27 agosto 2016 Durango - Silverton - Ouray - La versione di Paolo
27 Agosto 2016
Durango - Silverton - Ouray
Canzone del giorno
(lo so, preparate la xamamina)
Oggi si sale ancora!!!
Avevamo previsto di percorrere una parte dell'Alpine Loop con un paio di passaggi intorno ai 4000 m... ma il tempo non è dei migliori, nuvole basse corrono veloci già a Durango.
In fase di pianificazione avevamo pianificato di attraversare il California Pass che appunto è alla considerevole altezza di 12930 piedi e rientrare verso Silverton...
Ma andiamo per gradi!
A Durango il sabato mattina c'è il Farmer's Market!!!
Come non approfittare di questa ghiotta (davvero ghiotta) occasione di vedere un vero Farmer's Market?
Beh, è bello, colorato, ma soprattutto alternativo... mi aspettavo di vedere il banco che friggeva il burro di arachidi, quello che friggeva il bacon, quello che friggeva i mars e invece....

è un farmer market biologico!!!
Abbiamo scoperto che ci sono delle coltivazioni biologiche ovunque, c'è il banco delle rape colorate, quello delle carote colorate, peperoni, formaggi, derivati della canapa (indiana e no), saponi naturali, miele, dolcetti, formaggi!
E soprattutto, c'è la musica!

Irlandese... si, perchè il complesso suonava le melodie d'Irlanda... Il vecchietto qui sopra aveva la faccia di uno che se la gode a fare musica!
Facciamo una seconda colazione al mercato, e partiamo verso Silverton, sulla Million Dollar Highway... so già che faremo un sacco di soste, ma la prima è poco dopo Durango...
Le Pinkerton Hot Springs:

E questo ci rivela una volta di più come in questa zona stiano ancora lavorando quelle forze vulcaniche che hanno forgiato questa terra

L'acqua è bollente sulla sommità del soffione e si raffredda man mano che scende, è ricca di ferro e lascia le mani rosse appena si asciuga.

Arriviamo ai 10000 piedi e ci fermiamo a fare qualche foto al passo...

Le nuvole si stanno ingrossando, fa davvero freddo e il vento è tagliente.

Stamattina il proprietario dell'hotel ci ha consigliato di fermarci in una dozzina di posti prima di Silverton... noi facciamo cadere la nostra scelta su Lake Andrews, e anche se il tempo non è dei migliori, il panorama è davvero fantastico!

Anzi, il grigio del cielo fa risaltare ancora di più il colore dei fiori...

Vediamo volare qualcosa che ci da l'impressione di essere un gabbiano... ma che ci fa un gabbiano a qualche migliaio di km dal mare???
E infatti, quando il volatile si avvicina vedo che non è un gabbiano...

e più tardi lo identificherò come un Osprey, un falco pescatore, che pattuglia i cieli sul lago.
Arriviamo a Silverton sotto una pioggerella leggera ma gelida, entriamo nell'ufficio turistico per avere le informazioni aggiornate sulla strada per Animas Forks e qui...
La signora mi mostra la strada sulla mappa, ma mi dice anche che nelle scorse settimane è piovuto tanto e la strada è in pessime condizioni...
"Where is your car?"
"Just in front..."
Esce con noi, da uno sguardo alle gomme e dice "No... you can arrive to the Mine, but I think you cannot arrive to Animas Forks"
Un po' sfiduciati e con in testa l'idea di provarci comunque (ah riccioli d'oro, guarda che io ho fatto lo shafer trail!!!) andiamo ad affrontare Silverton, con la voglia di farci una passeggiata.
Parcheggiamo la Rogue1 (
) proprio accanto ad una ford Galaxy...

E la nostra prima fermata è il fotografo!!!

Questa costruzione è stata il primo bordello di Silverton, mentre adesso ospita uno studio di fotografia, dove 2 simpatici vecchietti scattano foto ai turisti che possono indossare dei costumi in perfetto stile Old Wild West.
Non so quanto guadagnino, non credo che diventeranno mai ricchi, ma è stato piacevole chiacchierare con loro!

