03/08/2015 Mono Lake - Bodie - Death Valley - La versione di Paolo
03 Agosto 2015
Virginia Creek Settlement - Bodie - Death Valley
canzone del giorno
Brrrr... 7 gradi!
La temperatura più bassa di tutto il viaggio...
Usiamo l'attrezzatura da alpinismo, che casualmente avevo in valigia per scendere dal letto del Virginia Creek Settlement e ci facciamo venire appetito facendo una passeggiata fino appunto al Virginia Creek
Il motel infatti offre stanze normali, cabin di legno fornite di tutto, cabin spartane (la nostra!) e infine... la possibilità di dormire nei carri Conestoga sparsi per la proprietà!!! Come sistemazione è sicuramente molto caratteristica, ma non scommetto un centesimo sulla comodità!
4 passi nell'aria frizzante ci hanno fatto venire un sacco di appetito e approfittiamo del ristorante per la colazione dei campioni...
Uova e bacon per me...
E la mezza porzione di pancake per Barbara...
La porzione completa include 2 pancake di 30 cm di diametro... se la prendete, siate affamati, ma tanto affamati!!!
La prima tappa di oggi è la città fantasma di Bodie. Il bivio per la sterrata è davvero a poche centinaia di metri dal VCS, la strada scorre per una dozzina di miglia su un altopiano dai colori incredibili, con qualche allevamento e qualche animale selvatico che corre accanto alla strada.
Bodie è uno State Park, non è incluso nel park pass e l'ingresso costa 5$ a persona, più 2$ se si vuol prendere anche la guida illustrata.
Si parcheggia nella parte alta della città e si comincia a camminare...
Non solo nello spazio, ma anche nel tempo...
In pochi passi ci si ritrova nella città dei minatori, con i grossi macchinari sull'erba...
Abbandonati ma maestosi con lo sfondo di un cielo azzurro da far male agli occhi.
Ci si ritrova in un tempo diverso, passato, dimenticato... una caldaia a vapore, ruote, argani.
Sembra quasi di poter sentire il rumore della città e l'odore delle fabbriche, delle persone che ci vivono.
Bodie è tutto questo, una città cristallizzata dall'abbandono rapido della popolazione alla fine delle attività minerarie
l'interno della chiesa sembra essere rimasto all'inizio del secolo scorso, con la polvere che si accumula tra le panche e la stufa.
La città aveva almeno 2 chiese, ma non solo... anche una Chinatown! Nel periodo di maggiore attività (intorno al 1870) ci abitavano circa 7000 persone, non era quella che potremmo definire una tranquilla cittadina, ma una città dura, di minatori, di affaristi con pochi scrupoli.
Le vecchie automobili si stanno decomponendo come carcasse di un animale lasciato all'aperto... le parti di legno si consumano, la ruggine mangia il metallo e pian piano le macchine affondano nella terra
Alle finestre delle case abbandonate, sembra quasi di scorgere degli antichi fantasmi.
La guida che abbiamo preso ci accompagna con qualche breve descrizione di quello che stiamo vedendo. All'epoca della miniera, questo giardino era l'unico spazio verde di tutta la città...
me la posso solo immaginare... una città coperta di polveri, di residui, il rumore continuo dei macchinari per il trattamento dei minerali, le fabbriche e la segheria sempre in funzione.
Rumore, persone, prostitute che fanno anche le infermiere, minatori rudi, sporchi, carri, cavalli, poche automobili.
Siamo praticamente rapiti dalla città, non riusciamo proprio a staccarci dalla storia di ogni casa... storie semplici, famiglie di tutti i giorni, ma che hanno lasciato anche solo una piccola traccia in questa vera città del Far West!
Nel piccolo museo ci sono anche 2 loschi figuri...
Il museo è carino, molto semplice ma con pezzi originali e col librone delle lettere di coloro che hanno portato via più di qualche foto:
Usciamo e vedo un gruppo di francesi che cercano di costruire una struttura di sassi, bottiglie, pezzi di legno da usare come cavalletto... io non ci avrei appoggiato sopra nemmeno un tappo di sughero, ma questo tizio ci voleva proprio poggiare una fotocamera!!!
