29/07/2015 - San Francisco - La versione di Paolo
29 LUGLIO 2015
REGULATION #5
You are entitled to food, clothing, shelter and medical attention. Anything else that you get is a privilege.
Canzone del giorno
Notte del 29 luglio...
Mi sveglio per colpa di un strano rumore... una specie di lamento lontano...
Si ripete, ancora e ancora.
Barbara dorme e nel frattempo cerco di capire cos'è questo rumore...
tuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu
tuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu
Cazzo, sono le sirene antinebbia delle navi, c'è la nebbia nella baia... ok, ne prendo atto, mi rigiro e mi addormento!
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Visto che abbiamo vinto la nostra lotta contro il jetlag in tempo record, partiamo (in leggero ritardo) per il Pier33... niente panico, la strada alla fine non è tantissima!
Il cielo è grigetto, l'aria frizzante, ma non sembra ci sia molta nebbia in città...
Nel tragitto col cable car chiacchiero con il frenatore... un personaggio simpatico che al capolinea fotografo con Barbara!
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Ci avviciniamo a passi lunghi e ben distesi verso il Pier 33, dove ci si imbarca verso Alcatraz.
C'è un sacco di gente in attesa, con i biglietti stampati da casa andiamo direttamente verso l'imbarco, non c'è bisogno di cambiarli.
Per gli incauti che non prenotano, non sempre si è fortunati come gli Arizonas! primo biglietto disponibile per la crociera...
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Appena stacchiamo dal molo, vediamo la nebbia all'orizzonte...
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Però il lato città è ancora al sole!
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Più ci avviciniamo all'isola, più Alcatraz scompare nella nebbia... viaggia velocissima, sospinta dal vento che la porta direttamente dall'oceano.
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Dalla panoramica si capisce bene... la città al sole mentre tutta la zona del Golden Gate e dell'ingresso della baia completamente coperta di nebbia!
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a un certo punto...
P: Guarda là!
B: Cos'è? Una foca???
P: Ma che bella foooca!!!
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Durante l'attracco siamo praticamente immersi nella nebbia e anche le nostre mascotte ne risentono!
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Appena sbarcati sull'isola, un giovanissimo ranger ci comincia a raccontare la storia dell'isola e della sua prigione. Ma ci presenta anche William Baker, prigioniero nell'isola tra il '57 e il '60, il quale si presenta a tutti con una battuta tipo "fate bene ad ascoltarmi ora, perchè potrebbe essere l'ultima possibilità"!
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Per quanto William Baker non sia proprio uno stinco di santo (ma leggerete la sua carriera più avanti), posso solo immaginare lo stato d'animo di un 24enne che vede questa insegna...
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Alcatraz ora non è più una prigione, ma un santuario ornitologico, dove gabbiani, albatri e altre specie fanno base per le loro scorribande sulla baia.
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Entriamo, prendiamo subito l'audioguida e cominciamo la visita guidata. Io l'ho già fatta, Barbara no e rimane subito coinvolta dal racconto che ascolta.
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La vita dei prigionieri, quella dei secondini, le regole ferree della prigione (la regola n° 5 è quella riportata all'inizio del post), i suoni e le drammatizzazioni, danno l'idea di vivere in una specie di film...
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Ma un film reale, dove quelle celle sono state davvero occupate da prigionieri, quei corridoi sono stati percorsi dai secondini.
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E nel racconto dell'audioguida si parla anche dello stretto regime di apartheid praticato ad Alcatraz, nel quale i bianchi non volevano avere alcun contatto con i neri e nemmeno averli nella cella di fronte.
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Si entra e si esce dal carcere seguendo le indicazioni dell'audioguida (si, in effetti guardando i gruppi di visitatori si ha l'impressione di vedere un gruppo di androidi radiocomandati)... oggi la nebbia ci preclude la vista di San Francisco ed è così parecchi giorni all'anno. Non doveva essere facile essere rinchiusi o lavorare qui.
Ora i gabbiani sono gli assoluti dominatori dell'isola...
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Ne ho trovato uno che rigurgitava il cibo per il pulcinotto (brutto per davvero)!
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Usciamo dalla visita, commossi e coinvolti dal racconto appena ascoltato e incontriamo proprio lui... William Baker!
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E' tranquillamente seduto al tavolino a firmare copie del suo libro, scambiando qualche parola con i turisti; nonostante la sua vita, non proprio "pulita", è disponibile, gentile. Vederlo lì, vecchietto, mi fa davvero commuovere.
No, non è un santo, non ha mai ucciso nessuno, ma a 82 anni è uscito dal carcere 4 anni fa e per i prossimi 2 anni è in libertà sulla parola:
Cita
William Garnett Baker was released from federal prison yesterday after serving nearly fourteen years for counterfeiting and fraud.In 1997, the reputed conman was picked up in Rugby, Wisconsin for passing a bad check, a scheme he reportedly ran for 10 to 15 years.He was known to have used over 60 fake names, and was wanted in 30 states.His rap sheet dates back to 1949 when he was first arrested for theft.Three years later on October 28, 1952, Baker, serving five years for burglary, was among six cons who attempted to escape from the Oregon state prison in Salem. The then 19-year-old was shot and captured during the debacle.Following an auto theft conviction in 1956, he was sent to Alcatraz as an escape risk in 1957 with three others.Inmate 1259-AZ spent just three years on the island before being sent back to Leavenworth where he would later escape.Baker is writing a memoir about his time on Alcatraz, and has purportedly retired from his criminal ways.He is on parole for the next three years.
Mentre usciamo, vediamo che l'azzurro in cielo sta arrivando anche ad Alcatraz!

