Sabato 20 agosto 2022

Sabato 20 agosto 2022 - Skye


Giornata dedicata all'esplorazione della parte nord di Skye, ma prima, colazione al Tongadale!

Stamattina ho voglia di colazione dei campioni e via con uova, bacon, pomodori e il famigerato haggis!

Sì, ma cos'è l'haggis?

È il piatto tradizionale scozzese, uno stomaco di pecora riempito delle interiora, mescolato a grasso di montone, sangue, farina d'avena e cotto nel brodo...


Al primo assaggio la faccia è questa:

Al secondo pure, ma visto che sono cresciuto col mito di "finisci il piatto che ci sono i bambini del Biafra che muoiono di fame", lo mangio tutto e quel gusto vomito delle caramelle tuttigusti+1 mi accompagna per la mattinata.

Ruttando aria di morte, partiamo seguendo il programma previsto e dopo un paio di viewpoint non previsti, arriviamo al parcheggio dell'Old Man of Storr.



Il parcheggio è già affollato, paghiamo la sosta e via, in salita.
Il sole non manca, il vento neppure e visto che siamo degli inguaribili culipesi, decidiamo di fare il giro corto, che in 3 km e 300 metri di dislivello, ci porta praticamente al viewpoint alto del ditone.




Per arrivare direttamente alla base del ditone, ci sarebbero altrettanti km e altrettanti metri di dislivello, ma per noi, culipesi forever, va bene così!

Vi dicevo del vento... se alla base c'è vento, qui sembra di essere dentro un ventilatore!





La salita va bene, soprattutto sfruttando le soste fotografiche per rifiatare, il problema è che il vento, se da una parte tiene lontane le nuvole, dall'altra è talmente forte che ci tira, ci spinge, ci fa barcollare!




La cosa più strana è la luce, ci capita che le nubi si aprano proprio sul monolito, lasciando in ombra la montagna dietro, con un effetto scenografico molto bello.

Comunque, culopesi o no, in circa un'ora, incluse le soste fotografiche, saliamo e scendiamo! 
Nel parcheggio troviamo una specie di raid di auto storiche francesi, ci sono parecchie 2CV, R4, qualche Maggiolino e qualche furgone da figli dei fiori!



Il parcheggio in questo momento è davvero affollato, liberiamo un parcheggio facendo felice qualcuno e proseguiamo verso nord, sempre lungo la strada costiera.
Dopo una rapida sosta al Rigg Point, arriviamo al parcheggio del Brother Point, dove facciamo la seconda passeggiata della giornata.







Trail abbastanza breve, circa 2 km tra andata e ritorno, che ci portano sulla spiaggia sassosa, fino alla foce di uno degli innumerevoli torrenti dell'isola.



Anche qui, paesaggi stupendi, erba verdissima, mare azzurro e le nostre amiche nuvole che incorniciano in modo perfetto l'azzurro del cielo.

Ci fermiamo velocemente alla Kilt Rock, con le sue cascate verso il mare...




Rapida sosta pranzo all'Hungry Gull, perché dopo tanta fatica l'haggis ha lasciato un grande vuoto nel mio stomaco, cosa che non credevo possibile stamattina, una quesadilla con funghi e mozzarella per me, un french toast con mascarpone e pistacchi per Barbara, il tutto accompagnato da un ottimo thé.

Però le nuvole si sono stancate di correre e si sono ammucchiate su di noi... quando usciamo dal ristorante, comincia a piovere, sempre più forte.
Nonostante l'acqua, decidiamo di proseguire con la nostra tabella di marcia, contando sulla variabilità del meteo e quando arriviamo al Duntulm Castle, smette di piovere e sembra che il vento riesca ad allontanare nuovamente le nuvole.



Sembra e basta, perché sul trail il vento soffia ancora più forte di prima e appena arriviamo al castello, riesco a scattare una foto che Giove Pluvio decide di pluviere su di noi, con il supporto di Eolo.

Ogni goccia è un ago che ci colpisce il viso, senza pietà, percorriamo il sentiero verso l'auto sballottati dal vento, senza tregua e arriviamo in auto zuppi e infreddoliti.

Per rinfrancarci, ci fermiamo al piccolo museo locale, lo Skye Museum of Island Life, dove tanto per cominciare acquistiamo 2 berretti di lana e poi iniziamo l'esplorazione.

Ci sono alcuni edifici tipici dell'isola e la ricostruzione delle attività del posto, allevamento, agricoltura, c'è l'officina del fabbro e del maniscalco, un'abitazione con il suo arredamento originale.






La cosa più incredibile è che queste case sono state abitate fino ad una 50ina di anni fa, le descrizioni all'interno sono davvero belle e anche toccanti.

La pioggia ha deciso di non darci tregua, decidiamo di tornarcene in hotel, comunque soddisfatti di quanto fatto finora.

Lascio Barbara sotto l'hotel e vado verso il parcheggio, ma qui, la pioggia intensa diventa un acquazzone di tutto rispetto che mi blocca in auto. Appena accenna a diminuire, raggiungo l'hotel per prepararci per la cena.

La scelta di questa sera è caduta sul ristorante del Golf Club dello Skeabost hotel... Noi ci arriviamo con scarponi, jeans e felpa, con il dubbio che ci rimbalzino perché non siamo abbastanza vestiti bene.

Ma anche qui, una carta di credito non fa schifo a nessuno e, nonostante le felpe dei TopPandas e la polo del Canada, facciamo una cena strepitosa!

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