4 gennaio 2019
4 gennaio 2019 - Nikko
Oggi primo Shinkansen del viaggio!
La partenza è molto presto, alle 7:12 abbiamo il primo treno per Utsonomiya dalla Tokyo Station
Il treno attraversa tutta l'immensa periferia di Tokyo e grazie alla giornata limpida, dal treno riusciamo a vedere il Fuji.
Che dire degli Shinkansen? Io voglio il capo della JRP come presidente assoluto delle Ferrovie Italiane... i treni sono puliti, il sedile comodo, uno spazio enorme per le gambe e prese elettriche funzionanti in tutti i posti. Ad ogni capolinea la squadra delle pulizie ha anche il compito di girare tutti i sedili nella direzione di marcia, non sia mai che qualcuno possa lamentarsi... Della puntualità non parlo, perché è superfluo, se non hai l'orologio in Giappone, puoi regolarti con l'orario del treno!
Qualche dubbio me l'ha fatto venire questo cartello invece:
Non capisco... perché dovrei mettermi accovacciato sopra al sedile? E soprattutto... se faccio la pipì in piedi, perché non dovrei essere capace di fare centro?
A Utsonomiya cambiamo treno e scopriamo che è praticamente una metropolitana... Arriviamo a Nikko alle 9:12, prendiamo il biglietto giornaliero per girare il paese.
Ah, in stazione abbiamo notato un cartello in inglese, dove si diceva che non c'erano prenotazioni disponibili per nessuno dei treni per Tokyo... io ho pensato malignamente che non avessero voglia, e invece... ma questo lo scopriremo al ritorno!
Prima fermata, Shinkyo Bridge, un ponte tradizionale che attraversa il fiume Daiya, in direzione della zona dei templi.
Molto particolare, con questa lacca rossa che caratterizza i templi della zona...
Potremmo aspettare il bus per farci portare nella zona centrale dei templi, ma no, ci piace soffrire!
Ah, qui a Nikko fa freddo, ci sono delle chiazze innevate, il paese è a circa 700 m di altezza, tra le montagne. Freddo ma asciutto, molto piacevole.
La salita alla zona sacra è carina e interessante, piena di tanti piccoli dettagli:
Si vede che è l'Anno del Cinghiale?
Ma la salita è anche faticosa e abbiamo digerito la nostra colazione, è ora di un rinforzino!
Tra i tanti banchetti che vendono ogni sorta di street food e dove abbiamo deciso di pranzare, scegliamo incautamente questo spiedino...
Che scopriamo essere il famigerato DANGO...
Il dango è uno gnocco di riso al quadrato... farina di riso impastata con riso glutinoso, di gusto praticamente assente, consistenza da bigbabol masticata, spalmato con una salsa di soia indecisa...
Si, indecisa, perchè non sa se essere dolce, salata, amara o semplicemente una schifezza immonda.
Fattostà che questo è stato il nostro primo e unico dango, traete voi le vostre conclusioni!
Con lo stomaco sazio, continuiamo a passeggiare per la zona sacra.
Ѐ veramente molto bella, dal bosco spuntano fuori templi più o meno grandi, svettano le pagode, coloratissime. Purtroppo l'edificio principale del Rinnoji è impacchettato per i restauri (non sarà l'ultimo) e facciamo solo il giro all'esterno.
Solo che qui è festa e il tempio è anche molto affollato di fedeli...
Ecco, appunto... fedeli... ma di cosa? Non l'abbiamo capito, alla fine qui dicono che “Un giapponese nasce shintoista, si sposa cristiano, muore buddista” e mi sento di dargli ragione, non fanno grosse differenze, gettano la moneta nel tempio buddista, lasciano le offerte alle statue nel tempio shintoista, insomma, cercano raccomandazioni un po' da tutti, senza grossi patemi d'animo!
La cosa che più colpisce in questa zona sono i colori, ogni punto del tempio è colorato, lavorato, intarsiato. Ma non è solo un fatto estetico, ogni incastro ha un uso ben preciso, tutta la struttura che vedete nella foto sopra serve per permettere all'edificio di muoversi durante i terremoti.
Esatto, muoversi... anche la pagoda che avete visto prima si tiene su grazie ad un gioco di incastri di sapienza millenaria. Il grande palo centrale è semplicemente un contrappeso sostenuto da una catena che lo lascia libero di oscillare e fungere da smorzatore, come nei grattacieli più moderni.