Mi offro volontario per scattare (alla fine ho usato 6 diverse macchine fotografiche!) in cambio di un favore...
Eccoci!!!!
Abbiamo perso ogni senso del tempo, vaghiamo, scattiamo...
C'è poca gente, soprattutto da questo lato della città e ad un certo punto vediamo i ranger che chiudono un settore... cosa ci sarà mai?
Vespe! sono loro (più dei rattlesnakes) il pericolo principale di Bodie!
All'altro lato della città c'è la miniera vera e propria, qui per la prima volta si passò ad usare metodi chimici per estrarre l'oro e non solo la separazione meccanica (la classica padella o i setacci automatici)...
Cominciamo a rientrare verso il parcheggio ma proprio non riusciamo a staccarci dalle storie e dai colori della cittadina.
Eh no, il vizio di sparare ai cartelli non se lo sono mai levato!
Toh, guarda un po' chi c'è?
Le ultime foto, una sosta rapida al parcheggio e poi via...
Come forse avrete capito, no, queste strade non si fanno di corsa, anzi... bisogna fermarsi! E il panorama del Mono Lake dall'alto è qualcosa che vale la sosta!
Senza nemmeno cercarlo, troviamo un posto dove appiccicare il nostro secondo adesivo!
E i nostri amici francesi sono proprio qui e allora... di nuovo, scambio di favori!
Passiamo la metropoli di Lee Vining ed è ora di fare benzina... si, nel benzinaio più caro della Sierra Nevada... ma eravamo quasi a secco, 60$ di benza!
Io ho ancora la panza piena della colazione dei campioni, mentre Barbara decide di farsi un taco... ma di un buono!!! uno dei migliori mai assaggiati (si, perchè dovevo fare il test di qualità, non perché avessi fame!)
Da qui in poi la strada è una lunga discesa... le uniche emozioni ce le hanno date i cartelli...
Gli oggetti trasportati...
E un dust devil, che praticamente attraversa la strada sulla macchina davanti a noi e del quale noi riceviamo solo una sventagliata di sassi!
Tra Bishop e Lone Pine noto una strana struttura sulla destra... torrette, filo spinato, capanni... sembra tanto un campo di concentramento...
Ma questo posto l'ho già visto... ma si, in Cold Case, è proprio un campo di concentramento!
è Manzanar (https://en.wikipedia.org/wiki/Manzanar), dove furono rinchiusi i cittadini nippoamericani dopo l'attacco di Pearl Harbor
Ora il sito è conservato, a perenne ed imperitura memoria di quel periodo non certo glorioso della storia
Sul tratto finale, dopo aver passato le ultime miglia dietro un tizio con un fullsize che guidava praticamente alla velocità di una lumaca...
IL SORPASSO!!!
(notate l'espressione soddisfatta alla guida)
E dopo una lunghissima strada... Eccoci, finalmente!!!
Da qui c'è ancora un po' di strada per Stovepipe Wells, ma ci fermiamo poco prima per il Mosaic Canyon...
La prima cosa che incontriamo è un cartello che ci avverte che a causa della calura estrema è sconsigliato intraprendere qualsiasi trail dopo le 10 del mattino... Sono quasi le 5, il sole è già piuttosto basso. C'è solo un'altra macchina nel parcheggio e mentre ci avviamo verso il canyon incrociamo una ragazza che ci avverte che una parte è già in ombra.
Il primo pensiero è stato Meno male! Sinceramente, se il sole fosse stato a picco, il trail non sarebbe stato proprio fattibile!
Il percorso è facile e alla portata di tutti, naturalmente avendo una sufficiente scorta di acqua.
Il caldo è davvero atroce e c'è anche poco vento.
Strati di roccia rossa si alternano a rocce bianchissime e lisce, segno delle geologiche passate... Si, ok, alcuni passaggi li abbiamo fatti in modo poco ortodosso, ma volete mettere il divertimento di fare lo scivolo?
