13/08/15 – Los Angeles - La versione di Paolo

13 Agosto 2015 - Los Angeles!

Canzone del giorno


Dopo la giornata a Disneyland, cosa possiamo fare per superarci???


Ma vedere Los Angeles... più o meno... ma si, dai, diciamo che stavolta l'ho apprezzata un po' di più!

Colazione veloce con oreo e caffè, quindi, pronti a partire!

Ci era rimasto il cruccio di non aver visto il museo dell'aviazione di Chino e allora, rimediamo stamattina...

Come al solito veniamo traditi dalle distanze di Los Angeles... tra Anaheim e Chino ci sono circa 30 miglia, circa 40 minuti di macchina, qualcosa di più col traffico.

Pensavo di fare una rapida visita, invece, appena parcheggio vedo fuori un B17 e capisco che no, forse non farò un passaggio veloce... entriamo, paghiamo (11$ a persona, assolutamente meritati) ad uno dei volontari alla cassa, entriamo nel primo hangar e...



Niente, perdo completamente il senso del tempo, aiutato anche da Gene, un ex militare, radiotelegrafista, che inizialmente ci chiede se avevamo domande e poi decide che si, ci terrà compagnia per tutto il giro... Ci farà da guida, da nonno e da pozzo di curiosità!

E' proprio lui che ci racconta tutte le curiosità su questo museo, ci descrive ogni aereo e...



"Questo è l'aereo che si vede all'inizio di Pearl Harbor, quando i 2 ragazzini lo rubano... ma è anche l'aereo del film della Disney con Bruce Willis (Faccia a faccia)...

Eh si, perchè Planes of Fame non è un normale museo, ma è proprio un Living Museum... Per distinguere gli aerei ancora operativi, basta guardare sotto, se c'è la vasca raccogliolio, si, l'aereo è operativo!

La maggior parte dei mezzi vola ancora e viene usata per delle manifestazioni storiche... ma non solo!

Questo è un grande attore, ha fatto Pearl Harbor...



E grazie alla computergrafica, si, ha fatto tutta l'aviazione americana della seconda guerra mondiale...

E non solo, ci sono i Corsair della squadriglia delle Pecore Nere (chi se lo ricorda?)



E in questo stesso reparto, un aereo del quale ignoravo completamente l'esistenza... il Ryan Fireball, l'unico aereo militare con a doppia propulsione, a reazione e ad elica...



Si, perchè la marina voleva degli aerei a reazione, ma non voleva abbandonare la sicurezza dei propulsori ad elica, più affidabili all'epoca... Non fu un gran successo!

Non sono riuscito a fotografarlo, era in un punto un po' buio!

Come vi raccontava Barbara, a questo punto ci si affianca un altro volontario, molto più giovane di Gene, ma in vena di chiacchiere... con Gene fa dei veri e propri duetti!

Ma ad un certo punto...

Dall'esterno arriva un rumore assordante, è una prova motori, la riconosco, visto che ho lavorato un sacco in aeroporto a Pratica di Mare... Gene continua a raccontarmi aneddoti sugli aerei della marina, l'altro volontario prende Barbara e la porta fuori a vedere questo...



Poco dopo li raggiungiamo e con mia grande sorpresa, trovo un altro protagonista della Storia e non solo di quella dell'aviazione...

Questo è un B25, protagonista del primo bombardamento americano su Tokio, per intenderci, quello che si vede nel finale di Pearl Harbor.

Il secondo volontario ci abbandona, visto che è entrata un'altra coppia di visitatori e noi restiamo soli con Gene che continua a raccontarci le sue storie...



"Perchè su quest'aereo c'è disegnato un albero?"

"Potrebbe essere uno scherzo di chi ha riparato l'aereo... una volta un nostro Mustang è caduto su un campo uccidendo 2 vacche e i restauratori hanno aggiunto 2 mucche alle bandierine già presenti sul mezzo!"

Il museo è formato da 5 hangar aperti al pubblico, due dei quali dedicati a progetti di recupero, e da un'area all'aperto. Vi sono conservate delle curiosità, come un vero motore di una V1...

"Prima di accenderlo, dobbiamo avvertire i pompieri e la polizia di Chino, Ontario e Eastvale... fa talmente tanto rumore che le persone si spaventano!"

Il bello è che è tutto gestito e portato avanti dai volontari, che per la maggior parte sono ex tecnici aeronautici che dedicano la loro pensione al restauro e alla ricostruzione di questi aerei.



"This aircraft is the whole Luftwaffe in Pearl Harbor movie!"



E ci sono pezzi particolari, come questo aereo razzo di costruzione giapponese, il Shusui, ma di derivazione tedesca (è la copia del Messerschmitt 163 Komet)



tante ali volanti, da quella moderna, della Northrop



Ai vecchi alianti Horten, veri capostipiti di questo tipo di aerei (Vero @Arizona 71? )



Cominciamo a chiacchierare anche con un po' delle persone al lavoro... mi ricordo che secondo il sito, qui era esposto un altro mezzo di quelli storici, un Me-262, primo caccia a reazione della seconda guerra mondiale... chiedo e mi dicono...

"L'abbiamo venduto a... non mi ricordo, è uno ricco... ma tanto ricco..."

Lo guardo dubbioso e lui chiede ad un altro

"A chi abbiamo venduto il 262?"

"A Paul Allen, quello della Microsoft, a patto che lo restauri per volare!"

Sticazzi!!!

