Sabato 13 agosto 2022

Sabato 13 agosto 2022


Il primo risveglio del viaggio è sempre il più bello, hai davanti tutto un mondo di sorprese che ti aspetta, hai smaltito la stanchezza del viaggio, pregusti i giorni che arriveranno sapendo che ne hai un sacco davanti ... e così anche quando sei già sveglio alle sei e fuori vedi un meteo così ...





... beh, è impossibile rovinarti il buonumore :)

Abbiamo dormito bene come non accadeva da mesi: reduci dai 36 gradi fissi di Roma di oltre due mesi, il piumino ci è sembrato un assaggio di paradiso, e siccome siamo belli pimpanti ed è troppo presto per andare a chiedere la colazione ne approfittiamo per chiudere le valigie, caricarle in auto e infastidire gatti, pecore, galline, due piccoli serpenti, un'aquila reale e se mai ci fossero, anche i due liocorni, e per ammirare la nebbia padana che mi fa sentire a casa. 


















Colazione con pane e (buonissima) marmellata fatta in casa, yogurt e frutta, non ce la sentiamo di entrare in modalità Perfida Albione così di brutto, la salsiccia e le uova fritte possono aspettarci ancora un po' ... questo hotel è delizioso, sembra uscito dalla bacchetta magica di un antiquario matto, quasi ci dispiace andarcene. Ci portiamo via un souvenir, scegliamo nel negozio un set di ganci per appendino vintage che ora, amorevolmente sistemati da Paolo, fanno bella mostra di sé nel nostro bagno padronale (e anche unico, ma mi piace fare la sborona 😁)

Alle nove stiamo già gironzolando per il centro di Alnwick in attesa che il castello apra e ce la godiamo, è davvero una bella cittadina, inglesissima. Preparando il viaggio ci siamo fatti un po' prendere dall'ansia da pandemia e abbiamo preacquistato diversi ingressi, perché la scorsa primavera molti posti avevano il numero chiuso o la prenotazione obbligatoria. Presi però da eccessivo entusiasmo abbiamo comprato il biglietto per ... ieri. E' valido un anno dal primo ingresso e con il solito esagerato ottimismo ci siamo detti che avremmo potuto iniziare subito la visita appena arrivati e proseguirla stamattina ... peccato che siamo arrivati nel momento esatto in cui stavano alzando il metaforico ponte levatoio davanti all'ingresso :p

Qui però sono tutti incredibilmente gentili e disponibili, hanno una gran voglia di chiacchierare e salutano sempre ("amore, siamo circondati da potenziali serial killer!"), e veniamo subito indirizzati alla biglietteria per cambiare il nostro ticket con un altro valido un anno da oggi. 

Puntavo Alnwick Castle praticamente da quando ho visto il primo film di Harry Potter, ma le aspettative molto alte sono state superate rapidamente: è un gioiello incastonato tra il verde e la città, tuttora abitato dai duchi di Northumberland che lo aprono al pubblico sia per sostenere gli altissimi costi di manutenzione sia per creare lavoro e ricchezza per la comunità, il personale è numeroso e almeno in apparenza sorridente e soddisfatto.

Iniziamo naturalmente dal cortile dove sono state girate le scene della prima lezione di volo sulla scopa a Hogwarts, e per un momento invidio la mise della bimbetta entusiasta che aspetta solo l'ora X: anche oggi ci sono due o tre turni di lezioni di volo, per la felicità di un sacco di ragazzini.








Io naturalmente non ne ho bisogno, me la cavo già benissimo :D





Gironzoliamo tra le corti e le torri di guardia -  una ospita una interessante esposizione di reperti romano-britannici recuperati durante i lavori nel castello, o nei campi adiacenti, o riportati dai viaggi di qualche duca vagabondo - in attesa che aprano al pubblico le sale interne, parzialmente abitate ma accessibili, anche se non fotografabili, mannaggialamisé. 

















Ad Alnwick sono state girate anche diverse scene di Downton Abbey, l'unica serie che io sia riuscita a vedere per intero dai tempi di Lady Oscar 😁, anche se ci ho messo due anni, e che è piaciuta molto ad entrambi per le ambientazioni e la cura con cui è realizzata ... andiamo tutti e due in visibilio riconoscendo le stanze dove sono state girate la scena tale e la talaltra, e guarda lì e vedi qui. Io mi innamoro follemente della biblioteca, ancora più bella che nella finzione. 

Ciliegina sulla torta, vedo un Canaletto alla parete e mentre lo indico a Paolo una delle ragazze in servizio nella sala mi dice che il castello ne ospita otto. Nella stanza successiva invece c'è un 'Venere e Adone' di Tiziano identico a quello che abbiamo visto di recente a Palazzo Barberini, davanti al quale il nostro amico che conduceva la visita guidata ci ha raccontato che Tiziano copiava svariate volte lo stesso soggetto con cambi minimi, in modo da poter vendere tutti i quadri come originali con un impegno molto limitato: minima spesa, massima resa, e non mi par vero di mandare un messaggio a Vincenzo per confermarglielo. Sorridendo del mio entusiasmo l'addetto mi comunica che di Tiziano ce ne sono quattro, in giro per la magione, e subito partiamo alla caccia, trovando anche Van Dyck, Giulio Romano e diversi italiani minori. 

