8 gennaio 2019 Tokyo - Kanazawa - Shirakawa-Go
8 gennaio 2019 Tokyo - Kanazawa - Shirakawa-Go
Antefatto... sera del 7 gennaio.
Nonostante la tattica opossumesca del personale dell'hotel, ieri sera siamo riusciti a lasciare i nostri bagagli per la spedizione con Yamato, per fortuna una dei concierge è tedesca e con l'inglese è tutto più semplice.
Con una 30ina di € spediamo le nostre valigie direttamente a Hiroshima, dove arriveremo tra 2 giorni e possiamo viaggiare con un borsone.
Facciamo attenzione a sistemare le cose che ci possono servire e io me ne esco...
"Non ci portiamo il librone con tutte le prenotazioni, prendiamo solo quello che ci serve"
Quindi prendo la bustina piccola con le prossime destinazioni, il voucher dell'auto e poco altro, chiudiamo le valigie e le portiamo alla reception.
Ore 7:26, il nostro treno ci aspetta per portarci fino a Kanazawa, Shinkansen Kagayaki 503, binario 19, come già scritto nel travelbook qualche mese fa.
Salutiamo l'hotel e le valigie che sono già pronte per il corriere, andiamo alla Kanda Station e in 3 fermate siamo a Ueno, colazione e poi in fila per salire sul treno, da ormai perfetti viaggiatori giappi.
Tra Tokyo e Kanazawa ci sono 149 minuti di treno (precisi, né uno di più, né uno di meno) e al 75 minuto di viaggio...
LA FOLGORAZIONE
Comincio a tirare giù santi a caso dal calendario, ma visto che sono in Giappone, comincio a tirare anche qualche divinità shintoista e un paio di buddhi a caso e già che ci sono, anche il Prodigioso Spaghetto Volante, tanto che dopo 2 minuti li vedo nella fila proprio dietro Barbara che mi guardano tutti con fare interrogativo e mi dicono: "Cosa c'è?"
LA PATENTE INTERNAZIONALE CAZZO... LA PATENTE INTERNAZIONALE!
Eh si, la patente internazionale è rimasta nelle valigie, che a quest'ora si staranno dirigendo verso Hiroshima... non ho una copia, nemmeno elettronica e in tutti i blog e diari che abbiamo letto, è scritto che il documento è assolutamente necessario e non danno l'auto se non con quella.
Le divinità mi rispondono "Ah, vabbè" e se ne vanno, Barbara invece comincia con un "Non ti preoccupare, al massimo prendiamo il bus".
Ma io che sono già in fase pessimismo assoluto, vedo i bus pieni fino a data da destinarsi, noi fermi a Kanazawa senza un hotel a dormire nella stazione come barboni...
Barbara elabora un piano per cercare di limitare i danni, ma ci sposta tutto di un giorno e non avremmo tempo per farlo, oppure di andare comunque all'agenzia e vedere se pregando ci danno l'auto...
Invece io propendo per la faccia di bronzo... Andare in agenzia e fare finta di nulla.
Accompagnati ancora da qualche divinità fuori dal finestrino arriviamo a Kanazawa, manco a dirlo, in perfetto orario, percorriamo i 300m che ci separano dal noleggio e indossando la perfetta maschera della faccia di culo, appena arrivo faccio vedere il voucher alla signorina...
Lei ha già pronto il contratto, lo firmo, mi chiede patente, passaporto e carta di credito, Barbara è già lì che fa musetto, pronta a partire con una scena degna dello zappatore per farsi dare l'auto, io per sbaglio do la carta d'identità al posto della patente, la ragazza fotocopia tutto e via, a prendere l'auto.
😮😮😮😮
A questo punto sono sconvolto, nessuna menzione di patente internazionale, non vedo l'ora di scappare dal noleggio ed evitare ulteriori domande, ma niente, la signorina mi dice che qui si guida a sinistra, di stare attento ai limiti, mi imposta il navigatore in inglese (ma i caratteri sono ancora in giappo) e per finire mi dice che ci vediamo domani alle 11!
La macchina è nostra, una fantastica Dahiatsu Tanto, subito soprannominata bruttomobilina, ma con tanto affetto... è meravigliosa, dentro è enorme anche se esternamente è poco più di una scatola di scarpe!
Sempre aspettando che la signorina torni fuori urlando "International Driving License!!!", noi scappiamo subito, direzione Shirakawa-Go.
Le strade sono in perfette condizioni, anche salendo non c'è neve, la troviamo solo entrando nel paesino, ma niente di preoccupante!
