30/03/2017 - Orlando - Thomasville - Daphne

30/03/2017
Orlando - Thomasville - Daphne
Ovvero, come mandare a quel paese anni di consigli sul forum di non fare tappe di più di 4/5 ore...

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Canzone del giorno

https://www.youtube.com/watch?v=9QGMz9beIL0

E noi di ore ne abbiamo fatte un sacco, 520 miglia tra Florida, Georgia e Alabama!
Si, perchè in fase di programmazione, Barbara mi ha chiesto di vedere una piantagione del sud e una della più vicine era la Pebble Hill Plantation in Georgia. Poi arizona 71 ci ha avvisato che a Mobile, in Alabama, c'è la USS Alabama, una corrazzata della Seconda Guerra Mondiale convertita in museo... e che famo, nun c'annamo?

Ed eccoci, pronti ad affrontare la tappa più lunga del viaggio.

Partiamo presto da Orlando, la prima parte è quasi tutta in autostrada con qualche breve uscita per comprare il prodotto più celebre della Florida...

Le Arance...

Questo frutto in Florida raggiunge dimensioni considerevoli e ogni tanto si trovano chioschi di arance a destra e a manca e alla fine, decido di investire qualche dollaro per un po' di frutta. C'è anche la fantastica macchina del caffè, riempio 2 bicchieri e giuro, non ci metto nessun veleno!

Ma Barbara comincia a tossire e sputacchiare caffè, le è andato di traverso e non si ferma, comincia a diventare blu, io comincio a cercare la vasca dei coccodrilli, così almeno non si butta niente, poi si riprende, mi muovo a pietà e cerco di salvarla.

Incredibilmente riesce a stare zitta per quasi 2 ore perchè non ce la fa a parlare, devo tornare dall'aranciaro per farmi dare la ricetta del caffè!!!

Quando arriviamo a Thomasville, andiamo subito alla ricerca della quercia... anzi, QUERCIA!


è enorme, è un albero maestoso. Non è alta come le sue cugine sequoie, ma è vasta, la chioma si estende per decine di metri, alcuni rami toccano il suolo e ripartono verso l'alto. Dal 1680 fa la guardia a questo angolo di mondo, ha visto più di 300 primavere, guerre, bambini, giochi... Decidiamo di mangiare un boccone in un gazebo con vista quercia, i nostri 2 avocado recuperati a Orland, un'insalata e un paio di blue moon, per poi partire verso la piantagione.





Non è una classica piantagione come si può immaginare, o meglio, quello che è stata nell'ultimo secolo... Niente cotone, niente alloggi per gli schiavi (quelli c'erano prima, quando si coltivavano riso e tabacco), ma stalle per i cavalli e per le mucche. Infatti, uno dei prodotti principali della tenuta era il latte e la visita inizia proprio dalla latteria.



Paghiamo il biglietto e ci mettiamo in attesa della visita guidata e mentre aspettiamo, colpo di genio!

"Ma'am, do yo have a transcription of the tour? my wife is deaf and with a text she will enjoy the visit"
La signora mi guarda, controlla e si, la trascrizione c'è, ce la darà la guida al momento di entrare in casa!

Ci sbizzarriamo con le foto dell'esterno, di questi alberi con la barba, la temperatura è alta e c'è tanta umidità, il cielo non è luminoso come gli ultimi giorni, anzi, è piuttosto velato.




Quando entriamo nella casa, ci accorgiamo che è rimasto tutto cristallizato in un epoca che non c'è più, veniamo trascinati indietro agli anni '40 dal racconto della guida, ci racconta cosa succedeva in quella casa e ci racconta dell'incendio che ha distrutto quasi tutto nel '34, dei piccoli segreti, del primo telefono, di Pansy Ireland, l'ultima proprietaria.





Questa zona è una delle poche aree sopravvissute all'incendio e che si è salvata solo perchè la piscina era sufficientemente vicina per poter spegnere le fiamme. 






Terminato il giro, facciamo un rapido giro nel giardino e via in macchina, destinazione Daphne, AL.

Il tempo peggiora, facciamo il pieno e il cambio guidatore e praticamente si aprono le cateratte del cielo, piove a secchiate e il tergicristallo fatica a tenere il ritmo. 

Mentre stiamo per attraversare il confine (e perdere un'ora di fuso orario), la pioggia si interrompe e parte un tramonto radioso, uno degli spettacoli più incredibili del viaggio.
Siamo talmente stupiti dai colori che riusciamo anche a fermarci per fare 2 foto, non so quanto rendano.







Arriviamo a Daphne che è già buio pesto, check in al volo al Microtel Inn & Suites, tra i più scarsi del viaggio e via, verso Moe’s Original BBQ, il ristorante scelto per la cena!



Silvia (la nostra personal Navigator) ci porta su una stradina buia, stretta, che pare proprio l'ideale per un serial killer... ci fidiamo e si, ecco l'insegna!

Siamo gli ultimi a sederci, sono quasi le 9 e c'è pochissima gente dentro, la ragazza con la voce di Paperino si esalta sentendo che siamo italiani, dice che non ce ne passano tanti, che l'Italia è bellissima, che proprio ci vorrebbe andare... ordiniamo la nostra cena, un paio di birre e via!



Le costine sono tra le più buone mai assaggiate e quando Moe mi dice "I'm famous for my ribs", si, gli credo!

Ancora 4 chiacchiere con Miss Paperino e poi via, verso l'hotel... è ora della prima lavatrice e ci addormentiamo, cullati dal ron ron dell'asciugatrice... 

Buonanotte Alabama!!!

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