Ci guardiamo per intero un lungo video molto interessante in cui il padrone di casa racconta come essendo il secondo figlio di un secondo figlio non si sarebbe mai aspettato di trovarsi il ducato sulle spalle, e di come intenda continuare a fare del suo meglio per assicurare la buona salute del castello, e per quanto nelle sue possibilità anche della comunità. Ha scritto un libro sulla storia della casata e del titolo, con particolare rilievo sulle maggiori personalità, tra cui John Dudley che ha servito sotto Enrico VIII, una delle mie passioni ... poteva forse Paolo, viziatore compulsivo di mogli e di gatti, non prenderne subito una copia per me? 








Lasciato il castello passiamo alla visita dei giardini, con biglietto separato: sono bellissimi, ma un filo troppo farciti di bimbetti urlanti per i nostri gusti. Del resto è un meraviglioso sabato estivo, fa caldo e sono liberi di scorrazzare ovunque in costume, tuffandosi con mio sommo orrore in tutte le fontane e i giochi d'acqua. Restiamo un paio d'ore, pranzando con un tramezzino e un'acqua minerale, e veniamo raggiunti qui dalla triste notizia che Piero Angela ci ha lasciati ... ciao Piero, grazie di tutto, ti penseremo sempre con un sorriso. 


















Lasciata Alnwick ci dirigiamo verso Abbotsford House, la residenza di Sir Walter Scott che tante ore liete ha regalato al mio Pandone bambino. Ci arriviamo in circa un'ora di strada bellissima, tra la mietitura nei campi e boschi verdissimi, poco traffico - è sabato - e neanche una rotatoria presa al contrario :p

Scopriamo che proprio questo week end sono in corso i festeggiamenti per i 250 anni dalla nascita del grande scrittore, unanimemente considerato uno degli scozzesi più illustri: per l'occasione il parcheggio è gratuito e ci sono una serie di eventi, giochi, un torneo cavalleresco e salve di cannone a volontà.

Alla cassa presentiamo la card disabili, e la simpaticissima volontaria si abbassa gli occhiali sulla punta del naso, guarda Paolo e gli dice sogghignando: come carer entra gratis, ma adesso paga lei il biglietto ridotto per sua moglie :D

Ci avviamo ridendo alla visita del castello, che è breve ma intensa e interessante, soprattutto perché il personale è ancor più chiacchierone che ad Alnwick e ai volontari più anzianotti non par vero di trovare un Paolo che gli dia corda. Ci dicono che sono pochi i bambini che hanno letto qualcosa di Scott, tra quelli che vengono a visitare il castello ... in effetti anch'io da bambina leggevo cose molto più massicce dei nostri nipotini, che amano molto leggere ma dai cui scaffali sono spariti morti e malattie e duelli sanguinosi. Come al solito mi faccio affascinare dalla biblioteca, ricchissima e curatissima, mentre Paolo si fa raccontare diverse curiosità sulla collezione di armi, piuttosto polposa. 
















Dalla finestra del grande salone-biblioteca posso assistere alla giostra dei cavalieri, e non mi faccio mancare l'occasione di sfruttare la raffica della reflex 








Terminiamo la visita con un breve giro nel piccolo giardino e ripartiamo verso il b&b, bellissimo, che abbiamo prenotato a qualche chilometro da Saint Andrews: già a gennaio i prezzi da queste parti erano proibitivi, per dormire in centro si partiva dalle 250 sterline a notte, qui ne spendiamo 80 e ci troviamo benissimo. Non ci stupisce per niente scoprire che ci sono alcune recensioni negative "perché non è in centro città e bisogna prendere la macchina" ... magari se leggi la descrizione o cerchi l'indirizzo su google maps lo scopri in anticipo, no? e poi magari potresti persino chiederti perché costa un terzo rispetto agli altri :)

Fine della parentesi polemica, riprendiamo l'auto dopo esserci sistemati e andiamo a fare due passi in centro, in attesa che si faccia l'ora di cena, che abbiamo - saggiamente, scopriremo, date le file in giro - prenotato all'indiano sulla via principale. Ci giriamo quasi tutta la città, che ci appare pacifica e gradevole, e abbiamo la conferma che sia la Cattedrale che il Castello sono solo parzialmente accessibili e molto transennati. Come avevamo scoperto dal sito sono entrambi in fase di manutenzione e verifica della statica e non è possibile aggirarsi liberamente nei recinti. 






















Saint Andrews è una città universitaria e si vede, ha la stessa piacevole grazia di Cambridge e Oxford, e l'aria di un posto da studiosi. Noi abbiamo sempre un piano B, C e D come minimo, non ce la prendiamo più di tanto per l'impossibilità di seguire i programmi del 2020, siamo sicuri che sapremo riempire la giornata nonostante le transenne, domani. A ulteriore consolazione, la cena indiana è una delle migliori che io ricordi, anche se ci sentiamo un po' umiliati dall'essere riusciti a mangiare forse la metà dei nostri robusti e rubicondi vicini di tavolo. Dopo una lunga giornata, quattordici chilometri camminati e tanto buonumore siamo pronti per una nuova nanna ristoratrice. A domani, Scozia :)










HEARTBROKEN POST SCRIPTUM

Ieri sera, 8 settembre 2022, stavo scrivendo il mio saluto a Piero Angela su questo diario quando Paolo è venuto a dirmi che anche Lei ci aveva lasciato ... non sono riuscita a finire di scrivere la pagina, non mi vergogno di dire che mi sono messa a piangere, e non posso non salutare anche Sua Maestà qui.

Ciao Betty, adesso puoi riposare, finalmente. Io ti ricorderò così :)


Ma'amalade sandwich, Your Majesty?


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