18 ottobre - Samarcanda

 Mercoledì 18 ottobre 2023


... e tanti auguri al mio Pandone! :inlove2: 

Risveglio addolcito da uno dei miei soliti regali di compleanno, quelli che lo costringono a comprare un volo o almeno a prenotare una notte in hotel se vuole riscuoterli :megalol: (questo in particolare richiede il DISINTERESSATISSIMO acquisto di un bel FCO-LHR) e da una colazione bella ciciotta.



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Considerando che oggi compie gli anni anche Samarcanda - è una signora e non vi dirò quanti, ma qualcuno più di Paolo lo ammetto :Chessygrin: - mi sembra assolutamente sacrosanto fare di questa giornata, che già era quella maggiormente attesa, la più ricca e intensa e interessante e densa di visite del viaggio. 

Il nostro autista dei giorni scorsi è pronto all'appello delle nove, e dopo pochi minuti arriva anche il giovane Akhmedjon (grafia a fantasia dell'autrice che se ne prende ogni responsabilità :cool:), ventiseienne "uzbeko atipico" secondo la sua stessa definizione: non solo non è ancora sposato, ma non ha manco la morosa, e nessuna intenzione di cercarsene una pur essendo un gran bel figliolo ... o forse proprio per quello :grin:

Il padre è tajiko e anche lui si definisce etnicamente tale, ma con la stessa serenità del russo dell'altra sera, è cresciuto in un crogiuolo di razze integrate per forza o per amore ed è una cosa che non interessa minimamente né lui né i ragazzi della sua generazione. Oltre alla visita guidata che conduce assai bene, condivide con noi considerazioni e racconti molto interessanti, e ci saluta la sera con un gratificante "you're amazing", forse perché lo ascoltiamo, siamo curiosi di tutto, facciamo domande e siamo arrivati già studiati, mentre spesso - ce lo hanno detto anche altre guide - si trova a portare in giro gente che passa la giornata a farsi i fatti propri al cellulare o a chiacchierare beatamente con i compagni di viaggio. Un lavoro che non fa per me, la guida turistica :Andry:


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Cominciamo il giro dal Gur Emir Mausoleum (letteralmente, la Tomba del Re), che ospita le spoglie di Tamerlano e del nipote prediletto Ulug'Bek, oltre che di altri parenti e del maestro spirituale del grande condottiero, che non si trovano nei sarcofagi in giada ma in posizione corrispondente nella cripta inferiore.

Tamerlano aveva predisposto la propria sepoltura in una tomba più modesta a Shahrisabz, sua città natale, ma morì improvvisamente durante un inverno particolarmente rigido in cui le copiose nevicate avevano reso inagibili tutti i passi per raggiungerla, e fu necessario seppellirlo qui. Una leggenda vuole che sia vero quanto scritto sulla pietra tombale: Chiunque violi la mia quiete in questa vita o nell'altra, sarà soggetto a inevitabili punizioni e miseria. Crediamoci o no, ci furono dei tentativi di asportare la pietra nei secoli scorsi, lasciati interrotti, e l'unico concluso con successo risale al ... 19 giugno 1941 ad opera di alcuni archeologi sovietici. Sappiamo tutti cosa successe in URSS il 22 dello stesso mese: portasse mica sfiga sul serio? 


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Tra il racconto di una leggenda e la spiegazione dei motivi architettonici, Akhmedjon commenta sconsolato che "ci sono trecento giorni di sole l'anno a Samarcanda, oggi dev'essere il trecentounesimo" ... purtroppo la giornata che già non prometteva benissimo sta girando all'umido, e ci sentiamo fortunati per aver potuto iniziare ieri pomeriggio il giro fotografico, visto che delle foto di oggi sappiamo già non saremo un granché soddisfatti.


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(lastre di onice a rivestire le pareti)


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(tomba di un santo, in questo caso un uomo perché sul palo della santità è presente una coda di cavallo, quelli delle donne sono spogli)


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Il giro prosegue, un po' a piedi e un po' in auto - il nostro solerte autista ci aspetta nei punti topici perché a volte le distanze sono davvero troppo importanti per farcela a piedi, Samarcanda è decisamente grande - con il Registan, che ci siamo già goduti ieri. Con la guida ci concentriamo meno sull'estetica, che rimane commovente anche con un cielo così nemico, e più sulla storia del monumento, dei restauri e in definitiva del Paese, fino all'epoca sovietica. 


