7 gennaio - Fort Murchison - Fort Portal

7 gennaio - Fort Murchison - Fort Portal

Quella che doveva essere una lunga giornata di trasferimento, si rivela una giornata molto interessante!

Si, perché la strada che Barbara ricordava essere lunga e sterrata, è rimasta lunga, ma adesso è tutta asfaltata.

Solita colazione alle 6:30, con una simpatica ranocchia che si intrufola nella sala e partenza da Fort Murchison alle 7, ripassando per il parco, dove incrociamo un paio di giraffe, ma lo attraversiamo alla svelta, senza troppe soste.


Robert ci fa fare una deviazione, lungo la quale ci descrive le case tradizionali, col tetto in erba e le pareti in legno, canne e fango... il tetto si sostituisce ogni tanto, ma i muri resistono anche 50 anni, ci mostra le coltivazioni tradizionali, dalla cassava alla banana, dalla quale si ricava il matoke, onnipresente nei pranzi dei locali. 

L'albero di banana, che albero non è, perché è un erba, è un po' come il maiale dalle nostre parti... nun se butta niente! 




Le foglie si usano per cucinare il matoke, le bucce di banana vanno a finire ai maiali, il fusto lo usano come foraggio per le mucche! E non ci sono nemmeno problemi per piantarlo, il banano è praticamente una pianta infestante, da una radice partono i nuovi getti per i nuovi "alberi"!

Attraversiamo un paesaggio bellissimo e variegato in un saliscendi continuo, tra natura e piccoli paesi e finalmente, poco prima di Fort Portal, troviamo le prime piantagioni di tè, enormi e con un colore pazzesco.






In uno dei paesini rimediamo la merenda da una delle tante signore che si propongono con gli spuntini più disparati... dalle bananine ai manghi, da una specie di arrosticini alle cosce di pollo arrostite o alle pannocchie alla brace... non abbiamo il coraggio di provarle, ma mi sembra che pure Robert non si fidi troppo, alla fine compreremo solo frutta!

Ci fermiamo a pranzo in un buffet che propone del cibo locale e finalmente assaggiamo il matoke (molto buono), il pocho, una polenta molto compatta (rivedibile), la salsa di arachidi (ottima!) e tutte le carni possibili e immaginabili in umido, pollo, manzo, capra, un po' speziato e un po' no e per finire, il chapati, una tortilla di mais che accompagna i pasti.


Visto che arriveremo a Kibale nel primo pomeriggio, Robert ci propone alcune delle attività previste dalla cooperativa locale e all'unanimità scegliamo il tour del villaggio con visita alla distilleria di birra e gin di banana, il witch doctor e le fabbricanti di cesti di papiro.

Tutto questo grazie alla nuova strada che ci ha lasciato un sacco di tempo libero, è un grosso impulso per il turismo e una fonte di guadagno non indifferente per la popolazione.



Rapido passaggio in hotel, questa sera ci ospita il Kibale Forest Camp. e siamo pronti a cominciare la nostra passeggiata, accompagnati da Peter e dalla sua gnocchissima padawan.




La gnocchissima padawan

Peter ci descrive la vita del villaggio, ci racconta che il macellaio (quello del chiosco verde), ogni sera cuoce o affumica la carne avanzata, non ci sono frigoriferi e non c'è altro modo di conservare, ci fa assaggiare il jackfruit da un signore incontrato per strada che non vedeva l'ora di scambiare quattro chiacchiere, ci racconta come si fanno i mattoni e della fatica immane per prepararsi quelli che servono per costruire una casa, circa 10000 mattoni.



Fino ad arrivare da Banana Man, figlio di Banana Man sr. e che da piccolo era Banana Boy, che ci fa vedere come si ricava il succo di banana, cosa che credevo impossibile fino ad oggi...

Si impastano le banane non ancora mature con le foglie di banana secche fino a che il succo si accumula sul fondo, si filtra il tutto con una foglia di banana (nun se butta niente!) ed ecco il famoso succo, molto dolce.

A questo punto si aggiunge un po' di lievito e in 3 o 4 giorni di fermentazione diventa birra, ancora dolce, con 3 o 4° alcolici e appena frizzante. Se si aspetta una settimana, diventa vino, più secco e frizzante, dopo di che, con una o più distillazioni ecco qui il gin di banana!








Finiamo la demo molto allegri... anzi, quasi 'mbriachi, ma Peter è senza pietà, ci tocca lo stregone e ci inerpichiamo tra le piantagioni fino ad arrivare alla casa del witch doctor.

https://www.youtube.com/shorts/uLDDgDdWwpM

Lo stregone non parla inglese, ma solo swahili e Peter ci fa da interprete, lui ci parla di sapienza antica, di quando le uniche cure disponibili erano queste, ci racconta che con le sue medicine si possono curare tutte le malattie non gravi, dalla febbre alla dissenteria, ci dice che ha un viagra per gli uomini e uno per le donne, ci descrive le sue erbe e i procedimenti.

Per finire, arriviamo dalle donne del villaggio, che ci accolgono con una danza di benvenuto 

https://www.youtube.com/watch?v=r75gGjXJaLk

E naturalmente, si fanno coinvolgere anche le nostre signore, con grande divertimento della bimbetta!

https://www.youtube.com/watch?v=akh3uMnu4EU


Le donne del villaggio ci fanno vedere come si intrecciano gli splendidi cestini e piatti in papiro e rafia, ci raccontano come ricavano i colori, dalla terra, dai fiori, dal carbone, fino a creare questi splendidi oggetti. 

Compriamo un po' di regali, sono decisamente più bravo di Marco a contrattare o solo più cattivo, ma sono comunque sicuro di aver pagato molto più del dovuto!!!

😁

Ripercorriamo le strade del villaggio per tornare verso il nostro mezzo e ci troviamo a passare proprio accanto al campo di calcio e a vedere il replay del gol di Van Basten contro la Russia...



Ottima cena stasera, il Kibale Forest Camp è il nostro primo campo tendato, la notte in tenda, extralusso, ma sempre tenda, tra i suoni della foresta!



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