29 agosto 2019: Andasibe
Il giorno più turistico del viaggio! 😄
E nonostante il mio innato snobismo, devo dire che almeno in questo caso turistico non equivale affatto a scontato o deludente. Con somma gioia abbiamo concordato di partire per le nove, una pigrizia incredibile ma in fin dei conti gradita.
La prima tappa, a una manciata di chilometri dall'hotel, è al Parco gestito dall'Associazione dei villaggi della zona, una cooperativa nata sia per la salvaguardia della foresta pluviale che per lo sviluppo sostenibile dell'economia locale.
Anche stavolta Petit mette il veto alle frittelle del chioschetto all'entrata, peccato.
Uno degli incontri più belli del viaggio: Claude, la nostra guida di oggi, che ha una bellissima storia da raccontare, mentre ci accompagna alla scoperta di questo meraviglioso angolo di mondo.
Claude ha 49 anni, ha lavorato per una vita strappando alla foresta un pezzetto di terra alla volta, finché gli alberi da tagliare e bruciare per coltivare sono finiti. A questo punto con la moglie e i tre figli è stato costretto a spostarsi nel più grande villaggio vicino. Per parecchio tempo ha fatto tutti i lavori più umili e pesanti, sempre saltuari, per mantenere la famiglia, fino a quando il presidente della cooperativa gli ha proposto di collaborare alla gestione del Parco facendo la guida. Alla sua sensatissima obiezione sulla non conoscenza delle lingue, il presidente ha risposto affidandogli le visite scolastiche e i turisti locali (sembra incredibile, ma ce ne sono), e facendogli studiare il francese. Nel giro di un paio d'anni Claude ha cominciato ad accompagnare i turisti francofoni, e si è messo a studiare l'inglese. Oggi è indeciso se passare al tedesco o allo spagnolo, ma propende per il tedesco perché nessun altro lo parla in zona. Mette tutto il suo impegno per far conoscere ai bimbi delle scuole la meravigliosa natura del loro splendido Paese, per far capire loro come sia importante preservarla e salvaguardarla, per essere i tutori di questo fragile meraviglioso pianeta, per far sì che non commettano gli stessi errori suoi e della sua generazione. Spesso paga le visite di tasca sua.
Tl francese di Claude è magnifico, e io che sono sorda e faccio fatica e blablabla non ho perso una parola per tutto il tempo che ho passato con lui. Cosa c'è di tanto speciale in questa storia? presto detto: Claude è analfabeta, non ha mai imparato a leggere e a scrivere. Ha imparato perfettamente due lingue con le lezioni su cd, quelle che tanti di noi hanno probabilmente ammassate da qualche parte e "prima o poi mi ci metto di sicuro".
Tiene tantissimo a che i suoi figli studino, perché vorrebbe che avessero più possibilità di quante ne abbia avute lui, che si ritiene comunque fortunatissimo, e se hanno preso dal padre non ho dubbi che quelle possibilità sapranno guadagnarsele e spremerle per bene.
La sua storia mi ha affascinata e commossa, tanto quanto la camminata nella foresta con gli incontri magici che non sono mancati, e ho lasciato il parco con la sensazione di aver avuto l'onore di conoscere una persona davvero speciale.
Un formicaio! la terra è troppo umida? e noi si sale 😄
L'albero del viaggiatore. C'è bisogno di dire che è il nostro preferito?
Senza che ce ne rendessimo conto si è fatta l'ora di pranzo e facciamo sosta in un ristorante per turisti, dove ci dividiamo un ottimo soufflé al formaggio e funghi e una bistecca di zebù, lasciamo il nostro adesivo sulla porta a vetri facendo ridere, con il raccondo della nostra Pandità disseminata per il mondo, tutto il personale che ha con ogni evidenza un pluriennale rapporto di amicizia con Petit.
Ci spostiamo poi al Vakona Park, immancabile nel giro di ogni vazaha che si rispetti, e iniziamo la visita con un giro in canoa sul placido e poco profondo corso d'acqua che separa gli isolotti artificiali su cui vivono varie comunità di lemuri, che vengono quasi tutti tenuti separati per specie: l'obiettivo è la salvaguardia e la conservazione di queste bestiole così tonte e così tenere, e i figli nati dall'accoppiamento tra specie diverse sono sterili ... quindi quella che può sembrare una forzatura e una crudeltà è alla fine una scelta sensata.
La canoa scivola silenziosa nel sole, e il nostro taciturno nocchiero di tanto in tanto accosta a riva e dona pezzetti di banane che vengono accolti ovunque con molto entusiasmo.
Ci avviciniamo abbastanza da poter rubare questi ritratti di straordinaria intensità emotiva e vigore intellettuale 😄
Mai fatto il "Safari africano" a Gardaland, su quelle traballanti canoe in vetroresina che percorrevano un avventuroso fiume infestato come la foresta che lo circondava da feroci animatroni? 😆
La sosta più lunga la facciamo da Re Julien, che viene ad accoglierci in tutta la sua maestà. Ben presto ci troviamo circondati e sovrastati - letteralmente! - da una mezza dozzina di ghiottissimi sovrani, che si disputano i pezzetti di banana menandosi con entusiasmo direttamente sulla mia testa e sullo zaino che ho sempre sulle spalle.
Prudentemente avevo fissato il cappello con cappio per evitare incursioni e curiosità eccessive verso gli impianti, e se Paolo posta le foto vedrete che ho fatto bene 😜
Il perdente se ne va scornato, non prima di aver depositato una regale caccona sulla canoa giusto davanti a me 😆
Solo sull'ultima isola ci viene dato il permesso di scendere, e qui l'interazione con la società pelosa si fa intensa e divertente. La mia parte saggia dice che non va bene, che queste bestiole non dovrebbero essere così addomesticate, che non è giusto comprare degli animali selvatici con una buccia di banana anche se il fine è lodevole e forse in questo modo non li perderemo, visto che sono tra le specie più minacciate.
La mia parte bambina però non riesce a fare a meno di godersela da matti e zittisce l'altra metà di me in meno di un minuto. Del resto come fai a non ridere, con sti cosi sulle spalle?
Riusciamo a non uccidere un'orribile bambina russa, la bestia più selvaggia vista in tutto il Madagascar, che corre ovunque strillando come un'invasata, beatamente ignorata dalla tribù di familiari adulti che l'accompagnano e non si sognano nemmeno di richiamarla all'ordine, neanche quando mi urta mentre sto scattando una foto. E con questo ho completato la raccolta di punti-paradiso, fine della discussione, anzi se qualcuno ne avesse bisogno mi chieda pure che mi avanzano :p
Ci spostiamo poi nella zona del parco che si percorre a piedi, con la guida di un ragazzo simpatico ma poco loquace, che ci porta a conoscere i coccodrilli del Nilo - che non sono endemici di questa zona, vivono nei fiumi più a nord, ma si sono ambientati benissimo - e il loro gran senso dell'umorismo :D
Trovate la bestiola nelle prossime due foto!
C'è poi un assortimento di animaletti più o meno esotici, più o meno salvati, sempre belli da vedere, ma la parte interessante della giornata è ormai alle spalle.
Tornando all'hotel, lo stesso di ieri sera, chiediamo un paio di soste a Petit, non smettiamo di riempirci gli occhi di questa luce incredibile. E come ogni sera ci guardiamo negli occhi felici ... che viaggio, Pa! Che viaggio, Babi.
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