11 maggio 2018

Venerdì 11 maggio 2018 

Fish River Canyon - Luderitz

Canzone del giorno
https://www.youtube.com/watch?v=8UXircX3VdM&t=

La nostra giornata comincia presto, alle 6... infatti, poco dopo le 7 ci attende l'alba sul bordo del rim!

Oh, direte voi, finalmente un paese dove fanno l'alba ad un orario decente!

Eh, facile, da quest'anno non c'è più la distinzione tra ora solare e ora legale e in questo momento dell'anno il sole sorge un'ora dopo di quanti ci eravamo segnati sulla programmazione!

Evviva la Namibia!

A parte lo scongiurato rischio di levataccia, ci gustiamo la passeggiata a bordo rim, che, finite le stanze, è immerso nel buio più totale!



La piccola falce di Luna che occhieggia lassù non ci aiuta di certo a rischiarare i nostri passi, ma per fortuna abbiamo un paio di torce belle potenti!


Il sentiero si snoda, seguendo le anse del canyon, non è chiarissimo e purtroppo ci perdiamo la parte semplice, ritrovandoci a tagliare uno dei valloni su una pietraia.


Non arriviamo proprio nel punto previsto, ci fermiamo un po' prima, dopo 40 minuti di cammino. L'ultimo tratto è un po' esposto e tra il buio e le rocce, Barbara non se la sente, scegliamo un punto panoramico e via, ecco il sole...


Vabbé, lei è il mio sole, qualcosa da dire?

😍😍😍😍 



Con la luce si apprezza la potenza di questo posto, è enorme, secondo solo al Grand Canyon, a grandi linee le somiglianze ci sono...
 

E' solo tanto, ma tanto più selvaggio e asciutto, selvatico, le piante non sono quelle dell'Arizona e si vede subito!


Col sole già alto torniamo al resort e ci gustiamo un'ottima colazione, con dei croissant fenomenali, una sistemata alla macchina e siamo pronti a affrontare nuovamente la sterrata antipatica...

Probabilmente perché comincio ad abituarmi, mi sembra meno peggio di ieri, arriviamo velocemente sulla strada principale (sterrata pure questa) e via, verso Aus.


Soltanto che Silvia decide che non le piace lo sterrato e cerca di riguadagnare l'asfalto prima possibile, impostando un percorso che ci farebbe fare 8 ore di strada...

Cara Silvia, sei una cara navigatrice, ma davero davero? 8 ore di strada per evitare 50 km sulla ghiaia?


😀😀😀😀




Su questo tratto, la strada asfaltata si snoda accanto ad una ferrovia... non riusciamo a capire se sia abbandonata o se la stiano risistemando... le rotaie sono ossidate, ma le traversine sono nuove!



Il nastro di asfalto si srotola dritto, un continuo saliscendi, nonostante la colazione abbondante, cominciamo a sentire i morsi della fame e decidiamo di mangiare un boccone nella prossima cittadina, quando ecco all'orizzonte un'insegna di cibo, che dice qualcosa tipo "Se hai fame, fermati qui, siamo l'unico posto nel raggio di 200km!)...


Non ce lo facciamo ripetere 2 volte, accostiamo e ci troviamo in una rivendita di biltong che fa anche piatti veloci, tra questi i jafals, delle specie di frittelle ripiene di carne (dura la vita dei vegani in Namibia... 😀). Ne assaggiamo uno, prendiamo anche del biltong, da bere e via, siamo pronti a ripartire.



Prossima tappa Aus, che è una piccola cittadina sul bordo di una zona mineraria, che durante la 1° Guerra Mondiale ospitava un campo di prigionia inglese. Qui ci siamo segnati uno dei tanti cimiteri di guerra, che scopriamo essere il più grande dello stato.



Come nell'altro, ci sono sepolti indifferentemente soldati tedeschi e del Commonwealth, ma qui non è stata la guerra la causa di tanti morti...


Il tristo mietitore qui è arrivato sottoforma di un virus che in poche settimane ha falciato decine di prigionieri e carcerieri, senza riguardo per gli uni e per gli altri... tra metà ottobre e metà novembre ha sterminato un centinaio di persone... La Spagnola è arrivata fino a qua!

Ci manca ancora parecchia strada per oggi, anche se è tutta asfaltata... nella Garub Pan ci sono i cavalli selvaggi di Aus...

"Beh, mi ha detto Ale che non sono facili da vedere, che non si avvicinano mai alla strada, lui è stato 2 notti ad Aus e non è riuscito ad incontrarli"

"Barbara, ma quelli non saranno i cavalli selvaggi di Aus?"

😲😲😲😲

"Ma non stanno selvaggiando!"

 "Selvaggeranno in privato, no?"

Eh si, sono proprio loro, brucano l'erba secca del deserto, sono i discendenti dei cavalli dei reggimenti di cavalleria della zona che si sono moltiplicati ed adattati alla vita nel deserto.


Le siccità degli ultimi anni ne hanno ridotto il numero e ristretto l'habitat, probabilmente è per questo motivo che li abbiamo trovati vicino alla strada.
C'è un progetto di salvaguardia di questi cavalli per cui è stata preparata una pozza e a cui viene portato del cibo regolarmente, una specie di zucche che cresce in questa zona.


A prosperare prosperano, visto che uno dei cavalli ha 5 zampe!!!


😝😝😝

Proseguendo, ci troviamo a Garub, dove si trova una delle tante stazioni abbandonate:






E dopo qualche chilometro, anche Haalensberg, questa poco più di una baracca, ma con una pila di binari nuovi di pacca... in effetti in un paese che ha 4 strade asfaltate, una ferrovia farebbe comodo!




Ormai manca poco, dobbiamo avvisare la padrona di casa del nostro arrivo, solo che quando chiamo col cellulare namibiano, mi risponde la segreteria, dicendomi che la signora è in Sudafrica e che devo chiamare il numero sudafricano... 
Solo che non posso fare chiamate internazionali col numero che abbiamo!!!

Provo a contattare Sonja, che però non è raggiungibile, ci guardiamo un attimo in faccia e decidiamo di provare lo stesso...

Arriviamo con un po' di timore al nostro B&B, scopriamo che è un albergo e che c'è la receptionist che ci aspetta, prendiamo la nostra camera e cominciamo ad esplorare la zona di Shark Island, dove ci gustiamo un bel tramonto.

Ah, Luderitz non è propriamente una metropoli... ma è soprannominata la Monaco d'Africa, per la sua architettura alquanto krukka!



Prima della passeggiata al tramonto però, mi accorgo che ieri ho fatto un guaio... non ho aperto lo sportello laterale del cassone che dovrebbe evitare che la polvere entri... tutto il contenuto del vano bagagli è coperto da 2 dita di polvere!

Levo tutto e a secchiate, pulisco il fondo!




Le avventure di oggi ci hanno messo fame... sia tripadvisor che i fotografi del Quivertree ci hanno consigliato Diaz Coffee Shop, la cui specialità, a dispetto del nome, sono le ostriche...

 

E che ostriche!
12 ostriche crude, 18 cotte, condite con burro all'aglio e al limone, spettacolari... e non solo, anche 6 code di gamberone, la torta di mele annaffiata di custard cream, il tutto accompagnato da un buon vino bianco... 

E una volta in stanza... beh, dobbiamo aprire il nostro vino namibiano, no? 
Non vorrete mica che ce lo riportiamo a casa?

😋

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