14 gennaio 2023

14 gennaio 2023


Mi sveglio riposatissima, al contrario di qualcun altro che si è trovato a partecipare alla Lunga Notte Cristiana contro la sua volontà ... essere sordi non è proprio SEMPRE una sfiga 😁

Oggi il programma prevede, purtroppo e soltanto, il viaggio di rientro verso l'aeroporto. Il volo è alle 17, siamo lontani circa cinque ore di guida ed è meglio non indugiare troppo ... alle sette, dopo una rapida ultima colazione africana, ci godiamo l'ultima alba dal nostro nido d'aquila e siamo pronti a partire.


















E' una giornata quasi senza storia, la passiamo a spremere le ultime gocce d'Africa riempiendoci lo sguardo con la vita che scorre accanto a noi dal finestrino, con già la nostalgia e la voglia di tornare che si fanno prepotenti. Guardando Marco e Sabrina ho la conferma di quanto già nei giorni scorsi avevo pensato ... se la sono presa anche loro, la malattia :)























Per pranzo Robert ci propone di prendere un packet lunch in un localino di sua fiducia all'Equatore, dove negli anni il piccolo mercato naif che ricordavo si è ampliato e fatto decisamente più propositivo. Il locale è lo stesso dove mi ero fermata nove anni fa, stavolta ci facciamo preparare samosa, involtini e l'ultimo rolex, che mangeremo strada facendo visto che sono solo le undici.


Mentre aspettiamo che il pranzo sia pronto abbiamo una mezz'oretta per gironzolare tra i negozietti, più numerosi e forniti che nel 2014, e siamo fermamente decisi a far fuori fino all'ultimo schilling: la mancia per Robert è già pronta in euro, la moneta locale che ci avanza difficilmente ci servirà in futuro (anche se avevo detto la stessa cosa l'altra volta) e quindi ... via con lo shopping selvaggio, naturalmente non prima di aver collezionato una lunga serie di foto sceme di rito al passaggio di emisfero.























L'acquisto selvaggio ci ha fruttato due bellissimi teli batik, qualche piattino artigianale da regalare, un ippopotamo e un rinoceronte mignon per i nani, un altro paio di magneti che non si negano a nessuno e - visto che la maglietta da Muzungu che rimpiango da un decennio non l'abbiamo mai più ritrovata - una coppia di braccialettini gemelli che ci identificano, nel caso ci venisse qualche dubbio :D





Chiaramente Paolo contratta all'ultimo sangue strappando grandi risate alle giovani signore addette alle vendite, che quasi mai gli negano lo scontone, il fascino del Panda è irresistibile e io ne so qualcosa. Solo l'ultima, coriacea, risponde con un soave "Accettiamo anche dollari ed euro" quando il nostro eroe cerca di impietosirla dicendole che più di così non può proprio spendere perché sono gli ultimissimi scellini e stiamo tornando a casa


Non abbiamo certo lasciato all'Uganda la stessa indelebile traccia che lei ha impresso in noi, ma un segno del nostro passaggio se non altro è rimasto di sicuro, nel cuore e sul minivan di Robert :D








Prima di partire fotografo e molesto un ultimo felino





... mentre Paolo, in un brodo di giuggiole, scatena orde di raffiche in direzione del vecchio terminal dell'aeroporto, dove nel 1976 l'esercito israeliano portò vittoriosamente a termine l'Operation Entebbe liberando tutti gli ostaggi del Volo 139 Air France, dirottato da un commando palestinese e tedesco, tranne tre che purtroppo rimasero uccisi. All'epoca Paolo era rimasto molto colpito dalla tragedia, che io invece non ricordavo minimamente, è già nel 2014 mi aveva espresso il desiderio di vederne i luoghi con i suoi occhi. Detto, fatto.






Dopo una discreta coda per i controlli all'ingresso raggiungiamo finalmente il parcheggio dell'aeroporto, ridendo e scherzando si sono fatte le 14 e siamo in perfetto orario per passare le molteplici file di controlli, covid, bagagli, scanner ... salutiamo Robert con autentico affetto, quello che ha saputo conquistarsi senza nessuna fatica in questi giorni insieme, non soltanto per tutto quello che ha fatto per noi, ma per la sua simpatia, il suo approccio sempre sorridente, la serenità che ha saputo trasmetterci in ogni momento. Non so se ci rivedremo mai, ma di sicuro abbiamo un altro amico quaggiù, oltre a Julius che ci ha seguiti e coccolati passo passo senza essere fisicamente con noi.











Ciao Africa, mi hai lasciato un altro solco nel cuore ... ci vediamo nel 2024!


(spoiler: il viaggio per i miei cinquan... per i miei quindici anni lo scelgo io)



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