Panda, Muskoka & maple syrup - 4 ottobre 2021
Lunedì 4
ottobre 2021
Non posso che confermare, il
pensiero del Canada fino a qualche mese fa mi faceva esattamente questo effetto
qui :D
Non so come mai, e non so
nemmeno come mai ho cambiato idea, sta di fatto che dopo la serata dai nostri
amici ha cominciato a girarmi in testa la frase della mia pur poco avventurosa
sorellina (ma scusa, va in Canada che le foglie cadono anche là, no?) in risposta
alle mie lagne sul fatto che Joe non ci voleva, e mi sono messa a guardare … i
viaggi organizzati da un tour operator di cui ho cancellato ogni memoria. Oh,
era il 31 agosto e le mie ferie iniziavano il primo ottobre, non mi ricordavo
manco quale fosse la capitale, figuriamoci sapere che ci fosse da vedere, visto
che ho sempre evitato ostinatamente anche i diari che ne parlavano, che dovevo
fare? :p
Ho trovato un giro che mi
ispirava, l’ho praticamente copiato e l’ho mandato a Paolo che tanto non
aspettava altro (conosco il mio pandapollo …) e poi ho tolto, aggiunto, tagliato e
cucito e rigirato fino a convincerlo che Montreal andava bene quanto Toronto
per il loop, visto che era l’unica partenza che ci permettesse di trovare tutto
aperto e funzionante nei giorni che ci servivano … a ottobre a Niagara le cascate sono
sempre aperte, certo, ma la Hornblower c’è solo da venerdì a sabato, per
esempio. L’AGO, Art Gallery of Ontario, è chiusa il lunedì, e se atterriamo a
Toronto indovinate quando ci capitiamo … insomma, tra uno sbuffo mio e una
lamentela sua siamo riusciti a quadrare non solo il cerchio ma anche il
triangolo, il pentagono e persino ad appiattire le sfere.
Di mia madre ha già detto
Paolo, aggiungo solo che non mi sono fermata neanche un attimo a pensare cosa avrebbe
detto o pensato la gente della mia eventuale partenza dopo una settimana esatta da quando
se ne è andata, mi sono soltanto chiesta se io me la sarei sentita, che viaggio
sarebbe stato, se fossi certa di voler negare a Paolo una cosa che entrambi
abbiamo desiderato fortemente per quasi due anni disperando di poter chiudere il 2021 con un aereo preso. Cosa mi sia risposta ve lo dice il fatto che questo diario esista, e
non mi sono pentita … non è stato il solito viaggio, non ero sempre lì dov'ero, non
sono riuscita sempre a tenermi le lacrime, davanti alle orrende palle di neve
souvenir che le portavo da ogni viaggio perché le adorava o davanti al telefono
su cui avevo appena iniziato a mandarle un whatsapp prima di ricordarmi che ..., ma mi ha fatto
incredibilmente bene: può suonare egoistico, ma ci sono momenti in cui abbiamo estremo bisogno che il
mondo ci ricordi quanto sa essere bello.
Paolo è stato, come sempre, assolutamente meraviglioso in tutto e per tutto, e ha assecondato
ogni risata e ogni lacrima, ogni momento un po’ così e ogni desiderio
interrotto, è un compagno di Viaggio straordinario, del Viaggio con la
maiuscola.
Il Comfort Inn tiene fede al
suo nome, offrendoci un lettone enorme e comodissimo, e tutto sommato non
possiamo dire che sia stata una prima notte difficile. La colazione è offerta,
ma bisogna farla in camera causa Covid: nel sacchetto sorpresa ci sono un
enorme muffin da 410 calorie (aaaaaahhhh, il chimiconeeeeee, welcome back in America,
salutate le papille, o giovini!), un formaggetto di plastica, uno yogurt, un brick
di latte e dei cereali. Per il caffè c’è la diabolica macchinetta con cui ho un
conto in sospeso da anni e mai lo salderò, tanto ci pensa Maritone.
Alle 7.30 abbiamo finito,
alle 8 siamo pronti all’apertura delle porte del Walmart di fronte all’hotel,
molto simile a quelli USA per assortimento ma in perfetto stile LIDL per decori
e design. Poco importa, 240 CAD non si negano a nessuno e glieli lasciamo
garruli e felici in cambio di calzini ciccioni (ne farò una scorta abominevole
prima del rientro), pacchi di muPande della Hanes – unico motivo per cui Paolo
si ostina a voler attraversare l’Atlantico, sospetto a volte – patatine, beef
jerky, acqua, nocciole-mandorle-anacardi formato condominio (che sono sani e
fanno bene), magliette della salute, due ombrelli, Louisiana Fry, altre
patatine, uno Slim Jim e nessuna SIM canadese: le vende l’altro Walmart, a
dieci minuti di distanza, ma alla fine decideremo che il wifi di hotel e
ristoranti basta e avanza. La Piccola Bancaria Veronese si concede anche trenta secondi di estasi all'ATM che non solo le consegna i soldi che vuole, ma le fa anche scegliere i tagli delle banconote (e lei ovviamente li prova TUTTI SUBITO).
