02/04/2017 Port St. Joe - Crawfordville
02/04/2017 Port St. Joe - Crawfordville
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Canzone del giorno:
https://www.youtube.com/watch?v=Gk4AzKsIMYc
Oggi ci aspetta una giornata impegnativa, abbiamo in programma il giro dell'Apalachicola National Forest, dei Leon Sinks e della zona di Wakulla Springs, ma per fortuna, i programmi sono fatti per essere cambiati!
Eh si, essere cresciuti a pane e telefilm americani ci ha fatto conoscere un sacco di cibi strani, di abitudini diffuse da questo lato degli USA... tra queste, la pappa d'avena, che gli americani mangiano con gusto la mattina a colazione.
Ebbene, la pappa d'avena fa schifo.
Si, lo dico senza ombra di dubbio, ha la consistenza della colla da parati e un gusto di trucioli di legno, al massimo, se si impasta con dello zucchero, ha il gusto dello zucchero.
Poi, visto che ci si deve aggiungere l'acqua calda, scotta come la zuppa della nonna, quella che cucina 72 ore consecutive su una fornace nucleare, andrebbe benissimo al polo nord, ma qui in Florida, con 30° e il 90% di umidità già alle 9 del mattino, non è il pasto ideale.
Eh si, oggi la giornata non è delle migliori, fa caldo, è umido e il cielo ha un tono uggioso...
Facciamo una sosta prima di arrivare ad Apalachicola e dopo pochi minuti siamo già appiccicosi...
La situazione non migliora ad Apalachicola, la città è carina, ha un'aria antica, passeggiamo qualche minuto quando ancora i locali sono chiusi, entriamo a curiosare anche nel Tin Shed, negozio che vende di tutto, ma non le targhe automobilistiche per la mia collezione, che sono introvabili in questo lato di America...
Il negozio vende qualsiasi cosa, dai ranocchi costruiti con bulloni e fil di ferro, ai cartelli in legno, uno dei quali campeggia nella nostra camera da letto, a vasi, vasetti, bidoni e articoli nautici... un po' di tutto!
Ci prendiamo un caffè e un paio di biscotti e proseguiamo verso Fort Gadsden.
Dove vediamo che le rovine sono poco più di 2 pali e 2 caldaie... la zona è bella e merita un passaggio, c'è un'ampia area picnic all'ombra!
Nel bel mezzo della foresta mi accorgo che una ferrovia corre parallela alla strada... cerchiamo di trovare un posto dove fermarci, ma niente, nelle zone dove ci sono i pullout la ferrovia è lontana, ogni tanto una strada interseca la ferrovia e niente, sono costretto a dire a Barbara di entrare in una stradina laterale...
Solo che lei, poverina, ha solo l'esperienza di guida a Verona, dove nessuno fa manovre azzardate e ha qualche remora a svoltare su un vialetto sterrato... si fa coraggio, riesce ad entrare, scattiamo le nostre foto e sul nostro travelbook c'è rimasta questa annotazione:
Proseguiamo per la Leon Sinks Geological Area, uno State Park che ci fa conoscere una delle particolarità della Florida, le doline...
Le doline sono delle caverne causate dall'acqua che si infiltra nel terreno calcareo, l'erosione continua provoca il crollo del soffitto della caverna che in alcuni casi può essere distruttivo per le strutture costruite dall'uomo.
Nel parco ci sono delle doline "vive", con l'acqua che ancora occupa il fondo della caverna e delle doline "morte", asciutte, delle enormi depressioni nelle quali l'acqua non passa più.
Seguendo il sentiero, circa 3 miglia, si vedono soprattutto uccelli e piccoli animali, insetti e libellule, ma proprio davanti ai miei piedi passa un serpente, velocissimo, Barbara che è dietro di me non lo vede, io faccio un salto indietro ma non riesco nemmeno a fotografarlo... era scuro, non ho idea di cosa fosse.
La passeggiata è interessante, verso la fine si attraversa una mangrovia con una passerella che non ci è sembrata particolarmente sicura, il legno è un po' morbido e se vi ci troverete, non camminate al centro, ma dove sono i chiodi, almeno c'è una traversa sotto la passerella!
Proprio su questa passerella, un movimento, veloce, inatteso, eccolo, un bel serpente, diverso da quello incrociato prima, la lingua guizza a cercare una preda, per fortuna non gli interessiamo e continuo a sperare che la passerella regga il mio dolce peso...
Non so cosa sia, lo scoprirò domani!
Da qui, voliamo a Crawfordville e poi, via, verso il faro di St. Mark, che si trova appunto nel St. Marks National Wildlife Refuge...
Il posto è magnifico, ci sono tantissimi uccelli nelle pozze costiere...
Mentre il sole scende, vediamo pellicani, gabbiani, aironi, egrette, gru e...
eh?
Oddio... ma che c'entra?
Si, in effetti uno dei più brutti e scorretti film della storia del cinema, lo so, ma vedere un orientale che mi passa davanti al tramonto me l'ha fatto tornare in mente!
Era un pescatore, asiatico, che non mi ha saputo dire che pesci stesse pescando, con tanto di cappellone di paglia...
Il problema grosso del St. Marks National Wildlife Refuge è rappresentato dall'animale più diffuso...
Il moscerino succhiasangue...
Questi assassini si attaccano ovunque, ci siamo grattati la testa per giorni, ci hanno praticamente ciucciato ogni parte esposta appena il sole si è coricato, costringendoci a veloci sortite fuori dall'auto alla ricerca di uno scatto... sono cattivissimi!