Cercando di schivare le gocce della pioggerellina gelida, risaliamo tutta la Main Street.
A volte l'illusione è perfetta, ci si perde tra vecchie insegne

E auto d'epoca, a quasi 3000m di altezza.

Oh, camminare mette fame... e tra un negozietto e l'altro c'è...

The Handlebar Saloon!!!


(notate l'espressione da veneta felice!)
E qui, lo spirito di Andrew Zimmern è con noi... Rocky Mountain Oysters!

Ma soprattutto, come dice Zimmern: If It Looks Good, Eat It!
Anche se la porta del bagno ci inquieta un pochino

Finito il pranzo, riesco a schivare nuovamente l'acquisto delle mutande di lana fatte a mano, è ora di partire per tentare la scalata...
Prima fermata, Mayflower Mill...

Sembra quasi che il cielo si apra, c'è un po' di azzurro tra le nubi, ma in montagna il tempo cambia in fretta.

Da questa funivia arrivava il materiale grezzo direttamente dalla miniera... Le rocce venivano versate in un primo trituratore...

Che riduceva le rocce in pietrisco, quindi il pietrisco veniva tritato ancora con queste palle di ghisa, in modo di ridurlo in polvere...

Da qui, subiva una serie di processi diversi, che riuscivano a separare dalla pietra oro, argento, rame, zinco e piombo, che finivano in contenitori diversi, pronti per essere inviati a valle per la fusione e la raffinazione finale.
Alcune macchine si possono attivare e per alcuni secondi la fabbrica risuona di quei rumori che l'hanno vista viva e vitale per tanti anni.

Questo era un dosatore per miscelare una sostanza che, mischiata all'acqua e alla sabbia, permetteva allo zinco di precipitare sul fondo della vasca, da dove veniva raccolto...

L'ultimo pulsante è quello di allarme, @mouette si avvicina, lo preme e....
"TUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUU"
e si accendono tutte le luci rosse!
La mia mou mi guarda e chiede: "ha fatto rumore?"
io mi giro, guardo i 2 ragazi che erano nel mulino insieme a noi e casualmente erano proprio sotto alla sirena, lui ha gli occhi sbarrati, lei l'acconciatura alla fantozzi con la sirena da 18000 megasuoni...






Approfittiamo dello stordimento per salutare un'infreddolita cassiera e via, verso la miniera!
Arriviamo e subiamo subito la vestizione, con una cerata pesante, calda ed impermeabile e ... al momento non capiamo, ma poi... capiremo!
Saliamo su un trenino ed entriamo nelle viscere della montagna.

E un piccolo percorso diventa un viaggio nel tempo, con l'acqua che gocciola dal soffitto (grazie cerata!), le assi che rinforzano la volta, i buchi per far brillare la dinamite.

La nostra guida è un omone enorme, con una voce catarrosa e profonda, di chi per anni ha respirato polvere e roccia, con delle mani che sembrano badili...
Ci racconta come un solo uomo con uno scalpello e un martello a mano potesse fare un foro di circa 6 pollici di profondità in una giornata, ma che 2 insieme, uno al martello e uno allo scalpello, potevano scavare un foro di quasi 20", ma la grande innovazione è il trapano ad aria compressa con un metro all'ora...
Lo attiva e il rumore è infernale!
Ci racconta anche della vita dura dei minatori nella Old Hundred Mine, la temperatura all'interno è costante a 5°, l'umidità è altissima.
E proprio la temperatura è il problema grosso! Infatti la dinamite ha un range di utilizzo tra 10° e 30°... sotto non esplode, sopra è instabile.
Ci racconta che alcuni minatori scaldavano la dinamite in pentola e a volte era l'ultima cosa che facevano.

Questa strana macchinetta serve per "lanciare" le rocce nel carrello che portava fuori dalla miniera, l'accende e ci fa vedere il funzionamento!
Ma è ora di tornare fuori!


