23 Agosto 2019: Kirindy Forest Lodge - Bekopaka

23 Agosto 2019: Kirindy Forest Lodge - Bekopaka


I rumori della notte nella Kirindy Forest...
Versi di uccelli, movimenti tra le foglie, sulla terrazza, qualcosa passeggia sul tetto della nostra capanna, il buio fuori è assoluto (non c'è elettricità tra le 21:00 e le 6:00 del mattino), ma ad un certo punto, ai mille rumori della foresta si sente un TIC TIC TIC molto più familiare.

Piove? Ma non siamo nella stagione asciutta? 😱

Suona la sveglia, stamattina abbiamo una passeggiata nella foresta, sempre con Ferdinand, l'appuntamento è alle 7, ci fiondiamo a colazione per le 6:30, un caffè, dell'ottimo succo, pane e marmellata e siamo pronti a partire alla scoperta della Forete Seche... Talmente tanto "seche" che la pioggia di stanotte ha lasciato ben poche tracce e evita solamente che si sollevi troppa polvere.

La costa ovest del Madagascar è più desertica, in quanto gli alisei soffiano da est e le perturbazioni vengono fermate dalle catene montuose che tagliano il paese da nord a sud. Qui le piogge sono per la maggior parte stagionali, durante il nostro inverno.

Oggi la nostra passeggiata parte direttamente dal Lodge, in poche centinaia di metri siamo nel fitto della foresta, guidati da Ferdinand che ci indica le varie specie di lemuri diurni che vivono qui.
 









Ce ne sono tantissimi, non sono spaventati dall'uomo e si lasciano avvicinare senza paura. Essendo una riserva naturale, non è possibile né toccarli, né dargli da mangiare, ma non ce n'è bisogno, non sono timidi per niente!




Inizialmente vediamo 2 specie di lemuri, quelli grigi e marroni, un gufo bellissimo che si riposa dopo una notte di caccia e infine, anche loro, i Sifaka, i lemuri più grandi di quest'area, molto belli, con la loro colorazione bianca e nera e la coda lunghissima.






Sono agilissimi e saltano con leggiadria da un ramo all'altro, come se non avessero peso, si lanciano con tutte e 4 le zampe da un albero, ruotano in aria come un trapezista e atterrano sempre su tutte e 4 le zampe. 

Alle 9:30 torniamo al lodge, soddisfatti ma sudati come in una sauna... Ci avevano consigliato di indossare una maglia a maniche lunghe, visto che la foresta "seche" è piena di rami secchi e spine, ma se anche la foresta è "seche", l'umidità è altissima!

Partiamo subito verso nord, su una pista sterrata, ma, dice Petit, il peggio sarà dopo!

Arriviamo al primo dei fiumi da attraversare... 

Ci sarà un ponte, direte voi... ehm, come dire... No, ponti non ce ne sono, lo Tsibirihina è un fiume dalla portata molto variabile e durante l'anno, cambia anche il punto di approdo dei pontoni che servono ad attraversare il fiume.





Come dappertutto in Mada, se c'è la possibilità di radunare più di 2 persone, nasce un piccolo mercato, con cibo, bevande e dei banchetti di ortaggi o frutta... 

La cosa più bella è vedere come tutto, ma proprio tutto, viene trasportato su e giù dal pontone a forza di braccia, così come tutte le manovre di attracco, i ragazzi si buttano in acqua e spingono e tirano finché non allineano il pontone alla rampa.





Per chi si chiede perché arrivino solo palestrati, basta guardare per 10 minuti queste scene per capire che la loro palestra è la vita di tutti i giorni.




La traversata dello Tsibirihina dura circa 40 minuti, durante la stagione delle piogge è possibile vedere anche dei coccodrilli, che però in estate vivono nelle zone più interne, vediamo gente che si lava, che lava i panni, bambini che giocano sulle sue sponde, tutti quando ci vedono abbozzano un sorriso e salutano, con il fantastico spirito di questo popolo.









In una delle tante versioni del nostro giro elaborate dalla MCT, c'era la crociera sul fiume da Miandrivazo ad appunto Belo... Ne abbiamo lette tante, poteva essere una cosa molto interessante, la crociera sul fiume dura quasi 3 giorni e si passano 2 notti in bivacco e in alcuni casi si sono verificati dei problemi di sicurezza, con degli attacchi ai campi da parte di locali. Nirina ci aveva tranquillizzato, dicendo che erano casi sporadici dovuti principalmente ai mancati accordi tra equipaggi e proprietari delle zone di campeggio, ma alla fine abbiamo deciso di evitare...






Finalmente arriviamo a Belo, che tra le tante cittadine attraversate è quella che mi ha dato l'impressione peggiore... è l'unica dove abbiamo trovato tanti ragazzini che chiedevano qualsiasi cosa un po' troppo insistentemente, acqua, soldi... 
Ci siamo fermati a mangiare al Karibo, un ristorante per turisti (con prezzi per turisti, ma sempre economici per noi) ma con un cibo eccezionale...
Gamberi grossi come cosce di pollo, calamari fritti, tutto buonissimo... fuori però è pieno di ragazzini che chiedono qualcosa, dall'acqua, alle bottiglie...
 