Parcheggiamo di fronte al ryokan, avvisiamo la signora che siamo arrivati, ma la stanza non è pronta e allora... giro in città!
Shirakawa-go è davvero incantevole, con le case tradizionali inframezzate dalle risaie, dagli alberi di caco e di melograno. Alcuni dei ghasso sono visitabili, solitamente pagando una cifra ridicola e all'interno sono conservati gli ambienti originali e gli strumenti agricoli. Scopriamo che questa zona è molto famosa per l'allevamento dei bachi da seta.
Ma è anche ora di pranzo, fa freddo e ci ritroviamo in un postaccio che fa dell'ottimo ramen, dall'impronuciabile nome di いっぷく ちな ...
Mangiare il ramen è facile, finchè riesci a tirarlo su col cucchiaio... ma quando restano gli ultimi pezzetti...
😂😂😂😂
Continuiamo il nostro giro in paese, entrando nel Miyozeni Shrine, è tutto molto affascinante, l'unica grossa rottura di balle è che ovunque, bisogna levarsi le scarpe...
Ok, in estate magari non ci sono grossi problemi... ma in inverno, con la temperatura intorno allo 0, entrare a piedi nudi nelle case dove l'unico isolamento verso l'esterno è un muro di carta cerata, non è proprio il massimo!!!
All'ora del check in torniamo al ryokan, ci riposiamo qualche minuto e ci rifocilliamo con dell'ottimo thé verde, bello caldo, ma di nuovo, siamo pronti per metterci in marcia, direzione Tenshukaku Observatory, per il panorama dall'alto.
Prendiamo gli ombrelli, visto che c'è una fastidiosa pioggerellina, acqua mista a neve... ma a 200 metri da casa, smette e allora... via la zavorra, acqua, non ti temiamo!
Mentre saliamo, già pensiamo che potrebbe essere carino salire su di sera, facendo il giro lungo con l'auto, ma ad un certo punto, un cartello ci avverte che ci sono gli orsi e che potrebbero essere anche affamati, visto che siamo a fine inverno... per cui ci consigliano di non girare troppo lontani dalle casa!
Ok, stasera niente belvedere!
Dall'alto il paesino è ancora più bello, adagiato alla base delle montagne e tutto ammantato di neve... Ma il posto è davvero isolato e decidiamo di lasciare agli orsi il privilegio di vedere la città di notte!
Entriamo nella Kanda House, dove troviamo gli strumenti per l'allevamento dei bachi e la lavorazione della seta:
Come dicevo prima, è difficile mantenere caldi degli ambienti così grandi con pareti di carta... anche bucata, qualche volta!!!
Al calar del sole torniamo alla guesthouse Kanjiya, alle 18:30 c'è la cena... Non siamo gli unici ospiti, c'è anche una ragazza che viaggia da sola.
Ma prima di tutto... eccola, la bruttomobilina in tutto il suo splendore!!!
Ci viene servita la cena tradizionale giapponese, con zuppa di miso e tofu, pesce, alghe, riso, in porzioni molto abbondanti. Tutto buonissimo, ma noi ci siamo dimenticati di fare le foto!
Dopo cena decidiamo di fare qualche foto notturna, ma tra il freddo e la paura degli orsi, non ci allontaniamo tanto dalla guesthouse... fotografiamo il ghasso di fronte, che è su tutte le cartoline!
Ma la paura dell'orso non è sparita...
Ad un certo punto Barbara mi guarda e mi fa...
"Ho visto qualcosa muoversi dietro la casa!"
"Dove?"
"Laggiù, vedi? c'è un'ombra che si muove"
Agito l'ombrello e l'ombra si muove con l'ombrello... allora abbiamo 2 scelte...
1) L'orso è ballerino e si muove a ritmo
2) Il presunto orso siamo noi.
And the winner is... L'orso sono io!!!
😂
E visto che il capodanno è passato da poco, ecco le decorazioni che abbiamo trovato più o meno ovunque, con l'augurio di buon inizio dell'anno del cinghiale.
E il fantastico scaldascarpe che usano i locali per evitare di congelarsi i piedi ad ogni passeggiata!!!
Ma potevamo finire così?
Certo che no!!! La Kanjia house ha anche un fantastico bagno giapponese e dopo esserci fatti la doccia (eh, si, il bagno in Giappone si fa da puliti!), ci lasciamo coccolare dall'acqua bollente della vasca.
Buonanotte!!!
Considerazioni del giorno:
1) Il Giappone NON è un paese per Panda.
2) La bruttomobilina me la comprerei anche domani.