Dietro di noi, il trenino che ci ha fatto fare questo fantastico viaggio nel tempo!
Proviamo a spadellare il terriccio come Zio Paperone nel Klondike e abbiamo trovato ben 2 pezzettini di argento e 3 di rame!
E ora, via! Animas Forks ci aspetta!!!
Solo che...

Lungo l'Animas River la strada è larga e comoda... ma il terreno è davvero improponibile, le rocce appuntite spuntano dalla ghiaia, ci sono dei solchi profondi causati dalle piogge

La strada si inerpica e se possibile, diventa ancora peggiore...

Il navigatore mi dice che manca poco, ma dopo la miniera gli unici mezzi che incrociamo sono gli ATV, che hanno delle ruote davvero molto diverse, fatte apposta per questi terreni...
Mi fermo e niente... giro la macchina e rinuncio alla salita, troppi rischi con questa strada.
(che bella fotografa, eh?)


Durante la discesa ci godiamo il panorama... in fondo alla valle, la diga di Don Chuck Castoro!



E un paesaggio che ricorda le nostre valli alpine, peccato solo il meteo bigio e grigio!

Lungo il fiume ci sono tante miniere... lo sfruttamento industriale è terminato da tempo, poco profitto per le multinazionali, ma tanti continuano a lavorare per cercare di strappare la ricchezza da questa roccia dura.

Ripartiamo verso Ouray e tocchiamo il punto più alto del viaggio, sopra gli 11000!

Ci fermiamo a chiacchierare con i nostri vicini di treno di ieri (che naturalmente manco io ho visto) e ci gustiamo le vette innevate,

All'incrocio con l'Alpine Loop rimpiango un po' il giro mancato, ma ci rifaremo, prima o poi!

In effetti qui è messa davvero male!

Ci riposiamo un pochino, invidiando i fortunati che sbucano con le loro ATV, ma ne approfittiamo per fare un po' di prove!

Poco prima di arrivare a Ouray, vediamo i nostri nuovi amici (che però stasera arriveranno a Montrose) e ci fermiamo mentre loro stanno per ripartire.
Lei mi guarda e mi fa "Incredible, amazing falls, never seen something like this, absolutely great!"
Guardo avanti e vedo questo...

Si, vabbè, carino, questo rivolo che scende... carino...
Però, senti che rumore fa questo rivolo!
Sembra quasi una cascata vera!!!
Mi giro e...

Oh cazzo!!!
Sono le Bear Creek Falls!

Un piccolo terrazzo un po' esposto apre la visuale, ma la ringhiera è alta, uso il treppiede tutto allungato come un monopiede e alla fine porto a casa lo scatto!
Ah, e pure il nostro adesivo è a posto!!!

Arriviamo nella Ouray, autonominatasi Little Swiss, una main street, 4 traverse, qualche hotel ma soprattutto...
la Ouray Brewery!
Ma prima facciamo un rapido passaggio nell'unico supermercato aperto per una spesa veloce e poi via!

Il locale è molto, ma molto rustico, al piano terra c'è il servizio, ma pochi tavoli, al piano superiore si ordina direttamente al bancone, ribs, beef brisket e birra...

