23 dicembre 2019: Palomar Mountain - Fonts Point

23 dicembre 2019: Palomar Mountain - Fonts Point



Buongiorno Amore...

Più o meno mi sveglio così, con queste parole, un po' spaventato, anzi, quasi terrorizzato... 

Si, perchè ieri sera sono sicuro di essere andato a letto con Barbara, ma quello che si sveglia stamattina accanto a me, ha la voce di un trans!
 Accendo la luce, controllo bene, no, per fortuna è sempre Barbara, solo che la sua voce, per qualche oscuro motivo (si, lo so, è un banale raffreddore, ma fa più figo così!), beh, non sembra proprio la sua voce!!!

😂😂😂😂😂 

Approfittiamo del caffè messo a disposizione dall'hotel e dei biscotti che abbiamo preso ieri per fare un'ottima colazione, prima di partire verso la Palomar Mountain.

Il meteo rispetto a ieri non è migliorato, anzi... prima di partire controlliamo che le strade verso l'osservatorio siano ancora aperte e poi via, @mouette si mette alla guida per uscire da Desolationtown.

La strada si arrampica sulle San Ysidro e diventa tortuosa, con una bella vista sulla valle sottostante.

Si, per me la vista è bella, per Barbara un po' meno, alla 4° curva mi lascia il volante e...

 FIESTA!!!

La Subaru è un docile gattone col cambio al volante, trazione integrale permanente, tenuta di strada eccezionale, la strada è deserta e disegnata bene, come quasi solo gli americani sanno fare.
Curve, controcurve, tornanti, cambiate veloci, staccate al limite, non si riesce quasi a derapare (anche perché il controllo della trazione rimette a posto la macchina al primo accenno di slittata).
Faccio tutto il tratto montano in velocità, divertimento assoluto!

Arriviamo abbastanza presto alla base della Palomar Mountain e qui, si ricomincia a salire, verso l'osservatorio.

I nostri primi incontri sono dei cervi, che stanno brucando tranquillamente al bordo della strada... la foto è fatta col cellulare!


Qui piove copiosamente, fa freddo e la temperatura è vicina agli 0°, tanto che sulla salita verso l'osservatorio, comincia anche a nevicare... spengo le mie velleità sportive ed eccoci su, parcheggiamo a pochi metri dal Visitor Center e via, pronti ad entrare nel regno dei miei sogni di bambino... 

Si, perchè sono appassionato di astronomia e l'osservatorio del Monte Palomar rappresentava il top dell'astronomia di quando ero bambino... poi sono arrivati gli altri, gli osservatori alle Hawaii, in Cile, l'Hubble... ma Palomar resta Palomar!



Qui ci hanno lavorato Hale, Hubble e Shoemaker, in questo edificio Art-Deco costruito durante la grande depressione con la sponsorizzazione dei Rockefeller. Purtroppo oggi lo shop è chiuso e non posso comprare nulla... in compenso il visitor center è aperto e ci racconta un po' la storia delle scoperte effettuate qui.

Sono in mostra anche alcuni dei vecchi telescopi non più in uso e le fotocamere utilizzate. Ma il pezzo forte è lui, il grande osservatorio, con la sua lente da 200 pollici, della quale è molto divertente leggere la storia.

Per costruirla fu creato un processo apposito e il trasporto dalla Pennsylvania alla California è stata un'avventura.



Ci facciamo la passeggiata verso la grande cupola sotto una pioggerellina mista a neve, molto fastidiosa, entriamo e siamo dietro la vetrata che separa l'area pubblica dal telescopio.

Siamo soli, la famigliola messicana che è arrivata subito dopo di noi al visitor center ha già preso la strada del ritorno (per fortuna), tiriamo fuori l'11/20 e dalla porta sbuca un tizio...

Sarà stata la mia faccia sognante e il nostro entusiasmo, sarà stata una semplicissima botta de culo, ma niente, il tizio ci fa cenno di entrare nell'area del telescopio!

😮

Ed è così che facciamo la conoscenza di Drew, che ci permette di girare liberi sotto al telescopio e di fare le foto senza la vetrata!!!



