22 Agosto - Victoria Falls - Senyati Safari Camp
Toh, anche oggi ci si sveglia presto! Il mio telefono comincia ad urlare alle 5, ci aspetta il Bamba Tram!
É un piccolo tram diesel che percorre la linea che dal 1905 univa Capetown al Mozambico, attraversando il ponte che unisce le 2 sponde dello Zambesi subito a valle delle Cascate Vittoria, all'epoca era l'unico ponte in questa fetta di Africa ed era di enorme importanza per le comunicazioni.
Abbiamo richiesto il transfer, ma avremmo fatto molto prima a piedi, visto che la stazione è praticamente dietro l'hotel. Questa prenotazione è stata in forse fino all'ultimo momento, visto che il tram non era confermato per questa stagione, ma alla fine è pieno di perfidi albionici che ci hanno fregato tutte le coperte, che prontamente ci facciamo restituire!
Si parte che è notte fonda, registriamo i nostri passaporti, visto che per qualche metro si sconfina in Zambia e via! In pochi minuti raggiungiamo il ponte e subito l'equipaggio ci addobba una splendida colazione, caffè, thè, muffin e biscotti, perfetti per il freddo che c'è qui!
Aspettiamo l'alba con la nostra tazza di thè e vediamo che il ponte si anima con i tanti frontalieri che attraversano il confine per lavorare nelle strutture turistiche. Lo Zimbabwe è povero, ma lo Zambia lo è ancora di più. Tra le tante trattative intavolate ieri con i propositivi artigiani e venditori, abbiamo scoperto che Victoria Falls è un posto particolare, non gira la valuta locale, ma solo valuta pregiata, Euro, Dollari, Sterline e non solo... qui anche la Pula del Botswana è una valuta pregiata!
Da qui a piedi proseguiamo verso il viewpoint in Zambia, dal quale si ha la migliore vista sul ponte e da dove si vedono i meandri dello Zambesi a valle delle cascate.
Qui il fiume si è fatto strada attraverso dei sedimenti di arenaria tra le colate di basalto che formano l'altipiano, segnando il corso bizzarro e pieno rapide:
Bella anche la storia del ponte, costruito in Inghilterra, trasportato in sezioni fino in Mozambico per essere rimontato sul posto in soli 14 mesi. Questo fu il parto di Cecil Rhodes per collegare Capetown al Cairo, ma il suo sogno non fu mai completato.Su questo ponte, durante la seconda guerra mondiale, transitavano il rame e il carbone diretti verso il Regno Unito, per contribuire allo sforzo bellico.
Si racconta che una spia tedesca fosse venuta in questa zona per far saltare il ponte, ma che il suo piano saltò grazie ad alcune signorine simpatiche che riportarono i racconti che il crucco faceva loro in intimità alle autorità locali.
Rientriamo in hotel giusto per posare gli zaini e via, a fare una spettacolare colazione con un cappuccino e cornetto che non hanno niente da invidiare a quelli nostri, ultimi acquisti e partiamo, direzione Kazungula, più precisamente Mario's Garage!
Il nostro Frank si fa attendere, quando arriviamo in officina ci sono solo i 3 ragazzi, impegnati in altre riparazioni, noi dobbiamo solo pagare, ma loro non sono autorizzati, Frank è in giro per cercare il filtro dell'aria di una Land Rover per una famiglia di indiani, quando rientra si è fatta ormai l'ora di pranzo, paghiamo, prendiamo Mrs. Sphiggy e via, verso Nando's, un fast food diffuso in questa zona dell'Africa dove mangiamo inaspettatamente bene.
Prima di dirigerci verso il Senyati Camp, puntiamo il Caracal, un piccolo centro di recupero per animali orfani, feriti o impossibilitati a continuare a vivere in libertà.É anche un centro di ricerca, con un piccolo laboratorio e una serie di terrari dove vivono dei serpenti che, sfortunatamente per loro avevano preso residenza a casa di qualcuno.
Se questo, un savannah vine snake, è poco pericoloso per l'uomo ma comunque velenoso, lo stesso non si può dire del successivo, il famigerato mamba nero, detto "Sette passi", visto che si racconta che chi viene morso percorre al massimo sette passi prima di stramazzare.
Oltre a questi, ci sono cobra del capo, cobra gialli e il Southern African Python, talmente grosso che all'inizio pensavo che nel terrario qualcuno avesse messo un copertone liscio.
Gli animali al Caracal sono tenuti in gabbie e voliere ampie, vengono raccontate le loro storie, alcune davvero tristi. Uccelli che hanno perso un'ala in un incidente stradale, cuccioli ritrovati nel nido senza più i genitori, ma l'animale che più mi ha rattristato è stata l'aquila cieca.
Questa sentiva che c'era qualcuno nelle vicinanze della voliera, ruotava la testa e guardava con gli occhi velati, cercando di capire chi fosse... mi ha spezzato il cuore per tante ragioni, l'aquila, il simbolo della libertà, della vista perfetta intrappolato in un mondo di buio. L'hanno ritrovata nel Chobe, non si sa il motivo per cui sia diventata cieca, adesso è in una voliera con un'altra aquila senza un'ala.
Oltre a loro, una famiglia di manguste che è nata direttamente in cattività, un paio di impala che cercavano coccole, una coppia di istrici, una facocera e tanti altri, ognuno con una storia triste.
Questa sera abbiamo deciso di farci una cena light, passiamo al supermercato per acquistare dell'halloumi da farci alla brace, formaggi vari, del biltong, un po' di pomodori e il nostro savannah dry, un po' di relax dopo tanti giorni tirati ci sta!
E oggi ci addormentiamo così!
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