Mercoledì 17 agosto 2022

Mercoledì 17 agosto 2022


Torniamo a colazione nello stesso posto di ieri, e il sadico di mio marito, dopo avere sconvolto le certezze e i sonni del barista con le sue perversioni, oggi sceglie un roiboos al posto del cappuccino con latte freddo così faticosamente creato ieri. Uomini.

Decisa a non essere da meno sostituisco la ciambella all'uvetta con pane tostato, avocado e pico de gallo, la cipolla al mattino presto non mi spaventa, al massimo sono io che spavento lei :D mentre Paolo opta per un leggerissimo toast bacon e formaggio: oggi è una bella giornata, abbiamo un sacco di cose in programma, ci serve energia! 






Torniamo in stanza e scopriamo tra una cosa e l'altra di averci messo più di un'ora, orrore. Vabbè, prima delle nove siamo comunque in marcia e tanto apre tutto alle dieci, no? e abbiamo anche liberato casa per tempo alla gentilissima e ansiosissima Rachel che aspetta l'idraulico alle 9.30 ed è terrorizzata all'idea di darci disturbo, tanto che verso le dieci ci scrive scusandosi per il rumore e giurando che durerà pochissimo ... la rassicuro, siamo così lontani (e io così sorda ^^) che non ne saremo minimamente scalfiti. Saremo comunque aggiornati costantemente sul prosieguo dei lavori, finché con grande sollievo la padrona di casa può finalmente comunicarci che è tutto a posto e stasera non sarà necessario puzzare :D

Oggi c'è il sole, non ci avrei scommesso un soldo, e come sempre il mondo si fa più bello e la vita più intensa. Il panorama verso Fort George, la nostra meta, è splendido, il cielo limpido e pacificante. 















Ci siamo fermati quasi tre ore, la visita del Forte è veramente interessante. Ci ricorda un po' il canadese Fort Henry - dopotutto anche oltreoceano erano al servizio di Sua Maestà - ma è decisamente più grande, e ci sono ancora gli Highlander in servizio attivo, ne incrociamo diversi, girovagando tra gli spazi adibiti a museo e la caserma attuale, che si mescolano allegramente. 
















Le spiegazioni e le ricostruzioni sono veramente ben fatte, data la nostra passione per la storia ci lasciamo affascinare facilmente. La Garrison Chapel, ad oggi ancora utilizzata regolarmente per i servizi religiosi, ci piace moltissimo. 









Eh no, non è vino e non è whisky ... è polvere da sparo. Delusione, tremenda delusione!
















Nel frattempo (scusandosi per il ritardo, hanno poco personale e non ci stanno dietro) mi risponde l'hotel di Portree che ci aspetta dopodomani sera, certo che posso farmi spedire un pacco Amazon da loro, saranno felici di tenermelo da parte ... e così ordino un pacco di batterie, anche se quelle di Boots stanno facendo il doppio del loro dovere, così Paolo si mette finalmente tranquillo. Riflessione en passant ... come è cambiato il modo di viaggiare e quante possibilità abbiamo, con un telefonino in mano. Qualche anno fa avrei potuto solo pregare di non restare a piedi con le batterie, o a passare qualche giorno con un impianto solo per risparmiarle ... e nel 2022, domani un albergo di Portree riceverà un pacchettino ordinato a Inverness e partito da Londra, che io ritirerò tranquillamente alla reception dopodomani. 

In ogni caso giuro solennemente di non fare il bis in Uganda, non intendo testare l'Amazon locale :D

Finita in gloria la telenovela delle batterie ci dedichiamo alla panza gustando per merendina un succo di mela e uno scone favoloso, si trattano bene alla guarnigione!




























Approfittiamo della giornata fantastica per scatenarci con le foto (ma magari ve ne era già venuto il sospetto :D), anche al piccolo cimitero dei cani della guarnigione, purtroppo non accessibile ma tenerissimo pure da lontano. Vediamo anche, ben vivi, alcuni degli eredi dei vecchi compagni di avventura giocare nei prati con i soldati. 





Seconda tappa, Cawdor Castle, eretto nel 1300 dal primo Cawdor e mai passato di mano da allora: mi fa impazzire l'idea di questa gente fortunata che conosce per nome e cognome decine di generazioni che l'hanno preceduta, e vive in una casa che ha un'anima di sette secoli. Fortunati loro! io so i nomi di tutti i miei bisnonni tranne una, e mi confondo Bonaventura e Fortunato, i paterni ... purtroppo non ho più nessuno a cui chiedere qual era il papà della nonna e quale del nonno, ma confido che con due nomi così portino bene alla qui presente bisnipotona :D














Il meteo regge coraggiosamente e ci godiamo la bellissima visita con audioguida in italiano, cui la cassiera si è preoccupata di alzarmi il volume al massimo - così possono godersela anche tutti gli altri visitatori :D - dopo avermi offerto induction loop, foglietto illustrativo, cane guida e schiavo personale: la gentilezza e l'attenzione per chi è in difficoltà da queste parti vanno molto oltre il prezzo del biglietto. (che Paolo, lo sfruttatore, come al solito non paga :D ) ... fanno veramente il possibile per mettere tutti in condizioni di godersi al massimo le visite.