Passiamo davanti al Fieseler Storch, la cicogna... In Italia è famoso perchè è stato l'aereo che ha portato Mussolini da Campo Imperatore a Pratica di Mare... Oltre ad apprezzare la nostra conoscenza del fatto, Gene ci delizia anche con un ultimo aneddoto...

Nonostante fosse un aereo da ricognizione disarmato, lo Storch è stato l'ultimo aereo abbattuto in Europa durante la seconda guerra mondiale... a colpi di pistola da un altro ricognitore americano!

E alla fine... ecco a voi Gene!



Nell'area esterna c'è un caldo assassino e ci stavamo riposando all'ombra di un B50... è stato fantastico parlare con lui, probabilmente perchè ci siamo capiti subito. Per me l'aviazione è una passione, ma è anche il mio diploma e fortunatamente ne so qualcosa, è stato bellissimo sentirlo raccontare storie, aneddoti, spiegazioni tecniche, le tante chiacchiere sulle tecniche di volo, sulla guerra in Corea, quando i jet USA erano inferiori per manovrabilità ai Mig russi, ma vincevano i duelli aerei grazie alla cabina pressurizzata e all'aria condizionata, oppure del Sabre, aereo "copiato" dalla FIAT Avio per il nostro G91.

Alla fine lasciamo l'aeroporto di Chino tardissimo, giusto in tempo per un ultima foto al B17 e poi corriamo verso la città!



Olvera Street!!!



La Porta de la Luz è un postaccio di quelli che piacciono a noi... prezzi modici, cibo abbondante, tanta birra messicana, tanto, ma tanto piccante!



Anche a me la zona della missione non è piaciuta, Olvera Street non è altro che un ammasso colorato di roba made in mexico, non è proprio nelle mie corde... La missione ve l'ha descritta @mouette e io condivido il suo pensiero, tanto che non ho nemmeno una foto.



Però la passeggiata tra i palazzi di tanti film e telefilm, è stata carina



Anche se, come diceva mouette, per la prima volta ho sentito l'esigenza di tenere gli occhi aperti più del solito... non solo i (tanti) senzatetto, ma anche qualche personaggio ispanico non proprio raccomandabile che guardava un po' troppo la macchina fotografica.

La Walt Disney Concert Hall però ci ha riconciliato...


E anche il camion dei pompieri, che a confronto i nostri sembrano dei giocattoli!






Le forme sinuose, i colori riflessi sul cielo, le geometrie improponibili...






Che dite? basta per oggi?
Ma nemmeno per scherzo... Da un documentario su Focus ho conosciuto le La Brea Tar Pits...



E sono troppo curioso di vederle!



Il museo è molto carino e ben fatto, è completamente finanziato dalla fondazione dedicata a George C. Page, del quale si racconta la vita, da quando arrivò in California con 2.30$ in tasca a quando, con i suoi proventi finanziò la costruzione del museo (e non solo!).

Le pozze attive sono recintate (la stupidità umana riesce ad essere infinita ), mentre in altri punti si continua a scavare alla ricerca dei grandi mammiferi dell'era glaciale, il parco è davvero carino e popolato...


Da scemi, da scoiattoli, ma anche da...





Colibrì!!!

è quasi impossibile fotografarli, volano velocissimi e si fermano pochi istanti sui fiori!

Ultima tappa della giornata, il Griffith Observatory.



La vista sulla città è davvero bella, siamo riusciti ad arrivare sulla terrazza proprio al tramonto e ci gustiamo il sole che scende...




Vabbè, momento puccioso anche qui!



Ci lasciamo baciare dagli ultimi raggi di sole...



Un po' tristi perchè l'avventura è quasi al termine...



Ma tanto a noi non ce lo toglie niente e nessuno il buonumore!!!




Prendiamo i biglietti e ci godiamo lo spettacolo del planetario...



Indicazione importante per chi vuole vedere lo spettacolo al planetario.

Non è possibile comprare i biglietti online, ma solo alla cassa. Noi ci siamo messi in coda prima dell'apertura e alle 19 e 5 eravamo già liberi di girare per il tetto del planetario, ma chi arriva più tardi si fa una fila molto lunga, visto che c'è solo una cassa.

Finito lo spettacolo, ci siamo fatti un ultimo giro intorno all'osservatorio, per vedere la città ormai accesa...





Però la fame è tanta e allora... via verso Hollywood!

Parcheggiamo sulla parallela del ben più famoso Hollywood Boulevard e puntiamo dritti su Johnny Rockets





Si, lo so, siamo un po' cotti, ma l'hamburger ci rinfranca, ci facciamo 4 risate, anche senza la birra, ma dai, oggi è stata una giornata molto impegnativa, che dopo essere passati per la scala sonora, finiamo proprio di fronte al Chinese Theatre, cercando impronte dei nostri attori preferiti.

Purtroppo qualcuno ha montato un banchetto proprio sopra ad un gruppo di impronte e qualcuna non è visibile, ma comunque, Hollywood mi lascia sempre quel sapore amaro in bocca, di qualcosa che ha perso un po' di smalto, di fascino e ci sono i soliti personaggi tristi e un po' squallidi, alla ricerca di qualche spicciolo.



Si è fatto abbastanza tardi, è ora di prendere la macchina... tra Hollywood e Anaheim ci sono circa 35 miglia... la distanza che c'è tra Verona e Mantova...

Controllo il contakm e si, oggi abbiamo percorso più o meno 130 miglia senza mai uscire da Los Angeles!!!
 



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