Venerdì 2 settembre 2016

Ieri mi sono divertita a giocare a Un due tre stella con i cerbiatti, così accolgo con enorme entusiasmo la proposta (mica tanto proposta, direi meglio … ordine!!! 😁) del mio pandone, fare colazione con le torte della Gifford House a Fruita, prima di addentrarci nella Capitol Gorge. Buone come mi aspettavo, e poi … siamo praticamente soli, è davvero un angolo di mondo un po’ speciale, in cui anche un cuore inquieto potrebbe trovare riposo.  Mele e ciliegie, metà ciascuno come sempre, caffé luuuuungo, il sole, il cielo blu. Serve altro?

Ma per prima cosa, una veloce sosta foto alla graziosa chiesina di Torrey (241 abitanti aggiornamento 2016 😜)








Con me stessa medesima di persona personalmente alla guida, ci addentriamo coraggiosamente sulla sterrata (ancora non so bene chi dei due necessiti di più forza d'animo, se la guidatrice o il guidato, a dire il vero 😇😇😇), arriviamo, parcheggiamo, ci avviamo, io mi dimentico il paraluce, torniamo indietro, lo prendo, ci avviamo, Paolo dimentica l'acqua, torniamo indietro, lo prende, ci avviamo ... ma secondo te sarebbe stato meglio se avessi messo gli scarponcini da trekking? lo sguardo più eloquente che pandevole del mio amato mi convince rapidamente che no, le scarpe da ginnastica vanno benissimo, e finalmente la passeggiata inizia davvero. 








Ci fanno compagnia colori meravigliosi, una luce a tratti accecante, pochissimi altri escursionisti. Ci fermiamo mille volte incantati, a scattare, a guardare, a sognare, a goderci il momento. Ormai, a questo punto del viaggio, dovremmo essere sazi di rocce rosse e di petroglifi, ma no ... non è possibile stancarsi della bellezza piena ed assoluta che il mondo, questo angolo di mondo, così generosamente ci regala.








Arriviamo più o meno al Tank trailhead, ma tra le mie (eccheppalle) solite vertigini e la disposizione tra lo sconnesso e il disastroso dell'inizio della salita, rinunciamo entrambi a godere il panorama dall'alto. Pazienza, sarà per la prossima volta o per il prossimo viewpoint. 😊










Inizia a fare veramente caldo, e abbiamo una lunga strada da fare 😉 visto che ci aspetta l'ultima notte in tenda in quel di Kanab ... vogliamo anche riprovarci con la Cottonwood, sempre ottimisti noi: come già dicevamo per gli Antelope, vorrai mica il diluvio universale due anni di fila no? a Page ci è andata bene, il saggio si accontenta, ma noi siamo ancora troppo giovani per essere anche saggi. Ehm. 😁😁😁

Oltre che giovani, siamo anche scapestrati e sanfassoni, come si dice dalle mie parti: quando siamo partiti, la Rogue mi ha segnalato un'autonomia di una settantina di miglia, aggiungendo "vecchia, ho sete" ... dei due, il vero ottimista è Paolo, e infatti mi ha detto "vecchia, stai tranquilla, la facciamo bere al ritorno, tanto sono 19 miglia fino al parcheggio" ... insomma, vecchia di qua, vecchia di là, in tutto lo splendore della mia beata incoscienza mi fido e trascuro il cruscotto. 

Quanto torniamo al trailhead, però ... la mia guida spericolata e lo sterrato presentano il conto. Siamo scesi a trentadue. Paolo, serafico, ribadisce che fino a Torrey sono diciannove, ci arriviamo larghi larghi. La Rogue nel mentre ribadisce che "VECCHIA, HO SETE!", e giurerei di aver sentito anche un te sì veneta, te dovaressi capìr! ma ho un orecchio solo e funziona pure poco, non posso giurarci 😅

Più la ciucciabenzina ciuccia, più mi agito, più Paolo ridacchia serafico. Resterà nella leggenda il mio VENTINOVEMIIIIIIIGLIAAAAA quando ancora siamo a metà sterrata, e le terribili minacce che rivolgo al mio amato bene sono state annoverate tra le nuove Maledizioni Senza Perdono nel corso di Difesa contro le Arti Oscure a Hogwarts, modestamente 😜

Quando sono ormai prossima a strangolarlo con la mano destra (tanto ho il cambio automatico), poco dopo il ritorno all'asfalto intravvedo finalmente l'agognata stazione di servizio di cui ESSO ha favoleggiato tutto il tempo mentre io avevo visioni di lui in perizoma da schiavo egizio a spingere la Rogue, e di me stessa in jeans e scarpe da ginnastica a frustarlo senza pietà. [L'autrice declina ogni responsabilità per il caso che stanotte non riusciate a dormire, turbati da questa raccapricciante visione 😁]