Fa freddo stasera, c'è giusto il tempo di farsi 2 passi digestivi e poi a nanna!
Buonanotte Svizzeri del Colorado!
Canzone del giorno
(lo so, preparate la xamamina)
Oggi si sale ancora!!!
Avevamo previsto di percorrere una parte dell'Alpine Loop con un paio di passaggi intorno ai 4000 m... ma il tempo non è dei migliori, nuvole basse corrono veloci già a Durango.
In fase di pianificazione avevamo pianificato di attraversare il California Pass che appunto è alla considerevole altezza di 12930 piedi e rientrare verso Silverton...
- Da Animas Forks prendere la Country Road 9 e continuare per 1.5 miglia fino a 37°55'54.2"N 107°35'23.4"W (37.931721, -107.589843) e al bivio proseguire a destra sulla Country Road 19.
- Dopo 3.1 mi (37°55'13.3"N 107°37'10.9"W - 37.920368, -107.619695) svoltare a sinistra sula Country Road 10.
- Dopo 2.2 mi al bivio (37°54'37.1"N 107°38'43.1"W - 37.910305, -107.645320) tenere la sinistra sulla Country Road 10.
- Dopo 1.5 mi si arriva nella zona della Silverton Ski Area (37°53'26.9"N 107°39'02.8"W - 37.890796, -107.650771). Svoltare a destra sulla country road 110 e proseguire fino a Silverton (6.3 mi).
Ma andiamo per gradi!
A Durango il sabato mattina c'è il Farmer's Market!!!
Come non approfittare di questa ghiotta (davvero ghiotta) occasione di vedere un vero Farmer's Market?
Beh, è bello, colorato, ma soprattutto alternativo... mi aspettavo di vedere il banco che friggeva il burro di arachidi, quello che friggeva il bacon, quello che friggeva i mars e invece....
è un farmer market biologico!!!
Abbiamo scoperto che ci sono delle coltivazioni biologiche ovunque, c'è il banco delle rape colorate, quello delle carote colorate, peperoni, formaggi, derivati della canapa (indiana e no), saponi naturali, miele, dolcetti, formaggi!
E soprattutto, c'è la musica!
Irlandese... si, perchè il complesso suonava le melodie d'Irlanda... Il vecchietto qui sopra aveva la faccia di uno che se la gode a fare musica!
Facciamo una seconda colazione al mercato, e partiamo verso Silverton, sulla Million Dollar Highway... so già che faremo un sacco di soste, ma la prima è poco dopo Durango...
Le Pinkerton Hot Springs:
E questo ci rivela una volta di più come in questa zona stiano ancora lavorando quelle forze vulcaniche che hanno forgiato questa terra
L'acqua è bollente sulla sommità del soffione e si raffredda man mano che scende, è ricca di ferro e lascia le mani rosse appena si asciuga.
Arriviamo ai 10000 piedi e ci fermiamo a fare qualche foto al passo...
Le nuvole si stanno ingrossando, fa davvero freddo e il vento è tagliente.
Stamattina il proprietario dell'hotel ci ha consigliato di fermarci in una dozzina di posti prima di Silverton... noi facciamo cadere la nostra scelta su Lake Andrews, e anche se il tempo non è dei migliori, il panorama è davvero fantastico!
Anzi, il grigio del cielo fa risaltare ancora di più il colore dei fiori...
Vediamo volare qualcosa che ci da l'impressione di essere un gabbiano... ma che ci fa un gabbiano a qualche migliaio di km dal mare???
E infatti, quando il volatile si avvicina vedo che non è un gabbiano...
e più tardi lo identificherò come un Osprey, un falco pescatore, che pattuglia i cieli sul lago.
Arriviamo a Silverton sotto una pioggerella leggera ma gelida, entriamo nell'ufficio turistico per avere le informazioni aggiornate sulla strada per Animas Forks e qui...
La signora mi mostra la strada sulla mappa, ma mi dice anche che nelle scorse settimane è piovuto tanto e la strada è in pessime condizioni...
"Where is your car?"
"Just in front..."
Esce con noi, da uno sguardo alle gomme e dice "No... you can arrive to the Mine, but I think you cannot arrive to Animas Forks"
