12.01.2019 Miyajima - Himeji
12.01.2019 Miyajima - Himeji
Ci svegliamo con una pioggerellina sottile e delle nuvole grigie che rendono tutto parecchio lattiginoso... la pioggerellina passa velocemente, per le nuvole dobbiamo aspettare!
Ieri sera la nostra ospite ci ha chiesto se volevamo la colazione tradizionale o se preferivamo quella occidentale... Io e Barbara ci siamo guardati in faccia e con quella comunicazione non verbale che si sviluppa tra le coppie affiatate ci siamo detti telepaticamente:
"Hai voglia di una ciotola di riso alghe e pesce?"
"Magari con il natto..."
"Mah, siamo in Giappone, dovremmo fare la colazione tradizionale"
"Però l'abbiamo già fatta a Shirakawa-go!"
"Western Breakfast, please, no eggs!"
😂😂😂😂😂
Ci porta un fantastico assortimento di frutta, yogurt, croissant, thé, caffè e latte e per completare... le 2 fette di bacon che ci avrebbe dovuto dare con le uova!
Lasciamo le borse in hotel e partiamo all'esplorazione della parte più lontana di Miyajima...
Ah, questa è la casa tradizionale che ci ha ospitato per questa notte, la nostra camera è dietro quella specie di balconcino sulla facciata.
Come vi dicevo, il grigiore non ci abbandonerà fino all'ora di pranzo, quindi, la gita sulla cima della montagna è saltata per scarsa visibilità... però non ci lasciamo scoraggiare e via!
Ci dirigiamo subito verso il Toyakuni Shrine, sulla collina dietro all'Itsukishima Shrine...
Il tempio è famoso per la sua pagoda a 5 piani, tutta rossa, che però, col grigiume cenerale perde un po'... meno male che c'è Photoshop!!!
Gli unici colori che spiccano sono quelli delle bacche e delle foglie di questi cespugli, che risaltano tantissimo sullo sfondo di questo tempio, molto semplice, sia dentro che fuori.
L'area interna è tutta di un legno scuro, consumato da generazioni di fedeli in visita. Anche qui dobbiamo portare le scarpe con noi, visto che si prosegue dall'altro lato; il tempio è una sorpresa, è completamente aperto, praticamente una tettoia sull'area di preghiera, decorata con dipinti su legno che scendono dalle pareti, con le barche dei pescatori e con degli enormi cucchiaioni di legno: si utilizzano per servire il riso e così grandi augurano ricchezza e prosperità.
Ripassiamo per il nostro Torii preferito e ci incamminiamo verso quella che è stata la vera sorpresa dell'isola...
Si, perchè il torii è iconico, è su tutte le cartoline del Giappone, è un po' come vedere la Statua della Libertà o il Golden Gate...
Il tempio Daisho-in è bellissimo, vario, con le statue di pietra col loro berretto colorato, tutte diverse, che ci accompagnano sulla salita verso l'edificio principale.
Perdiamo la cognizione del tempo e scattiamo un milione di foto ai guardiani del tempio, tutti diversi, tantissimi con un'espressione tra il divertito e il sornione, con delle espressioni così distanti dalle facce austere dei santi nostrani...
Tiriamo pure 3 desideri nel vaso di coccio, ma mi sa che i buddhini o chi per loro sanno che il nostro desiderio l'abbiamo già esaudito e non centriamo il buco!
Questa piccola statua ci dona pace e serenità, l'espressione beata del bambino e quella pacata del toro, non so per quale ragione precisa, ma ci stampano un sorriso sul viso!
Accendiamo la nostra bacchetta di incenso e peschiamo una cartina della fortuna di quelle fortunatissime! Era scritta in inglese, probabilmente l'ente del turismo vieta oracoli negativi per gli stranieri, ma è davvero bella, un augurio di una lunga vita felice!
Il salone di una delle grotte è completamente illuminato con le lanterne appese in alto... non so, se sono elettriche ok, se invece ci sono delle candele, ci deve essere una squadra di monaci sempre in giro!
Toh, non solo le scimmiette, ci sono anche i buddhini che non vedono, non sentono, non parlano!
Qui si usa scrivere una preghiera su una candela, per poi accenderla nel tempio... Non ci siamo sentiti di farlo, mi sembrava una cosa molto sentita e non volevamo sembrare invadenti.
Ormai è ora di merenda e ci avviamo verso il centro, prima salutando il nuovo amico di Barbara, un cerbiatto che si lascia coccolare...