Uscendo, decidiamo di acquistare un paio di pacchetti di "cacà du pigeon", uno snack a base di noccioline molto diffuso... non faccio tempo ad uscire che un paio di ragazzini si azzuffano, mi strappano i sacchetti e ne versano la metà per terra... Ecco, nelle nostre 2 settimane di on the road, solo qui abbiamo visto scene del genere.

Da Belo per Bekopaka bisogna viaggiare in convoglio... non solo per motivi di sicurezza, ma anche perché sulla strada non c'è niente e qualsiasi problema può diventare serio, se la macchina si ferma, non c'è niente intorno, bisogna abbandonarla e salire in macchina con qualcun altro.

Per formare la carovana, ci fermiamo all'uscita di Belo e nemmeno a dirlo, ci sono banchetti, un piccolo mercato e tantissimi bambini!


Uno dei banchetti vende patate dolci fritte e frittelle di pane, mi avvicino alla signora (col codazzo di ragazzini pieni di speranza) e chiedo quanto costano...
"500 ciascuno"
Beh, ne prendo 10, sono 5000 ariary, poco più di un euro, do la patata più grossa al bimbo più piccolo che se ne va tutto tronfio e fiero, ma poi i bimbi diventano troppi, Petit mi fa segno, gli lancio il sacchetto con le frittelle e lui, con fare autoritario, dice che se non fanno i bravi, il sacchetto se lo porta via...

Ci si avvicina un malgascio, curioso per le nostre magliette e ci chiede se facciamo parte di qualche associazione no-profit; è una persona molto distinta, parla un ottimo francese e un altrettanto ottimo inglese, ci racconta un po' del suo paese, dei problemi di corruzione che come al solito, sono in alto, della mancanza di una qualsiasi forma di assistenza pubblica, sia per la sanità che per l'istruzione. Lui è la guida di un gruppo di anglofoni, credo americani, che però erano rimasti in auto.

Siamo quasi pronti per partire, ma i bimbetti non demordono, ci girano intorno alla ricerca delle frittelle avanzate e uno più sveglio degli altri dice a Petit che devo prendere il resto dalla signora del banchetto...
"No, ho pagato 5000Ar, le frittelle costano 500 l'una"

"Eh no, le frittelle costano 500 Franchi malgasci, la vecchia valuta, e 5000 Franchi sono solo 1000 ariary, la signora ti deve 4000 ar"

Ah, paracula! me volevi frega'? e invece i bimbetti sono più furbi di te!!!
😂😂😂😂😂

Torno al banchetto, chiedo alla signora se mi dovesse il resto, lei comincia a contare 4000Ar ma la fermo e le dico di non volere il resto, ma che deve darlo in frittelle ai bimbi!

Oh, un'esultanza così non l'avevo vista nemmeno ad un gol della nazionale, la signora era contenta perchè ha praticamente svoltato la giornata, i bambini erano contenti perché così avevano le loro frittelle!

La carovana è pronta, partiamo verso nord, ma mentre iniziamo a muoverci, ci raggiunge una bimbetta per salutarci e ci mostra tutta contenta il suo sacchetto di frittelle.



Viaggiare in carovana serve a qualcosa... una delle macchine ha bucato e restiamo fermi una mezz'ora per dargli assistenza.

Il viaggio è lungo e per niente confortevole, polveroso e ballonzolante, la strada fa letteralmente schifo, viene cancellata ogni anno dalla stagione delle piogge e ogni anno rinasce, seguendo il percorso di minore resistenza.

Arriviamo a Bekopaka poco prima del tramonto e qui, dobbiamo attraversare il Manabolo, sempre con il solito pontone.


Mentre aspettiamo il nostro turno, ci circonda il solito gruppo di ragazzini, questi hanno solo voglia di giocare e non mi tiro indietro!







Tiro fuori anche la instax e regalo qualche foto prima che mi finisca la batteria... uno dei bimbi corre via felice ed è l'eroe del villaggio, mostrando a chiunque incontri la sua foto!

La bimba di queste foto invece ha solo voglia di fare la bambina... la faccio volare, le faccio vedere le foto sul display della reflex, ride, gioca... Ha un problema alle gambe, non cammina bene e non è nemmeno l'unica che vedo che ha difficoltà di movimento... qualcosa che in Italia si risolverebbe con un tutore o delle scarpe ortopediche, qui diventa qualcosa che ti segna per tutta la vita.











Finalmente, arriva anche il nostro turno per il battello, attraversiamo il Manabolo e in un quarto d'ora ci troviamo nel nostro hotel, doccia gigante per tirare via la polvere del giorno, passiamo 10 minuti a commentare quanto fosse sporca l'acqua dopo la doccia (ah, noi ignari...) e poi via, a festeggiare il nostro quinto anniversario!

La cena prevede una soupe de poisson, calamari con patate, un dolce assolutamente dimenticabile, l'ottima THB per annaffiare tutto, una gatta paracula che fa il giro dei tavoli miagolando per farsi dare un pezzo di pesce (le patate non le mangia, la fame non è un suo problema).



E per finire, un bellissimo camaleonte su un albero a bordo piscina!


Buonanotte mondo!
E buon anniversario n° 5, mia Pandina!!! 

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