Ogni stanza è introdotta dalla lettura degli scritti del Sesto Conte di Cawdor che descrive gli interni e i suoi sentimenti per la casa, tuttora abitata dagli eredi e visibilmente molto amata ... tanto che non mi viene nemmeno da definirla "castello", per quanto mi renda conto che il termine casa è decisamente inadeguato. 



















Fantastiche in particolare le cucine, sia quella degli anni settanta non più in uso che quella nel seminterrato che è stata utilizzata dal 1640 al 1938.





(la pressa per le anatre)





(chissà cosa sono questi graziosi cosi :D )






Deposta l'audioguida e lasciato il logorroico (senti chi parla!!!) Sesto Conte al suo destino, pranziamo al castello con crema di piselli e minestrone, ma per non lasciare soli e abbandonati i sensi di colpa prendiamo anche un altro scone, questa volta con clotted cream e marmellata ... è ancora sulla nostra coscienza, e anche sul giro culone :D










Completiamo la visita con un'oretta vagabonda nei bellissimi giardini e nel parco, e con una cacca di piccione che benedice la mia giacca :D 
































Poco distante da Cawdor Castle c'è il Culloden Battlefield, teatro della celebre battaglia che oppose Bonnie Prince Charlie, erede degli Stuart e pretendente al trono di Scozia, ai lealisti di Giorgio II. Finì malissimo per i giacobiti, e fu l'ultima battaglia campale combattuta sul suolo britannico. Bonnie Prince Charlie morì a Roma in esilio, ed è sepolto qui nelle Grotte Vaticane, mentre a San Pietro Canova ha dedicato a lui, al padre e al fratello il celebre Sepolcro degli ultimi Stuart. La prossima volta che ci passerò potrò dirgli che sono stata a casa sua :)

Naturalmente il Visitor Center ha chiuso alle 16, sia mai che la gente non s'inventi di stare in giro fino a tardi, così ci accontentiamo di Wikipedia visto che siamo mussi e ne sappiamo decisamente poco di storia scozzese :)

Passeggiando lungo i sentieri del campo di battaglia e tra le eriche della brughiera ci imbattiamo in un gentile signore scozzese che ci attacca bottone e dopo una piacevole chiacchierata - come praticamente TUTTI nel mondo ha parenti italiani, nel suo caso la nuora - ridendo e scherzando e con tredici chilometri in tasca torniamo in stanza. 







Le mie prime hairy coo! Avverto una profonda affinità elettiva con loro, e il mio perfido ma credibile marito sostiene che sia perché andiamo dallo stesso parrucchiere <3 














Stasera si cena da Mustard Seed, così ci vestiamo bene: niente braghe da trekking, tiriamo fuori i jeans! e io faccio persino un eroico tentativo di pettinarmi. 

Anche stasera vediamo mandar via parecchia gente senza prenotazione, anche se siamo arrivati alle nove e ormai per queste latitudini manca pochissimo alla colazione di domani, altro che cena ...

... cena peraltro assolutamente strepitosa, servita da una cameriera simpaticissima di mezza età che esordisce con HI, HONEY! mentre si destreggia tra noi e un tavolone con una ventina di giapponesi che finiranno inconsapevoli vittime di marito che si rende complice del barista in un photobombing da manuale. Chissà quando vedranno la foto, i poveri! Se il Giappone ci dichiara guerra, sapete perché.

Iniziamo con il Mustard seed grazing platter, per proseguire con pan seared sole (piselli e uovo MMMOLLO, che schiiiifo) e pan fried scottish salmon, tutto buonissimo ... a parte piselli e uovo MMMOLLO, ovviamente. Alla fine ci dividiamo anche un dolcetto, una deliziosa creme brulee. 











Concludiamo con whisky per Paolo, gin al lampone un po' troppo dolce per me e un altro paio di chilometri digestivi. Domani si parte verso Dornie e poi Skye, questa tappa a Inverness potrebbe sembrare poco entusiasmante, ma a noi è piaciuta, anche se abbiamo purtroppo mancano degli amici che vivono qui e che avevamo in programma di incontrare, ma che hanno avuto un imprevisto ... il giorno in più ce lo siamo goduto lo stesso. 


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