E poi questi 2, un po' più timidi, ma nemmeno troppo!
Si, perchè qui (come poi vedremo a Nara), c'è scritto che i cervi sono selvatici e che dovrebbero essere lasciati liberi di selvaggiare... ma in effetti, se ci sono i chioschi che vendono i cracker per cervi, perché uno dovrebbe selvaggiare se poi ha il pranzo gratis?
Visto che il languorino si fa sempre più insistente e le file ai ristoranti sono lunghe, ci facciamo una merendina veloce... con cosa?
Ma con le ostriche!!!
L'ostrica è un frutto del mare, te lo puoi fare sia arrosto, bollito, grigliato, al forno, saltato, c'è lo spiedino di ostriche, ostriche con cipolle, zuppa di ostriche, ostriche fritti in padella, con la pastella, a bagnomaria, ostriche con le patate, ostriche al limone, ostriche strapazzati, ostriche al pepe, minestra di ostriche, stufato di ostriche, ostriche all'insalata, ostriche e patatine, polpette di ostriche, tramezzini coi ostriche... e questo è tutto mi pare.
Ecco quello che Benjamin BufoLd "Bubba" Blue avrebbe potuto dire a FoLLest Gump se fosse nato a Miyajima invece che a Bayou Labatre!
E per rispettare il suo pensiero, ne prendiamo un paio grigliate in un chioschetto e un paio fritte dal nosto amico di ieri!
ANCORI TORII TORII TORII!!!!
😂😂😂😂😂😂😂
Col senno di poi, credo che la decisione di dormire a Shirakawa-go e Miyajima sia stata una delle migliori prese durante l'organizzazione del viaggio!
Si, perchè durante la giornata calano orde di giappi sciamanti e turisti mordi e fuggi che rendono la città una gran pipinara...
Infatti c'è casino un po' ovunque e c'è una discreta fila da fare al ristorante.
Grazie a googlemaps, noi abbiamo scelto Yakigaki No Ayashi... ottime recensioni che non possiamo che confermare!
6 ostriche fritte, 3 in tempura, 5 grigliate e ci siamo tolti la voglia di molluschi almeno per un po' con un totale di 4800 Yen, birra inclusa!
Intanto è spuntato anche un timido raggio di sole e ne approfittiamo per scattare qualche foto al Torii con una luce migliore...
Ma nonostante tutto, il tempo è ancora un po' incerto...
Una volta tornati a casa, per riassumere questa giornata a Miyajima ci siamo detti...
MA CHE PALLE STO TORII!!!!
😂😂😂😂
Visto che ormai Miyajima ce la siamo girata in lungo e in largo e abbiamo anche trovato la Torii palla di natale per il nostro albero, fotografiamo un po' di cartelli strani e anche inquietanti, tipo la via di fuga in caso di tsunami o il divieto di lavarsi le scarpe nel lavandino...
Si, perchè se si vuol fare la foto vicino al Torii, bisogna scendere nella zona della bassa marea, sulla sabbia, ma in alcuni punti si trovano anche delle pozze di fango finissimo e appiccicoso.
Decidiamo di anticipare i turisti mordi e fuggi, passiamo a prendere i nostri bagagli in albergo, dove però inizialmente non c'è la nostra gentilissima ospite, ma il marito, che non parla una parola di inglese...
Per carità, è gentilissimo anche lui, ma finchè non arriva la moglie sta li a farci inchini e a dirci robe in giapponese, che per quanto mi riguarda potevano anche essere parolacce, ma non credo!
C'è comunque un sacco di gente che torna sulla terraferma (oddio, anche Honshu è un'isola, ma non sottilizziamo troppo), la fila è lunga, ma i traghetti partono ogni 10 minuti e c'è posto per tutti!
Arriviamo in stazione a Hiroshima ben prima del treno prenotato, ma è sufficiente un rapido giro alla biglietteria JR per cambiare prenotazione, saliamo sul treno e via, verso Himeji.
Il nostro hotel è a circa 800 m dalla stazione di Himeji e per arrivarci si percorre un viale coperto, pieno di ristorantini... ma hanno un grosso difetto.
Quasi tutti chiudono tra il presto e il molto presto!
La scorpacciata di ostriche degli ultimi giorni ci ha fatto venire voglia di ciccia... scegliamo un ristorante yakiniku con ottime recensioni... la carne è anche buona, ma non è che ci faccia impazzire...
