Domenica 21 agosto 2022

 Domenica 21 agosto 2022


E con oggi siamo esattamente a metà viaggio! Stamattina, alle 10.45, abbiamo l'uscita in barca sulla Bella Jane rimandata da venerdì, a Elgol, Inculoniashire. Partiamo alle 8.30 dopo la solita colazione poco soddisfacente, e dopo un'ora e decine di chilometri su una strada PITTORESCA in tutti i possibili sensi del termine, anche i più deteriori, arriviamo all'imbarcadero in netto anticipo, in modo da avere tutto il tempo per preoccuparci adeguatamente del meteo, che a dispetto di quanto dice l'omino della barca pare decisamente di malumore. 

Beh, almeno lungo la strada abbiamo fatto una sosta interessante, abbiamo individuato una delle nostre passioni, il cimitero di campagna. Perché due professionisti della ridarola come noi abbiano propensioni tanto bizzarre, macabre e un filo tristi solo il creatore dei panda lo sa, ma restiamo regolarmente affascinati ... persino in Namibia siamo riusciti a scovarne in mezzo al nulla, e a commuoverci per tutti i giovani, guardie e prigionieri, vincitori e sconfitti, morti di spagnola a guerra appena finita.

Questo piccolo camposanto solitario, pur non essendo veramente trascurato, trasmette un'idea di antico abbandono per molti versi affascinante. 











Sia come sia, alle 11 in punto la Bella Jane salpa con il suo carico di turisti sprovveduti, un capitano decisamente figo e altrettanto simpatico, e un giovane mozzo con la faccia da impunito per il quale prevedo un futuro da sciupafemmine ... farà mica il marinaio per niente. Eh. 




Fierissima di me per non essermi scatafrombolata al primo tentativo di salire sulla barca, mi godo la traversata, mentre Paolo fa conoscenza con un giovane israeliano - corredato di moglie e due bimbi piccoli ma ben educati - che da piccolo ha vissuto sulla Cassia, e anche se non ricorda più come si parla italiano non solo lo capisce, ma legge anche Diabolik e Topolino 😄

Attacchiamo bottone anche con un giovane polacco che è qui con Rosalinda, la sua bellissima cocker che obbedisce solo ai comandi in inglese. Dopo un'ora scarsa di traversata e il promesso avvistamento di un buon numero di foche locali delle più varie etnie e ciccionezze, veniamo sbarcati su un punto della costa che permette di raggiungere facilmente (ehm) il Loch Coruisk, un lago d'acqua dolce ai piedi delle Black Cuillin. Il capitano ci lascia con l'elenco degli orari in cui possiamo riprendere la Bella Jane per il rientro, raccomandandosi di non perdere l'ultimo altrimenti se ne riparla domattina ... e con il "caldo"che fa non credo sarebbe una bella avventura.














Ho visto sicuramente luoghi più selvaggi e solitari, ma non in Europa. Il primo giro per il rientro ci concede circa un'ora e mezza a terra, e avevamo già deciso che ci sarebbe bastato, il giro dell'intero lago è troppo lungo e tutto sommato non così facile. Non c'è sentiero, si procede a istinto tra pozzanghere grandi, sassi scivolosi, pozzanghere grandissime, lastroni scivolosissimi e ... midges! ma allora esistono! da "allora esistono" a "maledetti esistono" il passo è brevissimo e lo compiamo coraggiosamente e senza esitare 😁

In qualche modo San Paolo mi conduce ad avvistare il lago e percorrere un breve tratto di costa, e mi riporta indietro senza buttarmi a mare né chiedere il divorzio al rientro. E' un paesaggio bellissimo, e una volta lasciata alle spalle la scaletta del molo e il minuscolo rifugio (chiuso) lì accanto, totalmente privo di presenza umana. Cascate, rocce, erba, fango e midges. E basta. 


