Il tempio di Toshugu è famoso per una cosa... le sue scimmiette:
😂😂😂😂
E si, anche per l'oro, che ricopre ogni punto della struttura, rendendola difficilissima da fotografare col sole che ci sbatte contro!
Ormai è arrivata l'ora di pranzo, torniamo nella zona street food per pranzare... cominciamo con dei takoyaki (polpette con polpo e pesce, cotte espresse e dalla temperatura del piombo fuso), dei calamari essiccati e fritti, una specie di tigella ripiena di qualcosa che non ho capito cosa...
C'è di tutto, anche un vero kebabbaro turco che riscuote un successone!
A panza piena si apprezzano di più gli intarsi coloratissimi e i dettagli del Toshogu, il suo guardiano e il portale:
Ma una delle sculture più famose è il Nemuri Neko (眠猫), il gatto che dorme...
Che è praticamente il sosia della nostra Leia, aka Ciopina, impegnata nel suo passatempo preferito... lo stesso del Nemuri Neko!
A questo punto abbiamo 2 scelte... o proseguire per il Seiryu Shrine oppure cercare qualcosa di diverso... Beh, col senno di poi abbiamo fatto benissimo e con una lunga passeggiata ci siamo avviati verso il Kanmangafuchi Abyss, una passeggiata lungo la gola del fiume Daiya.
Una sorpresa davvero, siamo praticamente soli, l'unico rumore è quello del fiume che scorre lì accanto, queste statue con il loro cappello così vivace rispetto al grigio lì intorno ci hanno colpito e ci abbiamo perso un sacco di tempo!
Questi volti di pietra così simili, ma tutti diversi, immobili, alcuni avevano delle piccole offerte, altri erano così consumati da essere solo un mucchio di pietre sono stati l'extra di questa gita... Siamo molto soddisfatti di Nikko, ci è piaciuta un sacco, uno dei posti memorabili del viaggio, i giapponesi dicono più o meno:
あなたが日光を見るまでけっこう言ってはいけない
(Never say kekkō until you've seen Nikkō)
Che sarebbe "non dire bello finché non hai visto Nikko"
Da qui torniamo a piedi al ponte, quindi bus fino alla stazione... alla fine abbiamo fatto quasi 10 km, cominciamo ad essere stanchi!
Perdiamo il primo treno per un soffio e ci tocca aspettare il successivo, che però è tra un'ora e abbiamo modo così di provare i fantastici distributori di qualsiasi cosa, con una bel caffè caldo...
Oddio, caffé... vabbé, qualcosa che gli somiglia!
Prendiamo il treno, andiamo verso lo Shinkansen e niente... la carrozza dei non prenotati è piena, tutti i posti sono occupati!
😱
Allora il cartello aveva ragione! Per fortuna non ci fanno scendere, bisogna solo cercarsi un posto libero e cammina cammina, arriviamo al primo vagone, che dopo un paio di stazioni si libera e ci mettiamo comodi.
Ah, tra le varie cose provate, ecco qui i pescetti secchi con mandorle e sesamo. Non una prelibatezza, ma sono gustosi, nonostante la faccia dubbiosa di @mouette!
😂😂😂
Torniamo in hotel per darci una sistemata e qui...
Nonostante apprezzi il sedile riscaldato, Barbara non ha ancora provato tutte le potenzialità della toilette giappa...
Il pannello di controllo sembra qualcosa che potrebbe essere comodamente su uno space shuttle...
ma la sua più grande feature è questo...
Lo spruzzetto... e non è nemmeno intenzionata a provare!
A questo punto esce fuori il dispettoso che è in me... mi avvicino a chiederle qualcosa (in una stanza grossa poco più di un letto matrimoniale, non mi sono nemmeno dovuto avvicinare troppo!) e furtivamente, faccio partire lo spruzzetto...
Lei comincia a rispondermi in maniera molto seria e compita quando ad un certo punto...
😂😂😂😂😂😂😂😂😂
Ora vuole che le compri un washlet per casa!!!
Decidiamo di non andare troppo lontano per cena, ci sono dei ristoranti giapponesi con delle belle valutazioni a pochi metri dall'hotel, ne scegliamo uno e...
YUMMY!!!
Sashimi, dei roll e qualche sushi, ma soprattutto... i ricci di mare... che meraviglia!
Chiudiamo con un sakè, senza arrivare a 50€ in 2.
