Prima di partire con la cronaca, un grazie enorme al mio amato, che ogni volta che sbarchiamo sul Perfido suolo toglie la tutona da Panda, infila la calzamaglia azzurra e balza sul prode destriero solitamente bianco di volta in volta noleggiato e procede saldo e sicuro alla guida, incurante di gomiti scheggiati, tergicristalli indisciplinati, frecce irriverenti, rotonde disegnate a terra, cambio dalla parte sbagliata e gente che imperterrita, nonostante l’avanzare della civiltà proceda inesorabile, si ostina a guidare sul lato sinistro della strada
Sabato 16 agosto 2025
… che dormita! Non so se sia colpa delle coliche, degli ultimi mesi non facili, dell’ansia, del caldo romano o di che altro, eravamo sfatti. Ci svegliamo tardissimo, sono già le sette ora locale, le otto sul fuso dei Panda: caffè a letto con i burrosissimi e caramellosalatissimi paradisiaci biscottini comprati ieri da Morrisons, coccole, doccia e poco dopo le otto scendiamo.
Come annunciato ieri, i padroni di casa se ne sono già andati al loro incredibilmente caldo e soleggiato matrimonio agostano e ci hanno lasciato una colazione basic con pancarrè, frutta, latte, succo, burro, marmite e marmellata che spazzoliamo devotamente prima di liberare la stanza e spostarci nuovamente in centro a Shaftesbury, in un parcheggio che la colonnina per il pagamento incappucciata ci informa essere gentilmente offerto dal Comune … caspita, cominciamo ad abituarci bene, qua (e facciamo malissimo
).
Abbiamo nel frattempo provveduto a personalizzare la bianca cavalcatura, sia mai che ci sbagliamo finché non si impara la targa che pucciosamente comincia con le nostre iniziali, BP ... prima quella del capo, ovviamente
Il sottoposto si incarica di ovviare al problema della mancanza di copertura del bagagliaio ... in USA non avremmo questo problema, avendo invariabilmente CIAVATO
😇
(ovviamente in prestito, siamo panda beneducati, noi) la copertina dal sedile davanti, per intercessione di Sant'Imbarco Prioritario. Stavolta di copertine da CIAVARE non ce ne sono e quindi? quindi si prende il fondo del bagagliaio - e si scopre che non ci sono ruota di scorta né kit per la riparazione, maledetti - si posiziona la moglie su un lato lungo dello stesso intimandole di stare ferma (difficilissimo) e pesare pesantemente (dono di natura) sul posto. Si dà un colpo secco piegando a L il lato lungo, si risponde con fierezza "é quello che volevo" al tremulo "Pandino, ma si è rotto" della consorte gnucca, si ripongono le valigie nello spazio sopra l'inesistente ruota di scorta e si copre il tutto con il nostro nuovo copribagagli, ora perfettamente corrispondente alle misure a noi necessarie
Ci gustiamo la bellissima passeggiata al sommo degli antichi bastioni del fu convento, tenuta una meraviglia, mentre chiacchieriamo di come, anche da perfetti estranei quali siamo, si percepisca forte il senso di comunità che anima queste cittadine. Considerazioni che ripeteremo per tutto il corso del viaggio, sempre più ammirati e sorpresi da come il volontariato, soprattutto culturale, sembri una componente importante nelle vite di paesi, istituzioni, palazzi e musei, di quanti negozi dell’usato per beneficenza ci siano ad ogni angolo – almeno un Oxfam (Oxford Committee for Famine Relief) in ogni comune, ma spesso anche punti di altre organizzazioni, di gattari o per gli umani poco importa – di come siano coinvolti ed entusiasti tantissimi pensionati più o meno giovani, e più o meno chiacchieroni, di quante iniziative siano pensate per coinvolgere tutte le fasce di età anche nel più sperduto dei paeselli. Forse sono cose che è più facile notare in vacanza, qui a Roma non essendo ahimè ancora pensionata non ci faccio caso, ma credo sia proprio una questione di scelte e stili di vita diversi.
Alle dieci in punto apre il giardino-museo della Shaftesbuty Abbey, fondata nell’888 da Alfredo, unico re inglese ad essere chiamato Il Grande, chiusa per sempre nel 1539, con la Dissoluzione voluta da Enrico VIII - per gli amici d’ora in poi Enricotto, che di abbazie nel nostro viaggio ne farà fuori diverse – e successivamente rasa al suolo in circa trent’anni, le pietre riutilizzate come materiale da costruzione.
Siamo tra i primi ad entrare e i volontari prontamente ci abbordano per fare due chiacchiere e rifornirci di depliant e mappe per poter “leggere” il poco che resta di una struttura un tempo imponente. Uno di loro ci racconta di aver lavorato per tre anni alla Cecchignola nei primi Duemila, praticamente sotto casa nostra … ma non ha imparato granché l’italiano, anche se riesce a dirci "Punciorno!" mentre si stupisce di vedere dei turisti italiani ... e questa sarà un'altra costante del viaggio, abbiamo contato gli incontri con i connazionali, otto in due settimane: ce n'erano di più in Madagascar!
Tra una cosa e l’altra restiamo un’ora e mezza, probabilmente un record, facendo il bagno in un brodo di giuggiole tra Etelredo lo Sconsigliato, Edoardo il Martire e tutta l’allegra compagnia di assassini, assassinati e matrigne cattive.
