USA 2015 Leave nothing but footprints, keep nothing but memories - La versione di mouette
Leave
nothing but footprints, keep nothing but memories (Panda&Mou OTR)
… e di ricordi ne abbiamo portati a casa tanti,
tantissimi, e tutti con un sapore speciale. E’ stato un viaggio unico,
bellissimo, intenso e divertente: baciato dal sole per diciassette giorni e tre
quarti su diciannove, pieno di incontri – lo Psicoiattolo, la commessa di
Walmart, Gene che ci ha accompagnati in giro per il Planes of Fame di Chino,
due elk, un coyote, il titolare matto e simpaticissimo del Trovatore Motel a Kingman
- lo abbiamo spremuto fino all’ultima goccia e non ne cambierei una virgola.
Abbiamo mancato pochissime cose, tra quelle che avevamo idea di vedere: Taft
Point a Yosemite, perché ce la siamo presa comoda la mattina al Kings Canyon
(la più grande sorpresa del viaggio, inaspettatamente bellissimo), e gli
Antelope e Horseshoe Bend perché proprio quel giorno il cielo ha deciso di
aprire le cateratte con un entusiasmo sconcertante. Non importa, torneremo, e
davvero non ci possiamo lamentare: un giorno solo perso e la possibilità di
recuperarlo, in fondo, più o meno quando vogliamo. Unica vera delusione in
tutto il viaggio, non aver potuto piantare le tende a Page da Jeremayiah quella
sera.
Tre momenti su tutti mi hanno rubato l’anima, tre
fermo immagine che sono il cuore pulsante di un viaggio tutto indimenticabile:
il Navajo Loop al Bryce Canyon, Hume Lake il mattino presto, e l’alba dalla
nostra tenda davanti ai Mittens alla Monument … rappresentano benissimo l’altro
titolo che avevo pensato per questo diario, preso direttamente dal retro di un
hippyssimo e sgangheratissimo furgoncino Volkswagen parcheggiato in una delle
bellissime discese – le salite le facevamo in cable car – di San
Francisco: BE HAPPY …
Beh, credo non ci sia bisogno di spiegarvi chi è Panda,
e che tipo di itinerario andasse pandeggiando … quanto a me, anche
se mi tengo ben stretto il mio mal d’Africa, sognavo con tutto il cuore da
almeno vent’anni un viaggio nei parchi, in un certo senso è proprio questo mio
sogno che ci ha fatti conoscere, perché nel periodo in cui non potevo nemmeno
sperare che un giorno avrei davvero preso un aereo per l’altro lato
dell’Atlantico sono diventata un’avidissima lettrice di diari, mi sono
registrata su tutti i forum di viaggio del mondo – di uno sono anche diventata
moderatrice – ed ho passato ore intense a seguire le tracce di chi l’oceano lo
varcava ogni volta che gli era possibile. Ecco come sono capitata anche qui,
dove inaspettatamente sono diventata la signora Panda.
A gennaio, dopo una riuscitissima convivenza di una ventina di giorni – viva il Natale che ho sempre detestato: Verona/Roma di solito ci concede solo il week end – e circa un milione di ore di googlate, expediate e kayakate, ci siamo arresi all’evidenza evidente che nel 2015 non ci sarebbe stata trippa per gatti a meno di aprire pesantemente il portafogli, e a quella ancora più evidente che entrambi morivamo dalla voglia di farlo, ed abbiamo incrementato il bilancio di Air France di circa 950 euro a testa per un VRN-SFO-LAX-VRN dagli orari perfetti, comodissimo da casa mia e ideale per il giro che nel frattempo avevamo perfezionato con tutte le pause pipì
A tal proposito … ho spiegato a Paolo nel dettaglio
come gestirmi in viaggio, e lui ha imparato ed applicato benissimo il mantra:
tu mi tieni mangiata e pisciata, ed io non rompo le palle. Ed infatti ha
funzionato tutto a perfezione: in fondo le donne sono così semplici da
trattare!
L’unica cosa su cui all’inizio non ci siamo trovati
del tutto in sintonia è stata il fatto che se il giro era perfetto per me e
modellato su quanto da anni avevo voglia di vedere, per Paolo sarebbe stato un
ritorno, una seconda o terza volta per più del 70% delle tappe … ho insistito
un po’ per cambiare ed aggiungere qualcosa di nuovo per lui – senza la
necessaria convinzione, lo ammetto – ma non ha sentito ragioni, ed ora non
posso che esserne felice. E’ stato davvero IL viaggio, e credo di poter parlare
a nome di entrambi.
Ci siamo trovati invece subito d’accordo nell’optare
per qualche notte in campeggio, sia per risparmiare un (bel) po’, sia per
goderci al massimo il contatto con la natura, e rifarei la scelta ad occhi
chiusi: Paolo ha campeggiato un pochino due anni fa, io mai, ma ho dormito una
settimana sotto le stelle durante un trekking nel deserto marocchino nel 2013,
e sapevo che la cosa più fastidiosa che avrei potuto fare al campground di
turno sarebbe stata il rendermi totalmente inutile in fase di montaggio tenda,
mentre per il resto mi sarei adattata facilmente. Mi sbagliavo, non mi sono
adattata … l’ho amato tantissimo.
A fine gennaio avevamo già prenotato praticamente
tutti gli alloggi e fermato l’auto – il passaggio dalla Panda cambio manuale a
quel coso enorme del Ford Escape con il cambio automatico mai provato prima è
stato meno drammatico del previsto: ho guidato anche per la discesa al Kings
Canyon, la sterrata della Valley of the Gods e l’uscita da Las Vegas, e solo
nell’ultima occasione ho tentato il duplice suicidio – ed abbiamo
passato i sei mesi successivi a limare e perfezionare … le pause pipì,
naturalmente
Questo il nostro itinerario finale:
27/07/2015 Ita - San Francisco
28/07/2015 San Francisco
29/07/2015 San Francisco
30/07/2015 San Francisco
31/07/2015 San Francisco - Sequoia
01/08/2015 Sequoia - Yosemite
02/08/2015 Yosemite - Mono
Lake
03/08/2015 Mono Lake - Bodie -
Death Valley
04/08/2015 Death Valley - Las
Vegas
05/08/2015 Las Vegas
06/08/2015 Las Vegas - Bryce
07/08/2015 Bryce – Kayenta
(prevista Page, ma c’era Noè)
08/08/2015 Kayenta - Monument Valley
09/08/2015 Monument Valley -
Grand Canyon
10/08/2015 Grand Canyon -
Kingman
11/08/2015 Kingman - LA
12/08/2015 LA (Disneyland)
13/08/2015 LA
14/08/2015 LA - Ita
Chiudo la mia solita chilometrica introduzione con un
grazie speciale a Paolo, che è tornato sui passi già dati per
regalarmi un sogno, e ci è riuscito nel migliore dei modi. E adesso via con il
diario!
nb: questo è un diario a quattro mani (e
mezzo neurone) … se non diversamente specificato, il copiràit delle foto è mio
nei miei post, e merito mio – in quanto mussa ispiratrice - in
quelli di Panda. Ma non ci dovrebbero essere problemi a distinguerle: le sue
sono quelle belle
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