I Panda in Uganda - 10 gennaio 2023

 10 gennaio 2023


Oggi non siamo troppo fortunati ... partiamo alle 6.30 a caccia di leoni, visto che ieri sera purtroppo non siamo riusciti a vedere nulla, ma incontriamo "solo" qualche elefante e un paio di ippopotami, e le solite gazzelle che da molto tempo ormai non ci emozionano più.











A un certo punto Robert riceve una telefonata, fa una brusca inversione e si dirige di corsa all'uscita del parco, sballottandoci come non mai sullo sterrato. Appena raggiungiamo l'asfalto entra in modalità "velocità smodata" che rotta di Kessel in meno di dodici parsec nell'iperspazio te saluto, rientriamo in un altro settore del Queen Elizabeth e ... ci infiliamo nel più epico traffic jam mai visto: manco a Viale Marconi all'ora di punta con i semafori spenti!


Purtroppo i leoni si sono rotti i coxxxi, che fa anche rima, e non ne vediamo manco la coda, giusto per un pelo. Abbiamo imparato un po' di cose, comunque: 1) Radio Parco Tam Tam funziona, pure troppo. 2) Dire tutti i misteri completi del rosario in cinque minuti a bordo di un minivan che si crede una Ferrari a Monza pure funziona, anche se sei atea da decenni. 3) Riuscire a districarsi nel traffico di Roma non è poi tutta sta cosa, anche se tu che sei veneta te ne vanti come Lucifero. 4) Mettersi giacca, cravatta e scarpe di cuoio per un game drive è una cosa meno impopolare di quanto si potrebbe pensare, visto che c'è un'intera jeeppona di compunti funzionari governativi, o qualcosa del genere, che spazza granelli di polvere dal colletto inamidato con aria estremamente ministeriale. 5) Sono tornati i giapponesi, e sono ancora mascherati come prima della pandemia, solo che adesso portano anche i guanti. 










Ora che riusciamo a disincagliarci è tempo di tornare al Bush Lodge per fare colazione ... siamo un po' delusi ma affamati più che mai, quindi bon, niente leoni, tocca tornà in Africa, pazienza.

Salutiamo le nostre stanze vista ippopotamo, gli elefanti che gironzolano tra le costruzioni e i nidi dei social weaver, e ci dirigiamo verso l'Ishasa Sector, quello dove vivono leopardi e famiglie di leoni arrampicatori, che si trovano in pochissime zone del mondo. 


















Ciao Bush Lodge!


Ora, io non lo so se avete gatti ... cosa fanno i gatti quando piove? se ne stanno al coperto e non si fanno vedere. Cosa sono i leoni? esatto, gatti grossi. Che tempo fa oggi? esattissimo, piove. Governo ladro e bastardo.





Famme da' na grattatina ...








La pioggia diventa un mezzo diluvio, così non ci godiamo molto la traversata del parco, ma vabbè, una giornata un po' "molla" è sempre da mettere in conto, in un viaggio. Dispiace che sia quella dei leoni, ma dopotutto domani ci aspettano i gorilla, e ci consoliamo pensando che i leoni tutto sommato li trovi in un sacco di posti (mai allo zoo, mai, dopo averli visti liberi).





























Sono le due passate quando ci fermiamo a pranzo in un locale tipico ugandese per un pranzo a buffet piuttosto buono anche se dobbiamo accontentarci di quel che è rimasto, vista l'ora tarda. 





Visto che siamo in una cittadina ne approfittiamo per rimpolpare i nostri averi in scellini: decidiamo di cambiare altri 50 euro a coppia che non si sa mai (alla fine li useremo solo per una parte della mancia di Robert e per un momento di shopping sfrenato la mattina dell'ultimo giorno, ma almeno siamo tranquilli): e qui anche se viaggio con tre nerd la tecnologica sono io, che mando cento euro sul telefono di Robert con la app che uso per mandare aiuti alla nostra suorina in Madagascar, e dopo cinque minuti ho già in mano i contanti che il nostro amico ha ritirato al baracchino di Airtel. Cambio migliore che in banca e zero commissioni, la la la :D






E si riparte per un lungo pomeriggio sterrato e tortuoso, con qualche bellissima visione dall'alto, panorami magnifici e gente bellissima, ma la strada è davvero lunga e povera di avvenimenti ed incontri. 























Arrivati a Kisoro, sorpresa: dovremmo passare due notti in homestay presso una famiglia locale, e possibilmente cucinare con loro e condividerne per un attimo la quotidianità, purtroppo però la padrona di casa (che ci viene descritta come molto anziana perché ha quasi settant'anni) è stata male ed è ricoverata in ospedale. Julius, che vive qui ma è in giro per lavoro, e Robert ci hanno già riorganizzato il soggiorno al Virunga Hotel, un posto un po' naif ma comunque pulito e più che decoroso nonostante il materasso del nostro letto abbia decisamente ceduto alla forza di gravità decidendo che io e Paolo si deve dormire viscini viscini e inesorabilmente rotolanti verso il centro. Poco male, ci dormiamo sempre, viscini viscini, sono ancora i primi tempi. 

Andiamo a cena al Coffee Pot, a un centinaio di metri dall'hotel, per un'ottima zuppa e un buonissimo pollo al curry in porzioni strepitosamente esagerate, e decidiamo di proporre a Robert, se non si offende, di prendere per sé e la sua famiglia i regali che avevamo portato per i nostri ospiti, tra cui una moka Bialetti e un paio di palloni per i bimbi, e di distribuire a chi ne avesse bisogno la sacca di vestiti da bimbi che abbiamo portato con la complicità di colleghi, sorella ed amici e che avevamo pensato di lasciare qui a Kisoro. 

Domani si parte alle 6.30 per il gorilla tracking ... che Giove Pluvio ce la mandi buona!

Commenti

Post più popolari