3) Devo assaggiare i cachi secchi!
4) Mangiare a gambe incrociate è una punizione divina!
Antefatto... sera del 7 gennaio.
Nonostante la tattica opossumesca del personale dell'hotel, ieri sera siamo riusciti a lasciare i nostri bagagli per la spedizione con Yamato, per fortuna una dei concierge è tedesca e con l'inglese è tutto più semplice.
Con una 30ina di € spediamo le nostre valigie direttamente a Hiroshima, dove arriveremo tra 2 giorni e possiamo viaggiare con un borsone.
Facciamo attenzione a sistemare le cose che ci possono servire e io me ne esco...
"Non ci portiamo il librone con tutte le prenotazioni, prendiamo solo quello che ci serve"
Quindi prendo la bustina piccola con le prossime destinazioni, il voucher dell'auto e poco altro, chiudiamo le valigie e le portiamo alla reception.
Ore 7:26, il nostro treno ci aspetta per portarci fino a Kanazawa, Shinkansen Kagayaki 503, binario 19, come già scritto nel travelbook qualche mese fa.
Salutiamo l'hotel e le valigie che sono già pronte per il corriere, andiamo alla Kanda Station e in 3 fermate siamo a Ueno, colazione e poi in fila per salire sul treno, da ormai perfetti viaggiatori giappi.
Tra Tokyo e Kanazawa ci sono 149 minuti di treno (precisi, né uno di più, né uno di meno) e al 75 minuto di viaggio...
LA FOLGORAZIONE
Comincio a tirare giù santi a caso dal calendario, ma visto che sono in Giappone, comincio a tirare anche qualche divinità shintoista e un paio di buddhi a caso e già che ci sono, anche il Prodigioso Spaghetto Volante, tanto che dopo 2 minuti li vedo nella fila proprio dietro Barbara che mi guardano tutti con fare interrogativo e mi dicono: "Cosa c'è?"
LA PATENTE INTERNAZIONALE CAZZO... LA PATENTE INTERNAZIONALE!
Eh si, la patente internazionale è rimasta nelle valigie, che a quest'ora si staranno dirigendo verso Hiroshima... non ho una copia, nemmeno elettronica e in tutti i blog e diari che abbiamo letto, è scritto che il documento è assolutamente necessario e non danno l'auto se non con quella.
Le divinità mi rispondono "Ah, vabbè" e se ne vanno, Barbara invece comincia con un "Non ti preoccupare, al massimo prendiamo il bus".
Ma io che sono già in fase pessimismo assoluto, vedo i bus pieni fino a data da destinarsi, noi fermi a Kanazawa senza un hotel a dormire nella stazione come barboni...
Barbara elabora un piano per cercare di limitare i danni, ma ci sposta tutto di un giorno e non avremmo tempo per farlo, oppure di andare comunque all'agenzia e vedere se pregando ci danno l'auto...
Invece io propendo per la faccia di bronzo... Andare in agenzia e fare finta di nulla.
Accompagnati ancora da qualche divinità fuori dal finestrino arriviamo a Kanazawa, manco a dirlo, in perfetto orario, percorriamo i 300m che ci separano dal noleggio e indossando la perfetta maschera della faccia di culo, appena arrivo faccio vedere il voucher alla signorina...
Lei ha già pronto il contratto, lo firmo, mi chiede patente, passaporto e carta di credito, Barbara è già lì che fa musetto, pronta a partire con una scena degna dello zappatore per farsi dare l'auto, io per sbaglio do la carta d'identità al posto della patente, la ragazza fotocopia tutto e via, a prendere l'auto.
😮😮😮😮
A questo punto sono sconvolto, nessuna menzione di patente internazionale, non vedo l'ora di scappare dal noleggio ed evitare ulteriori domande, ma niente, la signorina mi dice che qui si guida a sinistra, di stare attento ai limiti, mi imposta il navigatore in inglese (ma i caratteri sono ancora in giappo) e per finire mi dice che ci vediamo domani alle 11!
La macchina è nostra, una fantastica Dahiatsu Tanto, subito soprannominata bruttomobilina, ma con tanto affetto... è meravigliosa, dentro è enorme anche se esternamente è poco più di una scatola di scarpe!
Sempre aspettando che la signorina torni fuori urlando "International Driving License!!!", noi scappiamo subito, direzione Shirakawa-Go.
Le strade sono in perfette condizioni, anche salendo non c'è neve, la troviamo solo entrando nel paesino, ma niente di preoccupante!
Parcheggiamo di fronte al ryokan, avvisiamo la signora che siamo arrivati, ma la stanza non è pronta e allora... giro in città!
