19 ottobre: Samarcanda - Shahriszab - Tashkent

19 ottobre: Samarcanda - Shahriszab - Tashkent

Ultimo giorno pieno in Uzbekistan, dopo la solita pantagruelica colazione del Jasmina, carichiamo i bagagli e partiamo in direzione di Shahriszab, la città natale di Tamerlano, attraverso un paesaggio mutevole ed affascinante.

Ci fermiamo in un piccolo parco con dei panorami quasi western e all'improvviso, vediamo un tizio vestito da indiano, penne e segni di guerra inclusi!



Scopriamo che qui hanno girato parecchi film western prodotti tra gli anni 60 e 70 dalla allora DDR:

Il più famoso è Apachilar, titolo originale "Apachen" che pare uscito dritto dritto dalle pagine delle Sturmtruppen!
L'ambiente ricorda vagamente il Chiricahua, come colori e formazioni rocciose, le statue per ricordare i film girati qui sono abbastanza perdibili, continuo a non capire la passione dei locali di deturpare tutto con le loro scritte inutili!







Ci inerpichiamo sul passo e una volta in cima, sosta pipì! In Uzbekistan c'è praticamente una tassa fissa sulle soste al bagno. 2000 sum (meno di 20 centesimi) alla signora di turno che tiene il bagno come se fosse quello di casa sua!



Dopo 2 ore, arriviamo nel grande complesso monumentale di  Shahriszab con i resti del Oq Seray, il palazzo d'oro, questa volta il giro lo facciamo da soli, abbiamo appuntamento alle 12:30 col nostro autista per tornare a Samarcanda.




La mattina non è il momento migliore per visitarlo, la facciata è controsole, ma ci accontentiamo, non facciamo quasi tempo ad entrare che veniamo fermati da un'insegnante d'inglese con la sua classe:


La ragazza ci chiede se siamo stranieri (probabilmente l'ha intuito dall'attrezzatura fotografica... 😁) e se abbiamo qualche minuto per far esercitare la sua classe con l'inglese!

E che ce la facciamo scappare st'occasione? 
L'insegnante è la ragazza con la gonna lunga e credo che abbia giusto un paio di anni più della scolaresca, chiacchieriamo qualche minuto finché comincia la vera e propria esercitazione.

La studentessa (nella foto è tra Barbara e l'insegnante) ha degli occhi grigi incredibili e un gran sorriso, ci chiede quali siano le nostre passioni e ci racconta la storia del palazzo, le facciamo qualche domanda e lei ci dice che adora leggere.

Tutto questo mentre l'insegnante ci riprende col cellulare... Siamo le attrazioni del giorno anche qui!

Salutiamo la scolaresca e proseguiamo la nostra passeggiata:






Continuiamo nel complesso fino alla statua di Amir Temur, il vero nome del grande condottiero, latinizzato in Tamerlano per il suo soprannome Temur Lang, Temur lo zoppo.

Sembra un po' una cattedrale nel deserto, bello, ben tenuto, ma al contempo vuoto, ai lati del vialone centrale c'è una serie di attività chiuse, alcune fontane vuote, pochissimi turisti che si avviano a piedi verso le moschee poste dall'altro lato.




Barbara accenna qualche nodo in un tappeto, la signora fa passare le spole a velocità curvatura, tra un filo e l'altro che solleva su una mano. 





Raggiungiamo la moschea dopo una lunga passeggiata, carina e ben tenuta, ma è quasi ora di tornare verso il parcheggio!




Tutto qui intorno mi ricorda lei (Frank Drebin, Una pallottola spuntata)





Lungo la strada, ecco le spose, nelle ore più calde spuntano fuori come le lumache o gli omini che vendono ombrelli dopo la pioggia!
Di solito, i più felici sono gli invitati, le spose hanno l'espressione di qualcuno che vorrebbe essere da tutt'altra parte.





Puntuali alle 12:30 partiamo in direzione del nostro pranzo, proprio nel punto più alto del passo, specialità carne, nemmeno a dirlo... affumicata, arrostita, una salsiccia di fegato spettacolare e gli immancabili sottaceti della tradizione uzbeka.



Senza intoppi e grazie alla guida, per così dire, allegra, del nostro autista, arriviamo alla stazione con un'oretta di anticipo e ci godiamo la modernissima stazione dell'Afrosyab, il treno ad alta velocità che in un paio d'ore ci riporta a Tashkent.



Il treno è davvero comodo, pulito e puntuale, il viaggio in prima classe costa intorno ai 13€, se non avete in programma notti in yurta o in guest house e soprattutto, avete pochi giorni per visitare l'Uzbekistan, è un'ottima opzione per raggiungere Bukhara.


Alla stazione, abbiamo ancora una conferma dell'ottima organizzazione di Anvar, quando arriviamo troviamo lo stesso ragazzo della prima sera col suo bel cartello "Barbara", ci indirizza al nostro autista e via, verso l'Uzbekistan Hotel!

Costruito nel '73 e aperto nel '74, era l'albergo dell'agenzia statale per il turismo e le stanze conservano parecchio di quell'aura sovietica.

Ci assegnano una stanza al 15° piano, proprio all'angolo dell'edificio, con una vista spettacolare verso il centro.







Deliziati dalla sovietitudine dell'hotel, andiamo a cena nel locale più in di tutta Tashkent, il Cafè 1991, proprio vicino all'hotel.

Cibo ottimo, buon assortimento, ma servizio scarso (a voler fare un complimento)... piatti arrivati in tempi diversi, il pane richiesto almeno 5 volte, la birra pure, per la cena più cara di tutto il viaggio... 50€ in 2.








Ma si è fatta l'ora di tornare in stanza, dobbiamo finire di sistemare le valigie per il viaggio!!!

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