18 agosto 2025

Lunedì 18 agosto 2025


Lasciamo il Nest in perfetto ordine e con un tostapane in meno appena dopo le otto e puntiamo il Seatwon Car Park, a una mezz'oretta di strada verso est, da cui parte il sentiero per il Golden Cap, prima tappa di oggi. 


Sono otto sterline per l'intera giornata, grazie. No, non è possibile pagare per frazioni, grazie. Se volete, a Inculonia Citeriore c'è un altro parcheggio dove potrete pagare profumatamente anche a frazioni di ore, grazie. Ci sta costando più l'auto che il vitto, caspita!


Cominciamo la passeggiata che - ovviamente :megalol: - già mi scappa la pipì, e visto che - altrettanto ovviamente - non ci accorgiamo che come OVUNQUE nella Perfida ci sono i bagni pubblici pulitissimi e curati, approfitto di un boschetto a inizio percorso, senza lasciare tracce del mio passaggio. Meno male che siamo partiti presto e non c'è ancora nessuno, perché pochissimo dopo la sosta tecnica, mentre avanziamo agili come otarie e leggiadri come facoceri, ci superano una vecchietta col deambulatore, un runner di montagna, una famigliola col passeggino, i nani di Biancaneve che vanno in miniera e le caprette di Heidi che ci fanno ciao! :inlove2:





















Dopo circa un'ora e mezza e quattro polmoni sputati però siamo anche noi in cima, e ne è valsa la pena, il panorama è meraviglioso, a dispetto della giornata bigia e ventosa (ma comunque calda) 














Come sempre in discesa siamo delle belve :grin: e alle 11.20 abbiamo fatto pipì, merenda con la Devon Apple Pie comprata ieri a Lyme, due passi in riva al mare perché insomma il parcheggio lo abbiamo pagato, e siamo pronti a partire per Chesil Beach, quella che ai lettori appassionati farà venire in mente Ian McEwan. Non lontana, ma abbastanza per arrivarci tutti incriccati ... troppo sport, i panda sono bestiole da divano! 

Per SCRICCARCI non troviamo di meglio che scalare la duna di scivolosissimi sassetti, e anche qui ne vale la pena ... Chesil Beach è una lunga distesa di ciottoli che collega l'isola di Portland alla terraferma, lunga quasi trenta chilometri e sottile sottile, dalla cima della duna si vede il mare su entrambi i lati. 



















I malefici sassetti e il vento ancora più malefico si fanno sentire, insieme ... alla fame, chi l'avrebbe mai detto? Del resto i panda giganti mangiano anche una ventina di chili di bambù al giorno, non è colpa nostra, è Madre Natura ad aver deciso così :megalol:

Prossima tappa, il faro di Portland Bill, o per essere più precisi, il Lobster Pot sotto il faro medesimo, dove ci aspetta un pranzo frugale ma delizioso a base di sandwich al granchio e ai gamberetti, e un barile di sidro: la cameriera si è distratta e anziché le mezze pinte ordinate ce ne porta due intere. E vabbè, che fai, lo butti? tanto più che si scusano e ci fanno pagare la mezza ... son sacrifici, ma a volte tocca.

... con occhi dolcissimi ed aria sognante guardo il mio bello e gli sussurro "amore, lo sai che da qui alla stanza di stasera saranno almeno sei o sette pipì, vero?" :eek:











La passeggiata sotto il faro, bellissimo in questa atmosfera tempestosa, è giocoforza molto breve: alle 16 chiude il museo del D-Day, poco lontano da qui, e non possiamo perdercelo. 














Ci aspettavamo un museo "classico" come quelli che entrambi abbiamo visto in gioventù dall'altro lato della Manica, invece ... sorpresa! Non solo puoi toccare tutto e salire ovunque: DEVI!