Alfredo il Gande
Altare di Edoardo il Martire
Edoardo il Martire
Sempre Alfredo, ma solo per bullarci del cielo blu fastidio
Non paghi, dopo una doverosa pipì (“tu mi tieni mangiata e pisciata, e vivremo per sempre felici e contenti” funziona ancora egregiamente

) andiamo al Gold Hill Museum dove spendiamo un’altra oretta nonostante sia minuscolo … il volontario che ci ha accolti, trovandoci dopo mezz’ora nell’ultima sala a piano terra resta sbalordito nello scoprire che non siamo ancora saliti al piano superiore, mi sa che la durata media delle visite qui è un pochino più breve … ma noi ci divertiamo a curiosare tra gli attrezzi agricoli ultracentenari, i pettegolezzi locali del secolo scorso e i merletti delle antiche allieve della scuola locale e il tempo ci vola.
Pranzo al Salt Cellar, proprio in cima a Gold Hill (“Vuoi scendere?” “Naaaa, siamo scesi ieri sera, poi bisogna risalire”) dove il bellissimo gattone di ieri sera ci aspetta con lo stesso altero e inalterabile disprezzo: una deliziosa zuppa creamy fish, un panino cheddar pomodoro e cipolla e il primo, paradisiaco scone con marmellata e clotted cream del viaggio, tutto amorosamente condiviso, come i cicci sul culone dopo

… lasciamo questo paesino delizioso innamorati più che mai della nostra bellissima Perfida.
Un’ora e mezza di perfide stradine di campagna ed eccoci al Cobb, dove cerco di imitare Louisa Musgrove ma senza riuscire a scatafrombolarmi, umpf. Ebbene sì, adoro Jane Austen e, non so ancora bene come, sono riuscita a contagiare Paolo, che non solo si è letto Orgoglio e pregiudizio, ma si vede regolarmente con me film e sceneggiati tratti dai suoi (meravigliosi) romanzi, tanto che ormai l’abbiamo eletta “Zia Jane” e se appena è possibile non manchiamo di infilare i “suoi” luoghi nei nostri perfidi giri.
Qui a Lyme Regis, nostra base per le prossime due notti, è parzialmente ambientato Persuasione, e dal Cobb, l’enorme barriera frangiflutti che circonda e protegge il porto della cittadina, cade rovinosamente uno dei personaggi femminili, dando il via a una serie di eventi che culmineranno ovviamente nel lieto fine per la protagonista, non senza i momenti divertenti e le uscite di sferzante ironia mascherata da dolcezza che tanto amo in tutto quello che scrive Zia Jane … sono felice come una bimba alle giostre, e Paolo si diverte quanto me, che strano esemplare d’uomo.
Del resto ha un precedente illustre: si dice che quando il poeta Lord Tennyson visitò Lyme i suoi accompagnatori erano ansiosi di mostrargli il probabile punto di approdo del duca di Monmouth, ma Tennyson rispose indignato, «Non parlatemi del duca di Monmouth. Mostratemi piuttosto il punto esatto in cui è caduta Louisa Musgrove!» … il povero Monmouth stava cercando di cambiare la storia britannica detronizzando il cattolico Giacomo II, ma vuoi mettere? Zia Jane è Zia Jane!
Percorriamo tutto il Cobb avanti e indietro, con mio enorme godimento dato che è tutto storto, tutto inclinato, tutto esposto di qua e di là, tutto sfigato, tutto frustato dai venti e io sono notoriamente impavida, coraggiosa, audace, temeraria, spavalda, spericolata e basta perché ho finito i sinonimi, e soprattutto NON SOFFRO DI VERTIGINI
Mi tocca rubare un paio di foto dal web perché mi accorgo solo ora che presa dall'entusiasmo per il mio tentato suicidio ho dimenticato di immortalare il famoso punto!
Lyme Regis è veramente un paesino piacevolissimo, nonostante oggi sia un caldo e assolato sabato di agosto e la pipinara faccia concorrenza a quella di Ostia. Bagni e docce pubblici e pulitissimi, parcheggio a un costo abbastanza ragionevole anche se non facilissimo da trovare visto che c’è il mondo in spiaggia, servizi e negozi di ogni tipo – ma non delle solite catene, tutti locali – e tante librerie, di nuovo e di usato.
Ci concediamo una lunga, pigra e rilassante passeggiata, e veniamo anche fermati da una coppia di ragazzi del soccorso spiaggia, colpiti dalle nostre pandamagliette, che si fanno una bella risata a sentire che questi due anziani signori cicciottelli ne hanno un’intera collezione, si fanno regalare uno degli adesivi e fanno finire Paolo su Instagram
Lyme Regis è famosa anche per essere la città dove è nata e vissuta a inizio Ottocento Mary Anning, dapprima raccoglitrice di fossili che vendeva ai turisti come ricordini, in seguito colei che ha scoperto il primo scheletro completo di ittiosauro mai conosciuto, oltre a un numero eccezionale di altri reperti che hanno dato un impulso incredibile allo sviluppo della paleontologia ... vi sorprenderà sapere che essendo donna e non avendo potuto godere di un'istruzione adeguata non fu presa sul serio dalla comunità scientifica per tutto il corso della sua vita, anche se oggi il valore delle sue scoperte è ampiamente riconosciuto. La statua a lei - finalmente! - dedicata nel 2022 si trova all'estremità del paese, dove inizia la Gun Cliff Walk, una splendida passeggiata a bordo scogliera.
Ci procuriamo la colazione per domani e andiamo a prendere possesso del nostro monolocale prenotato con Airbnb, delizioso ma un pochino fuori dalla zona più turistica, quindi torniamo sul lungomare per cenare con una buonissima spigola con tortino di patate e cavolo nero e due minipie di aragosta e gamberi con jap slaw (una specie di coleslaw al wasabi) e maionese thai, e soprattutto con due birre meravigliose. Ho già detto che adoriamo la Perfida?
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