Oggi primo Shinkansen del viaggio!
La partenza è molto presto, alle 7:12 abbiamo il primo treno per Utsonomiya dalla Tokyo Station
Il treno attraversa tutta l'immensa periferia di Tokyo e grazie alla giornata limpida, dal treno riusciamo a vedere il Fuji.
Che dire degli Shinkansen? Io voglio il capo della JRP come presidente assoluto delle Ferrovie Italiane... i treni sono puliti, il sedile comodo, uno spazio enorme per le gambe e prese elettriche funzionanti in tutti i posti. Ad ogni capolinea la squadra delle pulizie ha anche il compito di girare tutti i sedili nella direzione di marcia, non sia mai che qualcuno possa lamentarsi... Della puntualità non parlo, perché è superfluo, se non hai l'orologio in Giappone, puoi regolarti con l'orario del treno!
Qualche dubbio me l'ha fatto venire questo cartello invece:
Non capisco... perché dovrei mettermi accovacciato sopra al sedile? E soprattutto... se faccio la pipì in piedi, perché non dovrei essere capace di fare centro?
A Utsonomiya cambiamo treno e scopriamo che è praticamente una metropolitana... Arriviamo a Nikko alle 9:12, prendiamo il biglietto giornaliero per girare il paese.
Ah, in stazione abbiamo notato un cartello in inglese, dove si diceva che non c'erano prenotazioni disponibili per nessuno dei treni per Tokyo... io ho pensato malignamente che non avessero voglia, e invece... ma questo lo scopriremo al ritorno!
Prima fermata, Shinkyo Bridge, un ponte tradizionale che attraversa il fiume Daiya, in direzione della zona dei templi.
Molto particolare, con questa lacca rossa che caratterizza i templi della zona...
Potremmo aspettare il bus per farci portare nella zona centrale dei templi, ma no, ci piace soffrire!
Ah, qui a Nikko fa freddo, ci sono delle chiazze innevate, il paese è a circa 700 m di altezza, tra le montagne. Freddo ma asciutto, molto piacevole.
La salita alla zona sacra è carina e interessante, piena di tanti piccoli dettagli:
Si vede che è l'Anno del Cinghiale?
Ma la salita è anche faticosa e abbiamo digerito la nostra colazione, è ora di un rinforzino!
Tra i tanti banchetti che vendono ogni sorta di street food e dove abbiamo deciso di pranzare, scegliamo incautamente questo spiedino...
Che scopriamo essere il famigerato DANGO...
Il dango è uno gnocco di riso al quadrato... farina di riso impastata con riso glutinoso, di gusto praticamente assente, consistenza da bigbabol masticata, spalmato con una salsa di soia indecisa...
Si, indecisa, perchè non sa se essere dolce, salata, amara o semplicemente una schifezza immonda.
Fattostà che questo è stato il nostro primo e unico dango, traete voi le vostre conclusioni!
Con lo stomaco sazio, continuiamo a passeggiare per la zona sacra.
Ѐ veramente molto bella, dal bosco spuntano fuori templi più o meno grandi, svettano le pagode, coloratissime. Purtroppo l'edificio principale del Rinnoji è impacchettato per i restauri (non sarà l'ultimo) e facciamo solo il giro all'esterno.
Solo che qui è festa e il tempio è anche molto affollato di fedeli...
Ecco, appunto... fedeli... ma di cosa? Non l'abbiamo capito, alla fine qui dicono che “Un giapponese nasce shintoista, si sposa cristiano, muore buddista” e mi sento di dargli ragione, non fanno grosse differenze, gettano la moneta nel tempio buddista, lasciano le offerte alle statue nel tempio shintoista, insomma, cercano raccomandazioni un po' da tutti, senza grossi patemi d'animo!
La cosa che più colpisce in questa zona sono i colori, ogni punto del tempio è colorato, lavorato, intarsiato. Ma non è solo un fatto estetico, ogni incastro ha un uso ben preciso, tutta la struttura che vedete nella foto sopra serve per permettere all'edificio di muoversi durante i terremoti.
Esatto, muoversi... anche la pagoda che avete visto prima si tiene su grazie ad un gioco di incastri di sapienza millenaria. Il grande palo centrale è semplicemente un contrappeso sostenuto da una catena che lo lascia libero di oscillare e fungere da smorzatore, come nei grattacieli più moderni.