Ma l'impunito, non contento di avere un'autista prossima all'infarto, va oltre: no, questo distributore no, è troppo caro, andiamo in paese. Un applauso per l'eroica eroina che non l'ha ucciso neanche quando, appena superato il distributore, il cruscotto le dice così:




Replay e dettaglio per chi non avesse visto bene 😁




Visto che è ancora vivo, lascio a lui il piacere di raccontarvi che in paese abbiamo risparmiato ben OTTO CENTESIMI DI DOLLARO a gallone 😜

Lungo la strada verso Cannonville, la bellissima UT12, sopravvivo a un paio di pullman carichi di turisti, a un vecchietto col cappello in Panda, a un temporale improvviso e furibondo (caaaambioooo!), alla ripresa del volante in una piazzola invasa da una mandria mordi e fuggi scesa dal bus che ero faticosamente riuscita a superare, all'allegra esplosione della bottiglia di acqua frizzante che stavo tentando di aprire ... e alla fame!

Per fortuna arriviamo nella ridente Boulder, 225 abitanti, dove l'appetito e la saggezza millenaria che ho maturato in tanti anni di viaggi mi conducono vittoriosamente al delizioso Magnolia's Street Food, un furgoncino strategicamente piazzato nel cortile dell'Anasazi State Park Museum. No, dai ... a voi posso dirlo: mi scappava la pipì 😁 e i musei hanno sempre il pipitoio per quelle come me. Per caso abbiamo visto nel recinto del parco il menu, ed eccoci ... taco, burrito, due coche in bottiglia che a momenti mi fanno commuovere, un cagnone che muore dalla voglia di giocare con Paolo, il sole, il vento, e la felicità è servita. 

Nel tempo di un pranzo sono passata dal chiedermi come si farà a vivere in questo pur bellissimo buco dimenticato dagli dei e dagli uomini al sorridere con tenerezza dell'evidente serenità delle giovani mamme che cinguettano con l'altrettanto giovane e mamma titolare dell'esercizio. Sono sicura che io impazzirei, data la mia propensione alla mammitudine e all'isolamento 😝😝😝 ma per un attimo mi trovo quasi ad invidiarle benevolmente. E' un piccolo paradiso, Boulder. 








Declinata la proposta di Paolo di venire  a vivere qua, ce ne ripartiamo tra una nuvola e una sosta pipì, mille foto e mille ooooohhh di sorpresa e meraviglia, sia della novellina che del veterano. Credo che questi posti non abbiano bisogno di presentazione, vero?











(ok, niente rim, ma il biscotto non può mancare 😉)





(e neanche la nostra meravigliosa comune scemitudine, per fortuna 😊)


(voglio venire a lavorare quiiiiii)

Il cielo, lo vediamo anche da soli, oggi non ci vuole bene, ma noi siamo de coccio e proviamo lo stesso a parlare con una gentilissima ranger al Visitor Center di Cannonville ... ci dice soltanto che uno dei loro geologi ha avuto parecchie difficoltà e ci ha impiegato diverse ore a lasciare la Cottonwood a causa delle piogge di ieri e di stanotte, e ovviamente ci lascia liberi di andare a impantanarci 😁

La millenaria saggezza di cui sopra si impossessa però dei nostri corpi e delle nostre menti, e non avendo un'esorcista a portata di mano ci vediamo costretti a darle retta, e ad accontentarci del Kodakchrome Basin State Park. Sarà che siamo stanchi, sarà che ormai le vere meraviglie rosse sono dietro di noi, non usciamo soddisfatti come al solito dal breve trail ad anello, carino, sì ... ma se dici carino nel West, vuol dire che il meglio non è lì. Sono contenta comunque, era una delle tappe del mio viaggio di nozze mai fatto, mi incuriosiva, ora è nel mio carniere.









Paolo non sa più cosa inventarsi pur di trascinarmi a fare sciopping, e decide di far fuori un altro paio di pantaloni 😁. Insomma, se non voglio diventare famosa come la compagna del Panda in MuPande, mi tocca un altro giro di giostra al North Outlet domani sera 😖😖😖










Raggiungiamo Kanab senza ulteriori emozioni, e mentre piantiamo la nostra tendina nel campeggio in centro al paese (anzi, alla metropoli: più di 4000 abitanti!!!) mi prende la malinconia al pensiero che chissà quando sarà, la prossima volta, visto che in Florida abbiamo deciso di andare sempre in hotel e non abbiamo altri campeggi in vista per un po' ... è stata casa, rifugio, ha ospitato risate, formiche, panda, briciole, abbracci e tante coccole, mi mancherà 😪

Per cena scegliamo l'Iron Horse, che raggiungiamo a piedi, ciccia, birra e un pizzico di nostalgia anche se siamo ancora qui ...



Ma la serata mi riserva ancora un sorriso e un minuscolo dolcissimo viaggio nel tempo che mi fa innamorare. Buonanotte, Kanab 💖



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