Un po' sfiduciati e con in testa l'idea di provarci comunque (ah riccioli d'oro, guarda che io ho fatto lo shafer trail!!!) andiamo ad affrontare Silverton, con la voglia di farci una passeggiata.
Parcheggiamo la Rogue1 (
E la nostra prima fermata è il fotografo!!!
Questa costruzione è stata il primo bordello di Silverton, mentre adesso ospita uno studio di fotografia, dove 2 simpatici vecchietti scattano foto ai turisti che possono indossare dei costumi in perfetto stile Old Wild West.
Non so quanto guadagnino, non credo che diventeranno mai ricchi, ma è stato piacevole chiacchierare con loro!
Cercando di schivare le gocce della pioggerellina gelida, risaliamo tutta la Main Street.
A volte l'illusione è perfetta, ci si perde tra vecchie insegne
E auto d'epoca, a quasi 3000m di altezza.
Oh, camminare mette fame... e tra un negozietto e l'altro c'è...
The Handlebar Saloon!!!
(notate l'espressione da veneta felice!)
E qui, lo spirito di Andrew Zimmern è con noi... Rocky Mountain Oysters!
- Pensiero n° 1: Minkia quanto sono grosse, i bovini di queste zone non hanno proprio una mazza da fare!
- Pensiero n° 2: Sto per mangiare delle palle di toro... oh mamma!!! Ok, ho mangiato anche l'intestino di agnello con il latte che aveva mangiato prima...
- Pensiero n° 3: Taste like nuts... è vero, hanno un vago sapore di nocciola... ehi, I'm eating NUTS!!!
Ma soprattutto, come dice Zimmern: If It Looks Good, Eat It!
Anche se la porta del bagno ci inquieta un pochino
Finito il pranzo, riesco a schivare nuovamente l'acquisto delle mutande di lana fatte a mano, è ora di partire per tentare la scalata...
Prima fermata, Mayflower Mill...
Sembra quasi che il cielo si apra, c'è un po' di azzurro tra le nubi, ma in montagna il tempo cambia in fretta.
Da questa funivia arrivava il materiale grezzo direttamente dalla miniera... Le rocce venivano versate in un primo trituratore...
Che riduceva le rocce in pietrisco, quindi il pietrisco veniva tritato ancora con queste palle di ghisa, in modo di ridurlo in polvere...
Da qui, subiva una serie di processi diversi, che riuscivano a separare dalla pietra oro, argento, rame, zinco e piombo, che finivano in contenitori diversi, pronti per essere inviati a valle per la fusione e la raffinazione finale.
Alcune macchine si possono attivare e per alcuni secondi la fabbrica risuona di quei rumori che l'hanno vista viva e vitale per tanti anni.
Questo era un dosatore per miscelare una sostanza che, mischiata all'acqua e alla sabbia, permetteva allo zinco di precipitare sul fondo della vasca, da dove veniva raccolto...
L'ultimo pulsante è quello di allarme, @mouette si avvicina, lo preme e....
"TUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUU"
e si accendono tutte le luci rosse!
La mia mou mi guarda e chiede: "ha fatto rumore?"
io mi giro, guardo i 2 ragazi che erano nel mulino insieme a noi e casualmente erano proprio sotto alla sirena, lui ha gli occhi sbarrati, lei l'acconciatura alla fantozzi con la sirena da 18000 megasuoni...
Approfittiamo dello stordimento per salutare un'infreddolita cassiera e via, verso la miniera!
Arriviamo e subiamo subito la vestizione, con una cerata pesante, calda ed impermeabile e ... al momento non capiamo, ma poi... capiremo!
Saliamo su un trenino ed entriamo nelle viscere della montagna.
E un piccolo percorso diventa un viaggio nel tempo, con l'acqua che gocciola dal soffitto (grazie cerata!), le assi che rinforzano la volta, i buchi per far brillare la dinamite.
La nostra guida è un omone enorme, con una voce catarrosa e profonda, di chi per anni ha respirato polvere e roccia, con delle mani che sembrano badili...
