Martedì 30 Agosto Haltwhistle - Newcastle - Roma

Martedì 30 Agosto Haltwhistle - Newcastle - Roma

Ultimo giorno di viaggio!

Pochi giorni prima della partenza, la British ha annullato il nostro volo da Newcastle e ci ha messo sul volo precedente, in partenza alle 15:10, un'ora e 20 di anticipo rispetto a prima.

Questo ci porta a rivedere un po' i nostri piani, ma di quello che ci eravamo segnati sul travelbook, ci manca solo Vercovicium   .

Dopo l'ottima colazione autogestita al B&B, carichiamo le valigie in auto e via, alle 9:30 siamo davanti al sito, che però è ancora chiuso, ci sono solo i volontari del National Trust che stanno preparando la loro postazione... 

Mentre aspettiamo, ci dicono che la biglietteria è vicino al forte e allora, partiamo subito.

Come tutto il Vallo di Adriano, anche Vercovicium sorge su una collina, nel punto più alto della zona. Salendo ci accorgiamo subito di una cosa strana...


Una specie di pugno in un occhio, tutto colorato, abbastanza orrendo. 
Lungo la salita è il paradiso del pascolo, pecore ovunque, anche un po' antipatiche, visto che non si lasciano avvicinare e mostrano il posteriore appena Barbara prova ad avvicinarsi!



Naturalmente, dove ci sono pecore, ci sono cacche di pecore... tante, tantissime!
Finalmente arriviamo al forte, paghiamo l'ingresso e cominciamo a passeggiare tra le rovine, riconoscendo le forme e gli edifici che in questi pochi giorni ci sono diventati familiari, edifici che erano presenti in ogni forte, la casa del Prefetto del Pretorio, il tempio di Giove con il tesoro e i magazzini, col granaio sopraelevato per preservare i raccolti dall'umidità.



E poi i bagni, con tanto di calidarium, tepidarium e frigidarium... Ma torniamo ai nostri tempi o meglio a questa struttura coloratissima che domina la collina.
Come al solito, ci attacca bottone uno dei custodi e ci racconta che questa è un'installazione temporanea...
L'artista ha chiesto alle persone che abitano lungo il Vallo, cosa rappresenta per loro e ha montato le risposte su una struttura che ricalca in posizione e dimensione la porta nord dell'antica Vercovicium.






Ci racconta anche che il vallo era molto più alto all'epoca, circa 6 metri, ma che è stato usato come cava a cielo aperto per secoli, tanto che molte case dei dintorni sono state costruite usando proprio le pietre già tagliate per l'opera.


Beh, tutto il mondo è paese... l'abbiamo fatto noi, l'ho visto anche in Turchia, dove le case sono costruite proprio sulle mura romane.



Nei punti più estremi del forte c'erano le latrine... questa sopra ha conservato la struttura, con il canale su cui era posta l'asse di legno per sedersi e la canalina davanti ai piedi con la quale si lavava la spugna per pulirsi dopo...


Eh si... non c'era la carta igienica... ci si lavava con lo xylospongium, una spugna attaccata ad un bastoncino che poi veniva riutilizzata dall'utente successivo, naturalmente lavata!
E se non c'era la spugna? Beh, andava bene qualsiasi cosa, muschio, foglie secche, erba... e noi che vogliamo la carta igienica 4 veli supermorbida!


Ma ormai è ora di andare verso l'aeroporto, dove lanciamo qualche altra maledizione a chi lo ha progettato...
Non ci sono indicazioni chiare nemmeno per il noleggio, giriamo 2 volte a vuoto, alla fine vediamo l'insegna dell'Avis e finalmente, dopo 17 giorni, 21 ore e 35 minuti e con ben 1743 miglia (su una stima iniziale di circa 1500), restituiamo la nostra C3.

Ma l'aeroporto di Newcastle ci riserva ancora qualche sorpresa...
La prima è la nostra seconda colazione...


Sembra qualcosa pescato dal fondo delle latrine di Vercovicium, voleva essere una english breakfast, ma non ci ha creduto abbastanza... anche il panino di Barbara era abbastanza 'na monnezza!

Passati i controlli di sicurezza, sorpresa!
L'aeroporto di Newcastle praticamente non ha una sala d'attesa... non ci sono sedie o poltrone e praticamente il nostro punto di imbarco è in un corridoio senza finestre...

In compenso il volo passa rapido e senza intoppi, arriviamo a Heathrow ed è praticamente come essere a casa! Visto che abbiamo quasi 4 ore da passarci, ci rifacciamo della nostra pessima colazione al nostro caro Wagamama, con gyoza, bao e un paio di curry!




Heathrow ci saluta con un bell'arcobaleno, come a darci un arrivederci al prossimo viaggio!

Questo viaggio ha rappresentato quasi un ritorno alla normalità dopo 2 anni di pandemia, per la prima volta niente mascherine, niente limitazioni, niente distanziamento, ricominciare da dove avevamo dovuto lasciare è stato quasi catartico.

La Scozia ci ha rubato il cuore, con dei paesaggi incredibili, colori e contrasti, castelli e giardini, anche il cibo (a parte un paio di eccezioni) ci ha stupito davvero.

E come al solito, il viaggio con Barbara è un valore aggiunto!


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