16 agosto 2024 - Kaziikini

16 agosto 2024 - Kaziikini

La notte in tenda è andata molto meglio di quanto ci aspettassimo, letti comodi, poco freddo, una dormita epocale di quasi 10 ore!

Dopo un'ottima colazione, partiamo con Kwaltu in direzione della concessione, stamattina puntiamo verso la zona umida, dove scorre l'unico fiume ancora vivo della zona. Quello che passava dalla concessione è asciutto da qualche anno.

Il Botswana è un enorme altopiano, è una zona sismica e spesso i terremoti modificano, anche di pochissimo, il corso di un fiume, che improvvisamente comincia a seguire un nuovo percorso, portando acqua dove non c'era e siccità dove passava il fiume.

La strada è lunga e mutevole, si passa da spianate sabbiose con delle ripide discese che arrivano al vecchio corso del fiume, a zone dove sembra essere scoppiata una bomba, con resti di alberi mozzati e bruciati, fino alle foreste di mophane (si pronuncia "mopane" ed è l'albero tipico di questa zona), che sono alte e rigogliose dove c'è un po' di acqua e basse e cespugliose dove ce n'è di meno.







Kwaltu ci fa fermare spesso, per osservare gli scheletri, per raccontarci di quanto sia leggero il teschio di un elefante, per mostrarci lo scheletro di una giraffa, per farci vedere la differenza tra le spine delle acacie, che dominano la parte deserta.
La strada serpeggia tra gli alberi, guido in scioltezza sul fondo sabbioso, forse un po' troppo perché...

SBAM!!!

Passo troppo vicino ad un ramo di mophane e lo specchietto di sinistra va in mille pezzi, ci fermiamo, Kwaltu recupera lo specchio, che per fortuna è intatto e un po' di pezzi di plastica che purtroppo non lo sono, cerca di rimetterlo a posto, ma vedo subito che non è possibile, sembra molto amareggiato, ma gli dico che siamo assicurati e non c'è problema, il danno sarà rimborsato!

Le assicurazioni servono a questo, non ci facciamo rovinare la giornata!

La zona del fiume è bellissima, dopo 2 giorni di secco totale, vedere l'acqua e il verde è quasi surreale.

Vediamo parecchi uccelli, un'aquila nera, un po' di ippopotami in lontananza, un'aquila reale, gruccioni di tutti i colori, due pescatori sul loro mokoro.

Naturalmente finora abbiamo visto tutti gli erbivori del parco, dei leoni però, nessuna traccia o meglio, solo quella, visto che vicino al fiume vediamo una lunga fila di impronte di un leone che corre, probabilmente un grosso maschio










Riprendiamo la strada per il ritorno e incrociamo un branco di antilopi delle sabbie o antilope nera, una specie che vive in quest'area e caratterizzata da lunghe corna curve.
 


Le ossa degli animali vengono lasciate sul posto perché gli erbivori se ne nutrono per acquisire il calcio, del quale sarebbero carenti. Da questa foto si capisce anche perché il teschio dell'elefante pesi così poco... è praticamente una spugna di osso!







L'ultimo avvistamento (per fortuna!!!) della giornata è un Kori Bustard, il più grosso uccello volante africano e simbolo del Botswana.

Riprendiamo la strada per il Camp, ma a circa un'ora dall'uscita Kwaltu mi dice:
"Stop, we have a problem"

Il problem è la gomma posteriore sinistra completamente tritata, probabilmente tranciata da un tronco o da una pietra affiorante...


Impegnato com'ero a tirare giù tutti gli dei dell'Olimpo, ho dimenticato di scattare la foto, ma la situazione era abbastanza simile a questa:


Kwaltu parte come se fosse un meccanico della Ferrari, sa cosa fare, un bel sasso sotto il cric, svita i bulloni, tira su la macchina, tira giù la ruota di scorta... 
Eh, già, ma come si tira giù la ruota di scorta di una Ford Ranger?

Io non lo so, lui nemmeno, i telefoni non prendono, ma abbiamo un telefono satellitare e non abbiamo paura di usarlo!

Chiama un suo amico che gli dice che per abbassare la ruota bisogna girare un meccanismo accessibile attraverso un buco sopra la targa, usando lo special tool presente in auto...


Il sistema più stupido mai visto in un'auto! Riusciamo a calare la gomma di scorta, la montiamo, abbassiamo l'auto e...



La gomma di scorta è sgonfia...

Don't Panic!!!

Ho il compressore...
Accendo il compressore e...


Il compressore non funziona...

OK, Panic!!!

Le proviamo tutte, anche a smontare il compressore dal suo alloggiamento e attaccarlo direttamente alla batteria, ma niente da fare.

Parte un altro giro di telefonate e finalmente rispondono un paio di amici che hanno un compressore e dopo un'ora finalmente arrivano 2 ragazzi con un pickup con sopra il compressore e un generatore per farlo funzionare!

Ma siamo in Africa, nulla è facile! Il compressore ha un attacco diverso dall'adattatore per gonfiare la gomma, ma loro, che sono previdenti, sanno come fare, basta un nastro ricavato da una camera d'aria per fare una giunzione, poi un'altra ed ecco che piano piano la nostra gomma si gonfia!

Grandi sorrisi e pacche sulle spalle, siamo tutti felici di aver risolto, ringrazio e chiedo ai ragazzi quanto gli devo per il loro intervento e...

"Per me, siamo a posto così"

Questi emeriti sconosciuti si sono fatti un'ora di strada e se ne faranno un'altra per tornare e non vogliono niente???
Gli lascio una mancia generosa, perché mi sembra davvero il minimo, ripartiamo e in un'oretta, con "sole" 3 ore di ritardo rispetto al programma arriviamo al Camp, salutiamo anche Kwaltu, anche lui con generosa mancia (e anche lui non la voleva), passiamo al ristorante dicendo a Miss Heidi a Francoforte che quello che avevamo per pranzo lo mangeremo a cena, sistemo lo specchietto alla bella e meglio e siamo pronti per la doccia e al pomeriggio di semirelax nel nostro bellissimo chalet!

Stasera battiamo il record assoluto, sono le 19:11, abbiamo già cenato, siamo sbronzi perché dopo la giornata abbiamo dato fondo al vino, siamo piuttosto cotti e... Buonanotte!!!

Anzi, no...

Dopo cena, col camp immerso nel buio più totale, abbiamo avuto qualche difficoltà a ritrovare la strada che porta verso il nostro chalet, ci infiliamo in un vicolo cieco, in un altro, torniamo verso il ristorante, ricominciamo il giro, incontriamo Heidi a Francoforte che ci da le indicazioni, prendiamo un bivio sbagliato, giro a destra e...

Un'enorme giraffa proprio di fronte a noi, assolutamente invisibile se non fosse per la luce dei fari, mi fermo, la facciamo passare, svoltiamo a sinistra e dopo aver evitato un paio di campeggiatori che vagavano nel buio alla ricerca della loro tenda e visibili come la giraffa, arriviamo al nostro meritato riposo!

Ah, per chi se lo chiedesse, con l'auto eravamo fermi più o meno qui:


E l'albero indicato dalla freccia è quello dove ieri abbiamo visto i leoni... in 3 ore non è passato nessuno, nemmeno uno springbok e quando abbiamo chiesto a Kwaltu se ci fosse pericolo, visto che i leoni erano così vicini, ci ha detto di stare tranquilli, perché faceva caldo e i leoni hanno le zampe delicate, col caldo non si muovono da sotto l'albero!










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