Il tempio di Toshugu è famoso per una cosa... le sue scimmiette:
😂😂😂😂
E si, anche per l'oro, che ricopre ogni punto della struttura, rendendola difficilissima da fotografare col sole che ci sbatte contro!
Ormai è arrivata l'ora di pranzo, torniamo nella zona street food per pranzare... cominciamo con dei takoyaki (polpette con polpo e pesce, cotte espresse e dalla temperatura del piombo fuso), dei calamari essiccati e fritti, una specie di tigella ripiena di qualcosa che non ho capito cosa...
C'è di tutto, anche un vero kebabbaro turco che riscuote un successone!
A panza piena si apprezzano di più gli intarsi coloratissimi e i dettagli del Toshogu, il suo guardiano e il portale:
Ma una delle sculture più famose è il Nemuri Neko (眠猫), il gatto che dorme...
Che è praticamente il sosia della nostra Leia, aka Ciopina, impegnata nel suo passatempo preferito... lo stesso del Nemuri Neko!
A questo punto abbiamo 2 scelte... o proseguire per il Seiryu Shrine oppure cercare qualcosa di diverso... Beh, col senno di poi abbiamo fatto benissimo e con una lunga passeggiata ci siamo avviati verso il Kanmangafuchi Abyss, una passeggiata lungo la gola del fiume Daiya.
Una sorpresa davvero, siamo praticamente soli, l'unico rumore è quello del fiume che scorre lì accanto, queste statue con il loro cappello così vivace rispetto al grigio lì intorno ci hanno colpito e ci abbiamo perso un sacco di tempo!
Questi volti di pietra così simili, ma tutti diversi, immobili, alcuni avevano delle piccole offerte, altri erano così consumati da essere solo un mucchio di pietre sono stati l'extra di questa gita... Siamo molto soddisfatti di Nikko, ci è piaciuta un sacco, uno dei posti memorabili del viaggio, i giapponesi dicono più o meno:
あなたが日光を見るまでけっこう言ってはいけない
(Never say kekkō until you've seen Nikkō)
Che sarebbe "non dire bello finché non hai visto Nikko"
Da qui torniamo a piedi al ponte, quindi bus fino alla stazione... alla fine abbiamo fatto quasi 10 km, cominciamo ad essere stanchi!
Perdiamo il primo treno per un soffio e ci tocca aspettare il successivo, che però è tra un'ora e abbiamo modo così di provare i fantastici distributori di qualsiasi cosa, con una bel caffè caldo...
Oddio, caffé... vabbé, qualcosa che gli somiglia!
Prendiamo il treno, andiamo verso lo Shinkansen e niente... la carrozza dei non prenotati è piena, tutti i posti sono occupati!
😱
Allora il cartello aveva ragione! Per fortuna non ci fanno scendere, bisogna solo cercarsi un posto libero e cammina cammina, arriviamo al primo vagone, che dopo un paio di stazioni si libera e ci mettiamo comodi.
Ah, tra le varie cose provate, ecco qui i pescetti secchi con mandorle e sesamo. Non una prelibatezza, ma sono gustosi, nonostante la faccia dubbiosa di @mouette!
😂😂😂
Torniamo in hotel per darci una sistemata e qui...
Nonostante apprezzi il sedile riscaldato, Barbara non ha ancora provato tutte le potenzialità della toilette giappa...
Il pannello di controllo sembra qualcosa che potrebbe essere comodamente su uno space shuttle...
ma la sua più grande feature è questo...
Lo spruzzetto... e non è nemmeno intenzionata a provare!
A questo punto esce fuori il dispettoso che è in me... mi avvicino a chiederle qualcosa (in una stanza grossa poco più di un letto matrimoniale, non mi sono nemmeno dovuto avvicinare troppo!) e furtivamente, faccio partire lo spruzzetto...
Lei comincia a rispondermi in maniera molto seria e compita quando ad un certo punto...
😂😂😂😂😂😂😂😂😂
Ora vuole che le compri un washlet per casa!!!
Decidiamo di non andare troppo lontano per cena, ci sono dei ristoranti giapponesi con delle belle valutazioni a pochi metri dall'hotel, ne scegliamo uno e...
YUMMY!!!
Sashimi, dei roll e qualche sushi, ma soprattutto... i ricci di mare... che meraviglia!
Chiudiamo con un sakè, senza arrivare a 50€ in 2.
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