Appena sbarcati, la malinconia di Alcatraz ci abbandona e ci viene un po' di appetito... E allora... come non iniziare Barbara alle gioie del Corn Dog???

Metterò solo questa foto, perchè le altre sono troppo osè... e a questo punto come non ricordare @@gn4gno?
Forse per il benefico influsso del corn dog, forse per l'influenza delle nostre mascotte o forse solo per una grandiosa botta de culo, la nebbia si dirada anche su Alcatraz!

Rifocillati dalla merendina leggera, proseguiamo la giornata con un viaggio nel tempo...

E la prima persona che incontriamo è Rosie the riveter!

eh si, perché oggi abbiamo previsto la visita al Pampanito e alla Jeremiah O'Brien... 2 mezzi della seconda guerra mondiale, impiegati su fronti opposti. Mentre uno è un sommergibile, l'altra è una nave da carico.
E quasi incredibilmente, è la nave da carico ad aver fatto vincere la guerra agli americani.

Per questa nave fu sviluppato un concetto di costruzione completamente nuovo, modulare. I vari pezzi erano costruiti in zone diverse degli USA, ogni stabilimento costruiva solo una parte specifica, e assemblate in 2 cantieri navali.
Questo col solo scopo di "costruirle più velocemente di quando i tedeschi le affondassero".

Girare per la nave è un'esperienza unica, la sua storia, le grandi difficoltà della traversata atlantica si possono solo immaginare guardandola.
e delle 6900 navi costruite, ce ne sono solo 2 ancora funzionanti negli USA e la O'Brien ancora prende il mare di tanto in tanto.

La sala macchine è ancora parzialmente visitabile e dovunque siate a bordo, c'è sempre un volontario lì vicino, pronto a raccontarvi qualche aneddoto.

Per risparmiare del metallo prezioso, alcune parti, come le corrazzature delle torrette, sono in cemento.

Come ogni museo USA che si rispetti... c'è il gift shop, dove incontro una marinaretta!

Eh si, visto che Barbara non era tranquillissima durante la salita, vista la mia lunga militanza marinara, gliel'ho resa un po' più interessante, facendo saltellare lo scalandrone a sua insaputa! Come fare? è facile! Basta molleggiarsi sui piedi e tutta la scaletta vibrerà a ritmo... chi lo fa si diverte, chi lo subisce... un po' meno!
Dopo la Jerry O'Brien, tocca al Pampanito. Gli ambienti interni sono incredibilmente piccoli... certo i marinai non avevano il mio culone e probabilmente erano tappi, ma davvero, ho provato un gran senso di claustrofobia nonostante fossimo tranquillamente ormeggiati in porto.

La parte visitabile non è enorme, si passa sul ponte principale (ma non si raggiunge il ponte del periscopio e la sala comando) entrando nel locale lanciasiluri di poppa e qui... incredibile, ci sono delle cuccette!

Doveva essere davvero una vita dura quella del sommergibilista... missioni di 40 giorni, 80 persone stipate in uno spazio ridottissimo, per la truppa abbiamo contato circa 50 cuccette, quindi, molti avevano quella che si chiama "branda calda"... un marinaio che smonta usa la cuccetta di quello che monta in servizio.
A questo punto ci lasciamo guidare da Yelp verso "The Codmother"... non è altro che un camioncino in un parcheggio, con qualche tavolo tutt'intorno ma...
Patatine con salsa Baja e aglio...

Medium fish and chips

e per finire... tacos ai gamberetti, con salsa baja!

sono probabilmente il miglior fish and chips mai assaggiato, per un totale intorno ai 28$, ottimo davvero, fritto asciutto e leggero, la salsa era buonissima (abbiamo sterminato la popolazione di vampiri attorno a noi per i successivi 2 giorni)! Addirittura, visto che le tacos erano in ritardo (ed erano quasi le 3), ci hanno omaggiato di un pezzo di pesce fritto in più...
Lo consigliamo, quando torneremo, sicuramente sarà la nostra tappa!
Passiamo il resto del pomeriggio a bighellonare nel Musee de la Mecanique (molto carino e con pezzi interessanti), tra i leoni marini...

(Ma che bella fOca!!!)
e i negozietti folli del Fisherman's Wharf, senza perdere di vista i pellicani

Un po' stanchi ci muoviamo verso l'hotel e vediamo che un po' di nebbia è arrivata in città... e si, queste sono le temibili salite di San Francisco, città nella quale è importantissimo sapere quale bus prendere se si vuole evitare di scalare lo Stelvio!


Come vi diceva Barbara, siamo tornati a cena al Wharf, con la piccola disavventura del MuniPass (non sapete che soddisfazione, stavolta ha fatto lei la faccetta da GrumpyCat!)
Stasera fa freddino, il nostro piano era di prenderci qualcosa ai chioschi e mangiarla in giro, ma no, meglio il calore di un ristorante e quello che ci convince ha un nome "vagamente" italiano... Nonna Rose!
No, no, che avete capito, niente fettuccini alfredo o linguini al pesto...
Ci prendiamo una bella combinazione di clam chowder:

e crab


ma soprattutto 2 bicchieri di BlueMoon alla spina e introduco Barbara al fantastico mondo della Blue Moon
con fettina d'arancia!!!
Cena non male, spesa intorno agli 80$, la zuppa era buona, ma i granchi...
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