La cupola è enorme, ma la parte più importante è quella dove è appoggiata la scaletta, lo specchio da 5m... tutto il resto serve solo per manovrarlo e per permettere l'osservazione del cielo.

Drew ci spiega che la struttura metallica non è in contatto con la struttura dell'edificio, per evitare anche le più piccole vibrazioni. Il supporto scende sottoterra per quasi 30 metri, visto che per scattare le foto sono necessarie ore di esposizione e il telescopio si muove seguendo la rotazione terrestre.



E ci spiega anche che il grosso cilindro grigio in fondo è fondamentale per il buon funzionamento del sistema... si, perchè non è altro che la lavastoviglie per lo specchio, che ogni 5 anni viene smontato e lavato.



Usciamo dall'osservatorio veramente soddisfatti ed esaltati, è stato bellissimo vederlo, ma ancora di più, poter parlare con Drew! Questa visita era uno dei pezzi forti del viaggio e abbiamo modificato il programma di viaggio proprio per venirci, visto che oggi è l'ultimo giorno di apertura prima del Natale.

Solo che quando usciamo piove ancora più forte, siamo senza ombrello e riusciamo a fare 2 foto solo col cellulare.

Subito sotto l'osservatorio, c'è Mother's Kitchen e il General Store... ci rinfranchiamo con un paio di caffè e una fetta di torta e prendiamo anche un paio di "biscottini" per la colazione di domani...




Una breve sosta davanti al camino e naturalmente, anche un paio di magneti da portarci a casa!
Proprio di fronte c'è un minuscolo ufficio postale, ci sarà utile per i francobolli!


Torniamo a Borrego Springs sotto una pioggia leggera ma insistente, puntiamo il supermercato per procacciarci il pranzo di oggi, non senza aver toccato e provato qualsiasi cosa...


Ma troviamo anche il fantastico Louisiana Fry che avevamo preso in Alabama!
Cos'è il Lousiana Fry?

Questo:



La farina per friggere, aromatizzata, fantastica con i gamberetti ma spettacolare anche per friggere il pesce... ne facciamo scorta, visto che non l'avevamo trovata nemmeno a New York e torniamo a pranzare in camera... pane, prosciutto, formaggio... ci prepariamo ad un pomeriggio di relax e di pigrotting estremo quando...

"Pandino, è uscito il sole"
"Beh, cosa avevamo in programma?"
"Forse Fonts Point, per il tramonto!"

E Fonts Point sia!




Ad una dozzina di miglia da Borrego Springs, andando verso il Salton Sea, comincia una sterrata che non è altro che un wash... all'inizio resto un po' perplesso, ma visto che la subaru ce la fa e che ci sono anche un sacco di altre impronte di pneumatici, proseguiamo seguendo il corso principale del fiume.
Quando ci fermiamo a scattare queste foto, basta uscire dal sentiero battuto per ritrovarsi completamente impastati di un fango argilloso e appiccicoso, che porteremo con noi fino a LAX,


Proseguendo per quasi 5 miglia nel wash, si arriva ad un viewpoint dal quale si gode il panorama delle Borrego Badlands, una vasta formazione erosiva dai mille colori.







Si fa un breve giro in cima, ci mettiamo ad aspettare il tramonto seduti su una roccia con una blue moon e un pacchetto di patatine... che on the road sarebbe senza blue moon?
 



 Eh si, restiamo seduti la maggior parte del tempo, perché ogni volta che provo ad avvicinarmi al bordo sento strillare:

"PANDIIIIINOOOOO! Vuto farme morir?"

Lascio a voi la traduzione!
😁😁😁😁






Il sole cala, ma non sarà un grandissimo tramonto, le nuvole dietro le montagne sono spesse e celano il sole senza nessun colore.






Visto che vorrei evitare di guidare dentro un fiume, anche se secco, al buio, appena il sole ci abbandona, cominciamo a scendere verso la ridente cittadina di Borrego Springs...



Ah, abbiamo visto più gente qui di quanta ne avessimo vista in città!!!

Vista la bella esperienza di ieri sera, torniamo a cena da Carlee's, non prima di esserci stupiti delle decorazioni di alcune case e che non è proprio una grandissima idea decorare una palma per natale, vista la somiglianza ad altro...







E domani... finalmente San Diego!!!

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