Domenica 24 agosto 2025


Colazione a Fritton House ... ma come fanno? si respira l'olio fritto nell'aria ... se non altro ne dovremmo uscire ben lubrificati, anche se restiamo frugali e ci accontentiamo di pane, margarina (no, mr Fritton, non mi dica che è burro, che io sono cresciuta con Heidi e il Vecchio dell'Alpe 😆), marmellata e frutta. 


Oggi è il Giorno del Signore, quindi la colazione è servita alle otto e non un minuto più tardi, con l'intimazione/intimidazione a non rompere le scatole per nessuno motivo ai padroni di casa fino a stasera perché stanno santificando la festa. Nessuna ironia, c'è proprio scritto così sul librone di istruzioni della nostra stanza, la cui lettura il fiducioso, scansafatiche Pandone affida volentieri alle mie cure. 


Abbiamo un sacco di tempo libero, Osborne House apre alle 10 e noi abbiamo già il biglietto, temendo le orde domenicali e bankholidayose ... alla fine si rivelerà una precauzione superflua, il fatto che per noi le 10 corrispondano a "tardissimo" non significa che il resto del mondo sia d'accordo. Approfittiamo del tempo libero per sistemare le valigie, domattina abbiamo la sveglia alle 5.30 e il traghetto alle 7.30, così non ci perderemo tempo stasera. 


Ben prima delle 10 siamo al parcheggio di Osborne, incredibilmente gratuito. Commossi, partiamo baldanzosi con il nostro biglietto preacquistato e ... facciamo la fila, che è unica. Geniale 😑





Vabbé, famo sta fila, se non altro è breve e veloce. Osborne House è la casetta di campagna di Queen Victoria, che si fece costruire qui il suo buen retiro dopo aver bocciato la troppo modaiola, allegrotta e scostumata Brighton (si chiamerà morale vittoriana per qualcosa, no? 😀). Qui la famigliola, sempre più numerosa, trascorreva le vacanze-lavoro che la sovrana si concedeva e qui si festeggiavano i compleanni, almeno fino alla morte del Principe Albert: dopo la di lui dipartita Victoria, pur affezionatissima a questa magione, non venne mai più in occasione del suo compleanno ma solo a trascorrere brevi periodi di riposo nei quaranta lunghissimi anni in cui sopravvisse al marito. Non c'è niente da fare, le Queen sono tutte d'acciaio 💖


Nel gennaio del 1901 Victoria rese l'anima nella sontuosa camera da letto del primo piano che occupava qui da sempre: anche in questo, la sua bis-bisnipotina l'ha imitata, morendo nell'amatissima residenza delle vacanze e non a Londra. 


Come sempre ficchiamo il naso ovunque, e la visita, pur essendo la costruzione tutto sommato non enorme, oltre che non totalmente visitabile, ci porta via un paio di lietissime ore, che passiamo anche leggendo tutte le (scarse, per i nostri gusti) informazioni contenute nei raccoglitori sparsi per le stanze che non si fila nessuno. 

























Quadri e sculture non sono di eccelsa qualità, si tratta soprattutto dei regali che la coppia si scambiava ai compleanni e agli anniversari, non ci sono nomi noti ... la ciccia vera è a Windsor e a Buckingham, come abbiamo avuto occasione di verificare nel dicembre scorso, la collezione di Carletto è davvero notevole. 














Si vede che il palazzo è relativamente recente, costruito intorno al 1850, perché lo stile generale è meno elaborato e pomposo rispetto a quello di edifici reali più antichi, forse anche perché è nato come luogo di intimità, e le stanze di rappresentanza sono davvero ridotte all'osso: Victoria lavorava sempre, anche in vacanza, ma qui ha ricevuto pochissime visite di Stato. 

Sopra il letto di morte della Regina i figli hanno fatto applicare una enorme placca in bronzo in memoriam, e la stanza è rimasta esattamente com'era al momento della dipartita. 









I pasti erano molto sobri e leggeri, a confronto con quelli serviti nella vita "normale" ... tanto di cappello per lo stomaco di ferro di Sua Maestà, perché se questa è una cena leggera non voglio nemmeno immaginare quelle formali 😅










Non avendo particolari programmi per il resto della giornata, approfittiamo del sole e della temperatura perfetta per farci anche un giro alla spiaggia e allo Swiss Cottage, dono di Albert ai figli: costruito come uno chalet svizzero in memoria della sua infanzia teutonica, era un'area di gioco, di svago e di istruzione per i (numerosi) principini, che avevano ciascuno un suo appezzamento da coltivare: i genitori compravano i prodotti degli orti pagandoli agli stessi prezzi della gente normale, per educare i ragazzi a conoscere il valore del lavoro e del denaro.










































Lasciata Osborne cerchiamo di andare a pranzo al Dressed Crab, valutato benissimo, ma da scemi non abbiamo calcolato che è domenica e anche se è tardi si è appena accomodato il secondo turno, al completo. 

Pazienza ... o meglio ... FAME!!! Dopo un paio di tentativi infruttosi finiamo in un pub a mangiare fish and chips e bere birra. Non sarà un sontuoso pranzo domenicale, ma in un viaggio Perfido almeno una volta è d'obbligo, no? 😀









Scartata l'idea della fiera del treno a vapore, ci concediamo un pomeriggio pigrotto a passeggiare, chiacchierare e riposare sulla spiaggia di Bembridge Harbour, con la marea che scende in modo impressionante, ai livelli di St Malo ... del resto, siamo più o meno di fronte. 
















Il Fairy Tree dietro la spiaggia ci lascia un po' commossi e un po' tristi, ci sono tanti ricordi e tanto amore per chi non c'è più ... non posso fare a meno di pensare ai miei, ormai non è rimasto più nessuno, siamo solo io e la Vivi e sentirsi il vuoto dietro le spalle fa sempre tanto male. Cerco di nascondere gli occhi lucidi a Paolo, con il solito clamoroso successo, e ci guadagno uno strucone dei suoi, che non guariscono ma curano 💕









Per cena scegliamo un pub nella sempre desertissima Newport, buonissime le birre ma ... per l'ennesima volta dobbiamo arrenderci al nostro essere ormai diventati vecchidimerda, e non riusciamo a finire insalata e pie (a mia discolpa, non avevo capito che l'halloumi nell'insalata fosse fritto, e non si faceva menzione degli otto vasetti di maionese a glassare il tutto 😆









Domattina lasceremo l'Isola di Wight (🎵𝅘𝅥𝅯♩ sai cooos'èèè l'iiisola di Uaaaaait ... è per noiiiii l'iiisola di chiiii ♩𝅘𝅥𝅰🎵) con il solo rimpianto, postumo perché capiremo solo a casa cosa ci siamo persi assaggiando la Garlic Jam presa a Osborne, di non aver visitato la Garlic Farm. Ma abbiamo indagato, vendendo un rene, ovviamente di Paolo, c'è la possibilità di farsi spedire roba anche in Italia. 

Credo però che sia più economico fare un salto a Londra, del tutto casualmente c'è anche una interessantissima mostra su Maria Antonietta al Victoria & Albert, e Paolo non mi negherebbe mai una interessantissima mostra su Maria Antonietta al Victoria & Albert, dico bene? 😁


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