Ci racconta come un solo uomo con uno scalpello e un martello a mano potesse fare un foro di circa 6 pollici di profondità in una giornata, ma che 2 insieme, uno al martello e uno allo scalpello, potevano scavare un foro di quasi 20", ma la grande innovazione è il trapano ad aria compressa con un metro all'ora...
Lo attiva e il rumore è infernale!
Ci racconta anche della vita dura dei minatori nella Old Hundred Mine, la temperatura all'interno è costante a 5°, l'umidità è altissima.
E proprio la temperatura è il problema grosso! Infatti la dinamite ha un range di utilizzo tra 10° e 30°... sotto non esplode, sopra è instabile.
Ci racconta che alcuni minatori scaldavano la dinamite in pentola e a volte era l'ultima cosa che facevano.
Questa strana macchinetta serve per "lanciare" le rocce nel carrello che portava fuori dalla miniera, l'accende e ci fa vedere il funzionamento!
Ma è ora di tornare fuori!
Dietro di noi, il trenino che ci ha fatto fare questo fantastico viaggio nel tempo!
Proviamo a spadellare il terriccio come Zio Paperone nel Klondike e abbiamo trovato ben 2 pezzettini di argento e 3 di rame!
E ora, via! Animas Forks ci aspetta!!!
Solo che...
Lungo l'Animas River la strada è larga e comoda... ma il terreno è davvero improponibile, le rocce appuntite spuntano dalla ghiaia, ci sono dei solchi profondi causati dalle piogge
La strada si inerpica e se possibile, diventa ancora peggiore...
Il navigatore mi dice che manca poco, ma dopo la miniera gli unici mezzi che incrociamo sono gli ATV, che hanno delle ruote davvero molto diverse, fatte apposta per questi terreni...
Mi fermo e niente... giro la macchina e rinuncio alla salita, troppi rischi con questa strada.
(che bella fotografa, eh?)
Durante la discesa ci godiamo il panorama... in fondo alla valle, la diga di Don Chuck Castoro!
E un paesaggio che ricorda le nostre valli alpine, peccato solo il meteo bigio e grigio!
Lungo il fiume ci sono tante miniere... lo sfruttamento industriale è terminato da tempo, poco profitto per le multinazionali, ma tanti continuano a lavorare per cercare di strappare la ricchezza da questa roccia dura.
Ripartiamo verso Ouray e tocchiamo il punto più alto del viaggio, sopra gli 11000!
Ci fermiamo a chiacchierare con i nostri vicini di treno di ieri (che naturalmente manco io ho visto) e ci gustiamo le vette innevate,
All'incrocio con l'Alpine Loop rimpiango un po' il giro mancato, ma ci rifaremo, prima o poi!
In effetti qui è messa davvero male!
Ci riposiamo un pochino, invidiando i fortunati che sbucano con le loro ATV, ma ne approfittiamo per fare un po' di prove!
Poco prima di arrivare a Ouray, vediamo i nostri nuovi amici (che però stasera arriveranno a Montrose) e ci fermiamo mentre loro stanno per ripartire.
Lei mi guarda e mi fa "Incredible, amazing falls, never seen something like this, absolutely great!"
Guardo avanti e vedo questo...
Si, vabbè, carino, questo rivolo che scende... carino...
Però, senti che rumore fa questo rivolo!
Sembra quasi una cascata vera!!!
Mi giro e...
Oh cazzo!!!
Sono le Bear Creek Falls!
Un piccolo terrazzo un po' esposto apre la visuale, ma la ringhiera è alta, uso il treppiede tutto allungato come un monopiede e alla fine porto a casa lo scatto!
Ah, e pure il nostro adesivo è a posto!!!
Arriviamo nella Ouray, autonominatasi Little Swiss, una main street, 4 traverse, qualche hotel ma soprattutto...
la Ouray Brewery!
Ma prima facciamo un rapido passaggio nell'unico supermercato aperto per una spesa veloce e poi via!
Il locale è molto, ma molto rustico, al piano terra c'è il servizio, ma pochi tavoli, al piano superiore si ordina direttamente al bancone, ribs, beef brisket e birra...
Fa freddo stasera, c'è giusto il tempo di farsi 2 passi digestivi e poi a nanna!
Buonanotte Svizzeri del Colorado!
Commenti
Posta un commento