Alla biglietteria ci dicono di affrettarci che c'è il volontario per lo Sherman e ci si può salire, Paolo parte con la rincorsa, garrulo e felice come non l'ho mai visto (manco quando M'HA SPOSATO AMME', questa me la lego al dito! :dance3:) e insieme a due magrissimi e giovanissimi ragazzetti si lancia nell'avventura, incurante di vecchiaia, artrosi, cartilagini croccanti, incriccamenti assortiti, agilità da libellula e capello brizzolato, al grido di "se ci entrava tuo nonno nei carri della Littorio, posso entrarci anch'io nello Sherman!" ... spoiler, il nonno ai tempi della Littorio aveva vent'anni, era altro un metro e una lattina e pesava cinquanta chili bagnato :megalol: 

Io saggiamente decido invece di sopravvivere e gli comunico che qualcuno dovrà pur immortalare l'impresa, e se non lo faccio io, chi? In realtà in questo momento credo che neanche una Claudia Schiffer ventenne riuscirebbe a distrarlo, mi dice sì sì okay e mi abbandona al mio destino senza fare una piega. La paparazza se la spassa, come potrete vedere dall'irrispettosa sequenza che segue, e la faccia felice di Paolo dice tutto :inlove2:
















Eccolo, eccolo!















Ho scampato il carro armato, che per fortuna mi ha restituito il panda del mio cuor relativamente intatto e totalmente felice, ma con le jeep, il sidecar e il camion vuoi non tentare di suicidarti? è facilissimo, dai. Altro spoiler, è facilissimo se hai vent'anni, sei alto un metro e una lattina eccetera. Se sei una culona cinquantenne, nel giro di un paio di giorni ti troverai una collezione di lividi che qualsiasi giraffa pagherebbe per avere, l'anca sbilenca e qualche nervo accavallato ... ma sempre con una risata e un caschetto in testa :megalol:














Il museo è allestito qui perché in questa zona e nei paesini limitrofi hanno alloggiato per molti mesi i soldati e gli ufficiali che si preparavano allo Sbarco del 6 giugno 1944, e che quel giorno hanno lasciato - spesso per sempre - questa costa, e troppe volte anche questo mondo. Non ci sono solo giocattoli per bimbi cresciuti, viene raccontata anche la vita vissuta qui all'epoca, ci sono le storie di soldati e di cittadini, ci sono volontari come sempre pronti a raccontare, spiegare, mostrare. C'è la ricostruzione di un bunker tedesco in Normandia e di una sala per il riposo degli ufficiali inglesi che trasmette canzoni di Vera Lynn, nostra (più mia, probabilmente) recente passione ... non c'è bisogno di dire che ci facciamo sbattere fuori alla chiusura, vero? 





















Prima di andare a prendere possesso della nostra stanza per le prossime due notti ci fermiamo da Sainsbury a rimpinguare le scorte di acqua e schifezze e scopriamo con raccapriccio che pure il parcheggio del supermercato è a pagamento ... non facciamo in tempo a finire di lamentarci che ci avvicina un gentilissimo signore del posto e ci offre il suo ticket, che ha ancora un'ora di validità, visto che se ne sta andando. Sorpresi e felici, scopriremo anche che alla cassa il costo del parcheggio viene defalcato dal totale della spesa, Sainsbury e le sue schifezze possono conservare tranquilli il loro posto nei nostri cuori, meno male. 





La minuscola cameretta che ci aspetta a Poole è pulita e fornita di tutto, e l'abbandoniamo velocemente per andare a cena ... incredibile dictu, abbiamo fame :megalol:

Scegliamo un indiano a una ventina di minuti a piedi, ci perdiamo, facciamo salti di gioia nell'individuare una cassetta postale di Giorgio V (siamo devoti cacciatori, e Giorgio V e Victoria sono quelle di cui abbiamo meno esemplari), mangiamo divinamente, chiacchieriamo con il cameriere pakistano e con la cameriera birmana, torniamo verso la stanza, ci perdiamo di nuovo e ... magia! in piena città incontriamo due volpine, una ci attraversa la strada e l'altra ci guarda malissimo dal parchetto dove si è rifugiata. 

Bene, lato wildlife la Perfida batte il Canada circa 54 a poco più di zero ... povero Canada! :grin:














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