è una mucchina)
Skye si mostra subito particolare. E particolarmente maldisposta, mi vien da dire ... ci sembra molto bella, ma è difficile esserne certi durante il diluvio universale che ci accompagna fino a Dunvegan Castle, subito puntato perché è uno dei pochissimi posti al coperto in programma sull'isola ... il meteo oggi sembra voler fare concorrenza a quello della "giornata più piovosa di tutto 2015" allegramente beccata a Page, il giorno degli Antelope.
Arriviamo, ci infradiciamo per comprare il biglietto, ci infradiciamo un altro po' per arrivare dal cancello al portone, entriamo belli fradici ... SBAM, sole! Ma allora dillo che ce l'hai con noi, isola malvagia e indisponente!
Vabbè, ormai siamo qui e il castello era in lista, anche se non per oggi, ce lo godremo alla faccia del meteo, della pioggia, dell'astro beffardo, della luna e del sistema solare tutto. La visita è davvero interessante per noi nerd storici, offre parecchi cimeli curiosi, belli o spettacolari accumulati nelle generazioni dalla famiglia MacLeod, proprietaria del castello da qualche secolo in qua.
(Mr MacLeod, I suppose)
Il giardino, dapprima intravisto dalla terrazza e poi goduto sotto un sole trionfante, è veramente meraviglioso, pieno di colore e profumi, ordinato e selvaggio allo stesso tempo, e curato con tantissimo amore.
Arrivando al castello avevo notato un cartello che indicava il Saint Kilda Shop, e qualcosa mi ronzava in testa da quel momento ... finalmente ripassandoci davanti dopo la visita ho l'illuminazione: qualche tempo fa ho comprato in offerta lampo L'addio a Saint Kilda di Eric Buillard, solo che non mi ricordo di cosa parli né perché lo abbia preso (lo so, le donne normali comprano compulsivamente altre cose, io sono fissata con i libri di qualsiasi tipo e argomento, mi servirebbero sedici vite per leggere tutti quelli che ho al momento, credo) ... chissà se è la stessa Saint Kilda. Bene, siccome Google è mio amico, scopro velocemente che sì, è la stessa, evviva, e passerò le sere successive beatamente immersa nel kindle a scoprire la storia tragica e commovente degli abitanti di questo arcipelago remoto, situato a 85 miglia da Skye.
La popolazione, che da secoli vi conduceva una vita durissima e faticosa, nel 1930 si era ridotta a una manciata di persone - che avevano sporadici contatti con la madrepatria scozzese solo durante la bella stagione - decimata da emigrazione e malattie ... nonostante le molte resistenze soprattutto da parte dei più anziani, i MacLeod, proprietari dell'isola e in un certo senso protettori dei suoi abitanti, riuscirono a convincerli a spostarsi in terraferma in cerca di un futuro migliore. Mi sono persa a immaginarne lo smarrimento, a soffrirne il distacco, a condividerne le speranze ... contenta di essermi dimenticata quell'ebook per vederlo poi saltar fuori al momento giusto. Come sempre con i titoli che mi appassionano, Paolo si pippa i miei racconti entusiastici in proposito, e se considerate che sono a quota 112 libri letti nel 2022 sarete rapidamente in grado di valutare se abbia fatto o meno un affare a sposarmi 🙈
Prima di dirigerci a Coral Beach, visto che ci siamo detti certi di saltare il pranzo dopo cotanta colazione, con ammirevole coerenza andiamo in un pub-ristorante-sala da the per una enorme fetta di Victoria Sponge e una di Frangipane Cake con il the. Sempre per coerenza decidiamo che trattasi di merenda, ergo non abbiamo pranzato, ergo le cose stanno esattamente come avevamo programmato stamattina. Moriremo grassi (e poveri, ma quello si sapeva 😁)
(la faccia della colpa)
Il meteo è decisamente cambiato e ora ci sorride a trentadue denti (ma con la malignità di chi sa che tanto dura poco) così andiamo a smaltire con la passeggiata di qualche chilometro - sempre troppo pochi - fino a Coral Beach, facilissima e decisamente bella.
La spiaggia è meravigliosa, totalmente inaspettata qui, ha un che di caraibico (no, non la temperatura 😜)
Dopo una mezz'ora di relax al sole, che scalda più di quanto mi aspettassi, ce ne torniamo con calma alla macchina, godendoci la passeggiata, il vento e il calore.
A questo punto, sazi e soddisfatti, ripartiamo alla volta di Portree, che ci accoglie con un magnifico arcobaleno, e dell'hotel Tongadale, dove ci aspetta il padrone di casa.
Ci arrampichiamo armi e bagagli fino al terzo piano sui gradini più ripidi di Scozia (almeno tutte ste scale ci terranno in forma, se riusciamo a non romperci l'osso del collo) e ci sistemiamo nella nostra mansardina, poi usciamo a fare due passi per il paesino in attesa della cena, saggiamente prenotata in hotel qualche settimana fa. Il "saggiamente" lo deduciamo dalle dimensioni delle code che si vanno formando davanti ai ristoranti aperti 😁
Il paese è delizioso, e nonostante i tre giri alla macchina parcheggiata a Inculonia Citeriore per recuperare cose fondamentali dimenticate (una alla volta, naturalmente 😎) ce lo godiamo per benino in lungo e in largo, dalle casette colorate tutte in fila giù al porto alla bachetta di Popeye ormeggiata nella baia.
Ottima la meritata cena in hotel: cullen skink, insalata con chevre, ale pie destrutturata (sgrunt) e fish and chips con i piselli, che insieme all'uovo mmmmmollo sono il mio incubo culinario. Mangio la pajata e il lampredotto, ma i piselli proprio no!
I vicini di tavolo hanno preso le LASAGNE e dopo averle ben guardate, fuori e dentro, decidiamo che è arrivato il momento di dichiarare guerra alla Scozia!
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