Il meteo cambia idea ogni cinque minuti, solo sulla temperatura rigida rimane coerente, e ci dà modo di assaporare la bellezza di questi scorci in ogni sfumatura. Scattiamo un po' di foto, mangiamo un dolcetto, ci sediamo a guardarci intorno in silenzio innamorandoci ancora un altro po' di questa Scozia a cui mi rendo conto di non essere stata preparata, tutta presa dalle mie ricerche su storia e castelli e battaglie ... ogni tanto lasciar parlare la natura è catartico e rigenerante, e non c'è bisogno di andare nell'Africa Nera per goderne. 











Circa la metà dei passeggeri dell'andata, più qualcuno di quelli del primo giro del mattino, torna con noi. Il capitano ci promette un caffè e il ritorno di un sole deciso, e durante il viaggio di rientro mantiene. E' stata un'esperienza bellissima, a dispetto della mia elefantina agilità, del fango e di quelle maledette bestiole che non si sa bene perché siano state inventate e messe al mondo. Sulla strada del rientro ci fermiamo a pranzare a un baracchino lungo la via, come tutti quelli che passano di qui ovviamente, e infatti ... questo finito, quello finito, quell'altro finito pure lui 😄

Alla fine Paolo prende un panino con halloumi e io mi butto a pesce sulla mia nuova perversione: Victoria Sponge, a me! 




Due chiacchiere con una famiglia piemontese in vacanza e poi io e il mio prode HighPander ripartiamo in direzione Neist Point Lighthouse, che dista quasi due ore ma è uno dei punti della nostra lista che ancora ci mancano ... San Paolo come sempre alla guida, ci godiamo un sacco di stradine a una corsia con due sacchi di passing point, immersi in un paesaggio che ci incanta. 





Poco prima delle diciassette siamo al parcheggio, dopo una pausa pipì non convenzionale, o impressionista, come preferite, e una quantità spropositata di soste per far passare chi dal faro sta tornando ora. Punto decisamente frequentato, questo!

Affrontiamo di buonumore la discesona e la salitona fino al punto più fotografevole (il faro rimane nascosto dietro uno sperone roccioso, ma la distanza non è enorme come sembrava a un primo sguardo) ma non arriviamo fino alle mura della costruzione, inizia a farsi una certa ora e dobbiamo rientrare a Portree per cena. 





Per qualche felice momento mi sono sentita molto Heidi, poi è intervenuto il Perfido a ricordarmi che sono le caprette a farle ciao, non le pecorelle. Mai na gioia. Fa niente, le inseguo lo stesso chiedendo a tutte di fare amicizia e venendo inspiegabilmente e regolarmente snobbata. Tanto finirete arrosticini, tiè. 






































Il rientro è abbastanza lento, chissà come mai ...



















Paolo conviene che tutto sommato ogni tanto darmi retta non è una brutta idea ... fedeli al "mai due volte nello stesso posto" avevamo prenotato da casa per stasera un ristorante ottimamente recensito a 40 minuti da Portree, ma ieri sera ho insistito per disdire e cercare qualcosa qui in paese. Oggi è domenica e la metà dei pochi ristoranti è chiusa per turno settimanale, quindi non abbiamo avuto fortuna, ma il Tongadale ha sempre un tavolo disponibile per gli ospiti dell'hotel, riservando solo quello che eventualmente rimane libero agli esterni, che possono mettersi in coda ... e quanti ce ne sono in coda stasera! Prenotare stamattina è stata decisamente una salvata, Paolo è stanco e ha già guidato a sufficienza su queste stradine stressanti, poi col buio me le immagino ancora più faticose ... no, stasera facciamo il bis. 






E siamo anche tornati in tempo per farci una doccia e lavare via un po' di midges, che ci hanno davvero mangiati vivi oggi. 

Le cameriere in sala stanno impazzendo, sono poche e lavorano senza sosta ne' giorni di riposo dalla primavera, sono troppo poche ma personale non se ne trova, e non avranno un attimo di pausa ancora per un po', la nostra ci dice che sono al completo fino alla fine di settembre! Ma prima ci annuncia costernata che purtroppo stasera è finita la beef lasagna, e non sa come scusarsi ... vabbè, la guerra la dichiariamo domani, dai! 


Commenti

Post più popolari