Soddisfatti e quasi dissanguati, dopo la peggior cena negli USA di cui abbiamo memoria, ci avviamo verso il nostro hotel...
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Canzone del giorno:
https://www.youtube.com/watch?v=Gk4AzKsIMYc
Oggi ci aspetta una giornata impegnativa, abbiamo in programma il giro dell'Apalachicola National Forest, dei Leon Sinks e della zona di Wakulla Springs, ma per fortuna, i programmi sono fatti per essere cambiati!
Eh si, essere cresciuti a pane e telefilm americani ci ha fatto conoscere un sacco di cibi strani, di abitudini diffuse da questo lato degli USA... tra queste, la pappa d'avena, che gli americani mangiano con gusto la mattina a colazione.
Ebbene, la pappa d'avena fa schifo.
Si, lo dico senza ombra di dubbio, ha la consistenza della colla da parati e un gusto di trucioli di legno, al massimo, se si impasta con dello zucchero, ha il gusto dello zucchero.
Poi, visto che ci si deve aggiungere l'acqua calda, scotta come la zuppa della nonna, quella che cucina 72 ore consecutive su una fornace nucleare, andrebbe benissimo al polo nord, ma qui in Florida, con 30° e il 90% di umidità già alle 9 del mattino, non è il pasto ideale.
Eh si, oggi la giornata non è delle migliori, fa caldo, è umido e il cielo ha un tono uggioso...
Facciamo una sosta prima di arrivare ad Apalachicola e dopo pochi minuti siamo già appiccicosi...
La situazione non migliora ad Apalachicola, la città è carina, ha un'aria antica, passeggiamo qualche minuto quando ancora i locali sono chiusi, entriamo a curiosare anche nel Tin Shed, negozio che vende di tutto, ma non le targhe automobilistiche per la mia collezione, che sono introvabili in questo lato di America...
Il negozio vende qualsiasi cosa, dai ranocchi costruiti con bulloni e fil di ferro, ai cartelli in legno, uno dei quali campeggia nella nostra camera da letto, a vasi, vasetti, bidoni e articoli nautici... un po' di tutto!
Ci prendiamo un caffè e un paio di biscotti e proseguiamo verso Fort Gadsden.
Nel bel mezzo della foresta mi accorgo che una ferrovia corre parallela alla strada... cerchiamo di trovare un posto dove fermarci, ma niente, nelle zone dove ci sono i pullout la ferrovia è lontana, ogni tanto una strada interseca la ferrovia e niente, sono costretto a dire a Barbara di entrare in una stradina laterale...
Solo che lei, poverina, ha solo l'esperienza di guida a Verona, dove nessuno fa manovre azzardate e ha qualche remora a svoltare su un vialetto sterrato... si fa coraggio, riesce ad entrare, scattiamo le nostre foto e sul nostro travelbook c'è rimasta questa annotazione:
Proseguiamo per la Leon Sinks Geological Area, uno State Park che ci fa conoscere una delle particolarità della Florida, le doline...
Le doline sono delle caverne causate dall'acqua che si infiltra nel terreno calcareo, l'erosione continua provoca il crollo del soffitto della caverna che in alcuni casi può essere distruttivo per le strutture costruite dall'uomo.
Nel parco ci sono delle doline "vive", con l'acqua che ancora occupa il fondo della caverna e delle doline "morte", asciutte, delle enormi depressioni nelle quali l'acqua non passa più.
Seguendo il sentiero, circa 3 miglia, si vedono soprattutto uccelli e piccoli animali, insetti e libellule, ma proprio davanti ai miei piedi passa un serpente, velocissimo, Barbara che è dietro di me non lo vede, io faccio un salto indietro ma non riesco nemmeno a fotografarlo... era scuro, non ho idea di cosa fosse.
La passeggiata è interessante, verso la fine si attraversa una mangrovia con una passerella che non ci è sembrata particolarmente sicura, il legno è un po' morbido e se vi ci troverete, non camminate al centro, ma dove sono i chiodi, almeno c'è una traversa sotto la passerella!
Proprio su questa passerella, un movimento, veloce, inatteso, eccolo, un bel serpente, diverso da quello incrociato prima, la lingua guizza a cercare una preda, per fortuna non gli interessiamo e continuo a sperare che la passerella regga il mio dolce peso...
Non so cosa sia, lo scoprirò domani!
Da qui, voliamo a Crawfordville e poi, via, verso il faro di St. Mark, che si trova appunto nel St. Marks National Wildlife Refuge...
Il posto è magnifico, ci sono tantissimi uccelli nelle pozze costiere...
Mentre il sole scende, vediamo pellicani, gabbiani, aironi, egrette, gru e...

un maledetto vietcong...
eh?
Oddio... ma che c'entra?
Si, in effetti uno dei più brutti e scorretti film della storia del cinema, lo so, ma vedere un orientale che mi passa davanti al tramonto me l'ha fatto tornare in mente!
Era un pescatore, asiatico, che non mi ha saputo dire che pesci stesse pescando, con tanto di cappellone di paglia...
Il problema grosso del St. Marks National Wildlife Refuge è rappresentato dall'animale più diffuso...
Il moscerino succhiasangue...
Questi assassini si attaccano ovunque, ci siamo grattati la testa per giorni, ci hanno praticamente ciucciato ogni parte esposta appena il sole si è coricato, costringendoci a veloci sortite fuori dall'auto alla ricerca di uno scatto... sono cattivissimi!
Soddisfatti e quasi dissanguati, dopo la peggior cena negli USA di cui abbiamo memoria, ci avviamo verso il nostro hotel...
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