Ci lasciamo purtroppo il
sole alle spalle, quella che si era annunciata come una bella, fredda giornata
mantiene solo la seconda promessa e ingrigisce rapidamente. Poco male, siamo
oltreoceano dopo due anni, fino a una settimana fa non sapevamo nemmeno se
saremmo riusciti a pensare di partire … non sarà un po’ di bigio a rovinarci la
giornata, no? I colori delle foglie a bordo autostrada non sono ancora al top
ma regalano già squarci di luce meravogliosi, e dopo essere sfuggiti a
chilometri di lavori stradali – saranno una costante per tutto il viaggio,
abbiamo incontrato un numero impressionante di cantieri – imbocchiamo appena
possibile la strada che costeggia il San Lorenzo, la Long Sault Parkway, senza lesinare
sulle soste fotografiche nonostante il meteo non sia decisamente dalla nostra:
ci sono almeno 15 gradi, ma tira un vento discretamente tagliente e il cielo è
coperto di bambagia grigia.
Ce la prendiamo calmissima,
cercando di capire se questo Canada ci piaccia e se somigli a quello che ci
aspettavamo. Nonostante colazione ipercalorica, noccioline e patatine varie
abbiamo fame, ma sembra una vera impresa trovare un buco per mangiare:
attraversiamo paesi belli, paesi brutti, paesi piccoli, paesi che non si
capisce dove sia il paese, con una sola cosa in comune … il mortorio! Hanno un
gran fascino, tra lo spettrale, l’antico, il fuori stagione e l’abbandonato, ci sono pochi locali
e pochi esercizi commerciali, quasi tutti chiusi, e ci stiamo rassegnando a
cercare un MacDonald vicino all’autostrada quando finalmente, sulla Main Street
di Brockville compare d’improvviso una bella parola: BREWERY <3
Dopo uno scrupoloso
controllo di documenti e proof of double vaccination (con tanto di verifica della data
dell’ultima) ci accomodiamo insieme alle nostre due pinte, una lager strepitosa
e una simil Guinness altrettanto buona, e subito arrivano un toast al formaggio
– taaaanto formaggio – e un panino al pollo veramente buoni, con un enorme contorno
di patate al forno e due salse non spocegose a parte, per 55 CAD compresa la
mancia. Okay, al momento lato cibo il Canada vince sugli USA, ma forse siamo
solo stati fortunati, vedremo andando avanti.
Ci rimettiamo in marcia e
dato il meteo saltiamo il previsto trail a Landon Bay limitandoci a una breve
sosta, e puntiamo direttamente Gananoque. Il Turtle Island B&B è bellissimo, e il
titolare un chiacchierone simpatico e disponibile, sostiene convinto che oggi
sia “una gran bella giornata perfetta per Landon Bay” – ehm – e ci fa scegliere
la stanza, deliziosa, accogliente e calda.
Ci sistemiamo e ci
concediamo subito un lungo giro in città, entrando anche in un negozio di ratatuia
assortita per regalarci due scaldacollo che non useremo più per il resto del
viaggio e decidendo che stasera si cenerà al 1000 Curry (qui è tutto 1000 Qualcosa,
of course, in omaggio alle Thousand Island) per l’ottimo motivo che il susharo
che avevamo puntato è chiuso il lunedì e comunque fa orario 16-20 e non un
minuto di più, mentre gli indiani reggono fino alle 21 :)
Visto che in viaggio siamo sempre molto attenti alla linea prenderemo altre due birre artigianali, un paio di fritti come antipasto e due enormi curry che dovrebbero bastarci fino a fine vacanza, o almeno regalarci una notte tormentata e tormentosa :D
Impressioni di giornata, come
trascritte sul travelbook la sera stessa prima di uscire a cena, fresche e
genuine: “il Canada è una giovane Vecchia Inghilterra che da grande vuole
essere USA. E’ decisamente più spettinato di quanto mi aspettassi, meno
rigoroso e freddo. Ci sono casette linde e deliziose accanto ad altre mal
tenute e sgarrupate. Gananoque mi fa pensare a un romanzo gotico ottocentesco,
secondo me stasera troveremo i fantasmi per strada … la natura è splendida,
acqua cielo e boschi incantano, se esce un baffo di sole diventerà di una
bellezza insostenibile” … ecco quanto ci ho messo a passare da che schifo
il Canada a che bel mondo il Canada: non si può dire che sia incapace di
ammettere i miei sbagli, no?
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