E ora... relax, che domattina ci aspetta il castello!!!
Ci svegliamo con una pioggerellina sottile e delle nuvole grigie che rendono tutto parecchio lattiginoso... la pioggerellina passa velocemente, per le nuvole dobbiamo aspettare!
Ieri sera la nostra ospite ci ha chiesto se volevamo la colazione tradizionale o se preferivamo quella occidentale... Io e Barbara ci siamo guardati in faccia e con quella comunicazione non verbale che si sviluppa tra le coppie affiatate ci siamo detti telepaticamente:
"Hai voglia di una ciotola di riso alghe e pesce?"
"Magari con il natto..."
"Mah, siamo in Giappone, dovremmo fare la colazione tradizionale"
"Però l'abbiamo già fatta a Shirakawa-go!"
"Western Breakfast, please, no eggs!"
😂😂😂😂😂
Ci porta un fantastico assortimento di frutta, yogurt, croissant, thé, caffè e latte e per completare... le 2 fette di bacon che ci avrebbe dovuto dare con le uova!
Lasciamo le borse in hotel e partiamo all'esplorazione della parte più lontana di Miyajima...
Ah, questa è la casa tradizionale che ci ha ospitato per questa notte, la nostra camera è dietro quella specie di balconcino sulla facciata.
Come vi dicevo, il grigiore non ci abbandonerà fino all'ora di pranzo, quindi, la gita sulla cima della montagna è saltata per scarsa visibilità... però non ci lasciamo scoraggiare e via!
Ci dirigiamo subito verso il Toyakuni Shrine, sulla collina dietro all'Itsukishima Shrine...
Il tempio è famoso per la sua pagoda a 5 piani, tutta rossa, che però, col grigiume cenerale perde un po'... meno male che c'è Photoshop!!!
Gli unici colori che spiccano sono quelli delle bacche e delle foglie di questi cespugli, che risaltano tantissimo sullo sfondo di questo tempio, molto semplice, sia dentro che fuori.
L'area interna è tutta di un legno scuro, consumato da generazioni di fedeli in visita. Anche qui dobbiamo portare le scarpe con noi, visto che si prosegue dall'altro lato; il tempio è una sorpresa, è completamente aperto, praticamente una tettoia sull'area di preghiera, decorata con dipinti su legno che scendono dalle pareti, con le barche dei pescatori e con degli enormi cucchiaioni di legno: si utilizzano per servire il riso e così grandi augurano ricchezza e prosperità.
Ripassiamo per il nostro Torii preferito e ci incamminiamo verso quella che è stata la vera sorpresa dell'isola...
Si, perchè il torii è iconico, è su tutte le cartoline del Giappone, è un po' come vedere la Statua della Libertà o il Golden Gate...
Il tempio Daisho-in è bellissimo, vario, con le statue di pietra col loro berretto colorato, tutte diverse, che ci accompagnano sulla salita verso l'edificio principale.
Perdiamo la cognizione del tempo e scattiamo un milione di foto ai guardiani del tempio, tutti diversi, tantissimi con un'espressione tra il divertito e il sornione, con delle espressioni così distanti dalle facce austere dei santi nostrani...
Tiriamo pure 3 desideri nel vaso di coccio, ma mi sa che i buddhini o chi per loro sanno che il nostro desiderio l'abbiamo già esaudito e non centriamo il buco!
Questa piccola statua ci dona pace e serenità, l'espressione beata del bambino e quella pacata del toro, non so per quale ragione precisa, ma ci stampano un sorriso sul viso!
Accendiamo la nostra bacchetta di incenso e peschiamo una cartina della fortuna di quelle fortunatissime! Era scritta in inglese, probabilmente l'ente del turismo vieta oracoli negativi per gli stranieri, ma è davvero bella, un augurio di una lunga vita felice!
Il salone di una delle grotte è completamente illuminato con le lanterne appese in alto... non so, se sono elettriche ok, se invece ci sono delle candele, ci deve essere una squadra di monaci sempre in giro!
Toh, non solo le scimmiette, ci sono anche i buddhini che non vedono, non sentono, non parlano!
Qui si usa scrivere una preghiera su una candela, per poi accenderla nel tempio... Non ci siamo sentiti di farlo, mi sembrava una cosa molto sentita e non volevamo sembrare invadenti.
Ormai è ora di merenda e ci avviamo verso il centro, prima salutando il nuovo amico di Barbara, un cerbiatto che si lascia coccolare...