Il sole poi ci regala davvero degli ottimi scorci... zone illuminate si alternano alle zone in ombra, con dei contrasti incredibili.
La scarsa vegetazione poi si accende con i raggi caldi della sera...
Quando finiamo la nostra scorta d'acqua, ci voltiamo indietro e proseguiamo verso le Sand Dunes...
E ci arriviamo nel momento migliore... sole basso, radente, una luce calda ci avvolge.
Vorremmo andare avanti ma qui c'è ancora più caldo che nel Mosaic Canyon.
Ma soprattutto c'è il famigerato vento della Death Valley, caldo come un phon sparato dritto in faccia e simpatico come un cagotto, perchè alza polvere e sabbia che non fanno benissimo all'attrezzatura fotografica!
Come lo chiamava @dariuz? Sandy?
Corsa verso Furnace Creek, check in rapidissimo, sosta pipì e via, di nuovo in macchina per Zabriskie Point...
Arriviamo che il sole è basso, macchina a tracolla, cavalletto in braccio, ormai lo apro mentre cammino mulinandolo come un cavaliere Jedi mulina la sua spada laser, trovo una posizione un po' prima del viewpoint (che è affollatissimo), uccido 2 ragazzine francesi che volevano farsi un selfie esattamente davanti alla mia postazione e via!
Il sole che scende accende il cielo di mille sfumature, quell'ambiente così aspro e selvaggio si ammorbidisce di colpo!
Barbara mi raggiunge e restiamo un po' a guardare questo spettacolo, quando ad un certo punto...
GROAN!
Hai fame?
Un pochino!
Un pochino!
Il mio stomaco mi ricorda che dopo la colazione dei campioni non ho mangiato... e allora via verso il 49ers!
Prima di cena, controllo il frigo, vedo che è completamente pieno di acqua nonostante i sacchetti... si tagliano col ghiaccio, il polistirolo della icebox comincia a trasudare sul sedile e le nostre scorte affogano... devo pensare qualcosa... ma nel frattempo, mettiamo tutto nel frigo della stanza.
Come al solito, prendiamo 2 piatti diversi che ci dividiamo... pollo fritto, hamburger e tanta birra!
Ma anche tantissima acqua! La Death Valley ti prosciuga da dentro, non ti lascia veramente scampo!!!
A panza piena decidiamo di andare verso Badwater, mi sembra la location migliore per fare qualche foto notturna... ma non siamo gli unici che hanno avuto questa pensata... c'è una macchina parcheggiata, ci mettiamo in modo di non dare troppo fastidio...
Cavalletto, fotocamera, scatto remoto, 15 secondi, f2.8, tutto pronto CLACK!
E dopo 14 secondi esatti uno con la macchina mi accende i fari...
Ma li mortacci tua e de tu nonno in cariola...
Vabbè, il tizio deve aver intuito che "Ma tu guarda 'sto stronzo!" non fosse proprio un complimento, visto che mi lancia un "Sorry pal!" e allora si ricomincia!
Tantissime stelle, come mi è capitato pochissime volte... la luna sorgerà più tardi, ora ci godiamo il panorama e la meraviglia di questo posto
(Anche se mi servirebbe un suggerimento da @dariuz su come esaltare la via lattea...)
Puntando verso nord la macchina fotografica, si vede il chiarore di Furnace Creek riflesso sulle nuvole.
C'è il solito vento atroce della Death Valley, quello che ti strappa via ogni molecola d'acqua dal corpo, dagli occhi e dal naso... che non ti fa sudare per il semplice fatto che ti fa evaporare e basta!
E a questo punto mi accorgo che c'è silenzio...
Troppo silenzio...
Barbara che c'è? Tutto a posto?
TRANQUILLO AMORE, STO BENISSIMO
Eh, si vede... sei appoggiata alla sbarra, hai gli occhi chiusi, ma soprattutto NON PARLI!!!
Smontiamo rapidamente l'attrezzatura, risaliamo in macchina con l'aria condizionata a palla e dichiariamo chiusa anche questa fantastica giornata!
Percorso del giorno (notare la temperatura a Furnace Creek!)
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