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(bestiole, una più bella dell'altra) 


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Ci sono in giro diverse scolaresche, i bimbi indossano il costume tipico e si producono in balli e canti per festeggiare il compleanno della città ... di solito i bambini mi piacciono solo ben cotti, ma questi sono carinissimi e tenerissimi. No, non in quel senso :megalol:


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Ci sono anche coppie di fidanzati che posano per il servizio fotografico prenuziale, anche questo una roba poco impegnativa, come vedete :grin:


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Quando entriamo nelle aree adibite a moschea metto la sciarpa in testa, non è obbligatorio per le turiste ma mi sembra un gesto di rispetto minimo dal quale non ci si può esimere, e a un certo punto non so se per il mio fascino esotico, perché sembro un pacco regalo o per quale altro motivo, un giovane papà mi prende, mi blocca e mi mette il figlio davanti in posa intimandomi di stare ferma accanto a lui ... sto ancora ridendo, dopo essere finiti in copertina su un immaginario Uganda Today alle Murchison Falls, chiudo il 2023 in bellezza sul Samarcanda Daily :cool:



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(ennesima sposina sprizzante giuoia e felicità, del resto vestita da meringa probabilmente sarei così felice anch'io, soprattutto se mi scappasse la pipì :eek:)


Proseguiamo con il Mausoleo di Bibi Khanoum, la moglie prediletta di Tamerlano che, accusata - a torto - di adulterio venne invitata a levarsi dai piedi portandosi via solo ciò che aveva di più caro e fece caricare sul carro direttamente il condottiero. Ragazzi, mi dispiace, le donne sono sempre state un pochino più avanti :Chessygrin:


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(qui è arrivata l'Unesco prima dei restauratori, ed ora è vietato riportare all'antico splendore i tesori d'arte sparsi per il Paese, è consentita solo la conservazione dello status quo)


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Ci spostiamo nell'adiacente Bazar Siyob perché ieri abbiamo speso troppo poco e ci corre l'obbligo di rimpolpare la scorta di spezie e frutta secca, e poi siamo pronti per il pranzo, il nostro autista ci attende proprio qui fuori per condurci a gustare il promesso LUXURY PLOV :???:


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Decidiamo che tradurlo direttamente dal maccheronico con LUSSURIOSO non è cosa tanto sbagliata, come pranzo di compleanno ci possiamo accontentare ... è squisito. Akhmedjon ci spiega tutto serio che secondo la tradizione ci sono almeno centoventi tipi di plov in Uzbekistan, ma qui sanno tutti che non è vero e ce ne sono solo due: quello di Samarcanda e tutti gli altri :grin:


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Ne usciamo un pochino provati (o PLOVATI, fate voi) e i giri del pomeriggio ne risentono, ma ripartiamo coraggiosamente. Prima tappa, un villaggio artigiano dove assistiamo alla lavorazione della carta a partire dalla corteccia di gelso fino alla lucidatura con le conchiglie, alla fabbricazione di piccole bellissime ceramiche, alla produzione di olio di semi. Incredibilmente, nessuno cerca di venderci nulla, anche se sembrano tutti ben felici di mostrare i procedimenti e le tecniche di lavorazione. 


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Ci spostiamo, ahimè sotto la pioggia, all'osservatorio di Ulug'Bek, che manda Paolo in visibilio, con il piccolo museo e la grande struttura ancora visibile e funzionante. 



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Sempre sotto il diluvio, tocca al Mausoleo di Daniele, il profeta biblico della fossa dei leoni venerato anche dall'Islam che la tradizione vuole sepolto qui. 


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(offerte al profeta) 


Tocca poi alla moschea Hazrat-Khirz, che sicuramente ci godremmo meglio con il sole ma che ci offre un bel panorama sulla città, anche se un po' bigio.



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Ed arriviamo all'ultima tappa, quella che proprio rimpiango di non aver potuto vedere con il sole, la necropoli di Shah-i-Zinda. I primi edifici risalgono a circa milleduecento anni fa e la leggenda vuole che vi sia sepolto il cugino di Maometto, venuto qui a predicare l'Islam, che dopo essere stato decapitato prese la propria testa sotto il braccio e se ne andò bel bello nel profondo del pozzo del Giardino del Paradiso dove vive tuttora, non è dato sapere se ancora con la testa sotto il braccio o se si sia messo comodo.

La necropoli ospita vari mausolei, in buona parte femminili, uno più bello dell'altro, con decorazioni fantasmagoriche e colori che posso solo immaginare esplodano sotto il sole. Qui è sepolto anche Islam Karimov, il primo presidente dell'Uzbekistan libero, sul quale Akhmedjon ci ha dato un'opinione molto diplomatica ... anche la Storia la pensa come lui, diciamo. 



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Per arrivare alla zona dei mausolei si sale una scalinata, e Akhmedjon ci invita a contare i gradini. Sono 36. Quando ce ne stiamo per andare, ci dice di contarli di nuovo ... pare che se si conta lo stesso numero sia salendo che scendendo, impresa a quanto dicono molto faticosa, si sia liberi dai peccati. Immaginate la mia delusione di fiera e incallita peccatrice quando sono 36 anche al ritorno. Ci sono rimasta malissimo!

Chiudiamo questa giornata intensissima con la preparazione delle valigie (par facile, ma quando ti sei comprato quattro o cinque bazar potrebbe non esserlo), con una banana per cena visto che il plov è ancora con noi, e con un ultimo saluto al Registan, stasera c'è uno spettacolo suoni e luci tutto sommato meno trucido di quanto temessi ... non che apprezzi molto ste robe, ma è carino e in inglese, si può guardare anche se le foto sono praticamente impossibili. 



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Siamo agli sgoccioli, ma ce ne andiamo a nanna felici, con un altro sogno uscito dal cassetto :769_heart:


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