E poi questi 2, un po' più timidi, ma nemmeno troppo!
Si, perchè qui (come poi vedremo a Nara), c'è scritto che i cervi sono selvatici e che dovrebbero essere lasciati liberi di selvaggiare... ma in effetti, se ci sono i chioschi che vendono i cracker per cervi, perché uno dovrebbe selvaggiare se poi ha il pranzo gratis?
Visto che il languorino si fa sempre più insistente e le file ai ristoranti sono lunghe, ci facciamo una merendina veloce... con cosa?
Ma con le ostriche!!!
L'ostrica è un frutto del mare, te lo puoi fare sia arrosto, bollito, grigliato, al forno, saltato, c'è lo spiedino di ostriche, ostriche con cipolle, zuppa di ostriche, ostriche fritti in padella, con la pastella, a bagnomaria, ostriche con le patate, ostriche al limone, ostriche strapazzati, ostriche al pepe, minestra di ostriche, stufato di ostriche, ostriche all'insalata, ostriche e patatine, polpette di ostriche, tramezzini coi ostriche... e questo è tutto mi pare.
Ecco quello che Benjamin BufoLd "Bubba" Blue avrebbe potuto dire a FoLLest Gump se fosse nato a Miyajima invece che a Bayou Labatre!
E per rispettare il suo pensiero, ne prendiamo un paio grigliate in un chioschetto e un paio fritte dal nosto amico di ieri!
ANCORI TORII TORII TORII!!!!
😂😂😂😂😂😂😂
Col senno di poi, credo che la decisione di dormire a Shirakawa-go e Miyajima sia stata una delle migliori prese durante l'organizzazione del viaggio!
Si, perchè durante la giornata calano orde di giappi sciamanti e turisti mordi e fuggi che rendono la città una gran pipinara...
Infatti c'è casino un po' ovunque e c'è una discreta fila da fare al ristorante.
Grazie a googlemaps, noi abbiamo scelto Yakigaki No Ayashi... ottime recensioni che non possiamo che confermare!
6 ostriche fritte, 3 in tempura, 5 grigliate e ci siamo tolti la voglia di molluschi almeno per un po' con un totale di 4800 Yen, birra inclusa!
Intanto è spuntato anche un timido raggio di sole e ne approfittiamo per scattare qualche foto al Torii con una luce migliore...
Ma nonostante tutto, il tempo è ancora un po' incerto...
Una volta tornati a casa, per riassumere questa giornata a Miyajima ci siamo detti...
MA CHE PALLE STO TORII!!!!
😂😂😂😂
Visto che ormai Miyajima ce la siamo girata in lungo e in largo e abbiamo anche trovato la Torii palla di natale per il nostro albero, fotografiamo un po' di cartelli strani e anche inquietanti, tipo la via di fuga in caso di tsunami o il divieto di lavarsi le scarpe nel lavandino...
Si, perchè se si vuol fare la foto vicino al Torii, bisogna scendere nella zona della bassa marea, sulla sabbia, ma in alcuni punti si trovano anche delle pozze di fango finissimo e appiccicoso.
Decidiamo di anticipare i turisti mordi e fuggi, passiamo a prendere i nostri bagagli in albergo, dove però inizialmente non c'è la nostra gentilissima ospite, ma il marito, che non parla una parola di inglese...
Per carità, è gentilissimo anche lui, ma finchè non arriva la moglie sta li a farci inchini e a dirci robe in giapponese, che per quanto mi riguarda potevano anche essere parolacce, ma non credo!
C'è comunque un sacco di gente che torna sulla terraferma (oddio, anche Honshu è un'isola, ma non sottilizziamo troppo), la fila è lunga, ma i traghetti partono ogni 10 minuti e c'è posto per tutti!
Arriviamo in stazione a Hiroshima ben prima del treno prenotato, ma è sufficiente un rapido giro alla biglietteria JR per cambiare prenotazione, saliamo sul treno e via, verso Himeji.
Il nostro hotel è a circa 800 m dalla stazione di Himeji e per arrivarci si percorre un viale coperto, pieno di ristorantini... ma hanno un grosso difetto.
Quasi tutti chiudono tra il presto e il molto presto!
La scorpacciata di ostriche degli ultimi giorni ci ha fatto venire voglia di ciccia... scegliamo un ristorante yakiniku con ottime recensioni... la carne è anche buona, ma non è che ci faccia impazzire...
E ora... relax, che domattina ci aspetta il castello!!!
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