Shirakawa-go è davvero incantevole, con le case tradizionali inframezzate dalle risaie, dagli alberi di caco e di melograno. Alcuni dei ghasso sono visitabili, solitamente pagando una cifra ridicola e all'interno sono conservati gli ambienti originali e gli strumenti agricoli. Scopriamo che questa zona è molto famosa per l'allevamento dei bachi da seta.
Ma è anche ora di pranzo, fa freddo e ci ritroviamo in un postaccio che fa dell'ottimo ramen, dall'impronuciabile nome di いっぷく ちな ...
Mangiare il ramen è facile, finchè riesci a tirarlo su col cucchiaio... ma quando restano gli ultimi pezzetti...
😂😂😂😂
Continuiamo il nostro giro in paese, entrando nel Miyozeni Shrine, è tutto molto affascinante, l'unica grossa rottura di balle è che ovunque, bisogna levarsi le scarpe...
Ok, in estate magari non ci sono grossi problemi... ma in inverno, con la temperatura intorno allo 0, entrare a piedi nudi nelle case dove l'unico isolamento verso l'esterno è un muro di carta cerata, non è proprio il massimo!!!
All'ora del check in torniamo al ryokan, ci riposiamo qualche minuto e ci rifocilliamo con dell'ottimo thé verde, bello caldo, ma di nuovo, siamo pronti per metterci in marcia, direzione Tenshukaku Observatory, per il panorama dall'alto.
Prendiamo gli ombrelli, visto che c'è una fastidiosa pioggerellina, acqua mista a neve... ma a 200 metri da casa, smette e allora... via la zavorra, acqua, non ti temiamo!
Mentre saliamo, già pensiamo che potrebbe essere carino salire su di sera, facendo il giro lungo con l'auto, ma ad un certo punto, un cartello ci avverte che ci sono gli orsi e che potrebbero essere anche affamati, visto che siamo a fine inverno... per cui ci consigliano di non girare troppo lontani dalle casa!
Ok, stasera niente belvedere!
Dall'alto il paesino è ancora più bello, adagiato alla base delle montagne e tutto ammantato di neve... Ma il posto è davvero isolato e decidiamo di lasciare agli orsi il privilegio di vedere la città di notte!
Entriamo nella Kanda House, dove troviamo gli strumenti per l'allevamento dei bachi e la lavorazione della seta:
Come dicevo prima, è difficile mantenere caldi degli ambienti così grandi con pareti di carta... anche bucata, qualche volta!!!
Al calar del sole torniamo alla guesthouse Kanjiya, alle 18:30 c'è la cena... Non siamo gli unici ospiti, c'è anche una ragazza che viaggia da sola.
Ma prima di tutto... eccola, la bruttomobilina in tutto il suo splendore!!!
Ci viene servita la cena tradizionale giapponese, con zuppa di miso e tofu, pesce, alghe, riso, in porzioni molto abbondanti. Tutto buonissimo, ma noi ci siamo dimenticati di fare le foto!
Dopo cena decidiamo di fare qualche foto notturna, ma tra il freddo e la paura degli orsi, non ci allontaniamo tanto dalla guesthouse... fotografiamo il ghasso di fronte, che è su tutte le cartoline!
Ma la paura dell'orso non è sparita...
Ad un certo punto Barbara mi guarda e mi fa...
"Ho visto qualcosa muoversi dietro la casa!"
"Dove?"
"Laggiù, vedi? c'è un'ombra che si muove"
Agito l'ombrello e l'ombra si muove con l'ombrello... allora abbiamo 2 scelte...
1) L'orso è ballerino e si muove a ritmo
2) Il presunto orso siamo noi.
And the winner is... L'orso sono io!!!
😂
E visto che il capodanno è passato da poco, ecco le decorazioni che abbiamo trovato più o meno ovunque, con l'augurio di buon inizio dell'anno del cinghiale.
E il fantastico scaldascarpe che usano i locali per evitare di congelarsi i piedi ad ogni passeggiata!!!
Ma potevamo finire così?
Certo che no!!! La Kanjia house ha anche un fantastico bagno giapponese e dopo esserci fatti la doccia (eh, si, il bagno in Giappone si fa da puliti!), ci lasciamo coccolare dall'acqua bollente della vasca.
Buonanotte!!!
1) Il Giappone NON è un paese per Panda.
2) La bruttomobilina me la comprerei anche domani.
3) Devo assaggiare i cachi secchi!
4) Mangiare a gambe incrociate è una punizione divina!
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