28 dicembre 2019 - San Diego - Roma

Sabato 28 dicembre 2019
 

E come ogni ultimo giorno di ogni viaggio, o almeno di ogni viaggio fatto con Paolo, mi sveglio con La Domanda in mente: già finita? Ma come, siamo appena arrivati O_o

Colazione addirittura fuori oggi, sui tavolini a bordo strada davanti all'hotel. 






E' una giornata bellissima, ci sarebbe anche il farmer's market del sabato proprio qui a Little Italy, lo vediamo da dove siamo seduti a macinare muffin e pastries. Che malinconia il rientro ... insieme alle valigie faccio anche un minuscolo piantino nostalgico, ma nonostante cotanta defaillance alle nove siamo pronti a partire, lasciando i jeans vecchi che hanon viaggiato con noi e un paio di muPande e magliette vecchie ma ancora decenti in un contenitore tipo Caritas dentro il parcheggio dove ha dormito la nostra macchinona, vicino alla lavanderia (sento ancora il profumo di biancheria che gira nell'asciugatrice che ci accoglieva ogni volta a ripensarci ...)  

Prima tappa a Coronado, per fotografare l'Hotel anche di giorno e sentirci per cinque minuti Marilyn e Tony ... adoriamo quel film!












Tra delusione e sconcerto scopriamo che non è balneabile, a causa degli sversamenti in mare ... che tristezza, ti stiamo trattando proprio male, mio bellissimo Mondo.

Una passeggiata al sole però ci sta proprio bene e ce la godiamo tutta.






 EHM ...













 Che fai, non la lasci una traccia del tuo passaggio? eh!




Tappa successiva (ciao San Diego, sei uno spettacolo), la missione di San Diego de Alcala, la prima - piccola, bellissima - missione fondata in queste zone da Junipero Serra. Siamo nella culla della California :)



Quanto mi piace questo contrasto bianco blu! ci sono un paio di inquadrature che fanno molto Santorini, lo so ...







Il giro della Missione mi incanta, la semplicità di questo posto è un balsamo per l'anima. Torno un po' bambina, andavo a scuola dalle suore - poverella me - e in certe atmosfere mi ritrovo ... 






Ritrovo anche la statua bianca di un San Francesco con un fiore in mano che mi aveva tanto colpito tra le foto di Paolo ... se la ripesca potrete verificare che non sempre gli allievi superano i maestri, ma sono contenta di averne una fatta in proprio, mi trasmette una dolcezza ... 











 Toh, un Della Robbia!





Quando lasciamo la missione sono già le undici e ci rendiamo conto che non abbiamo tempo di fare tutto quello che pensavamo ... pazienza, San Luis Rey sarà per la prossima volta. 

Ultima spesa da Walmart, dove la mia incosciente sorella che guarda troppi film americani mi ha chiesto di cercarle lo Slim Jim, e dove l'Immemore Pandone, dimentico delle - orribili - puntate precedenti insiste e persiste e se ne prende un kit completo. 

Siccome sono incosciente anch'io, mi adeguo alla proposta di fare l'ultimo pranzo americano in una piazzola di sosta vista mare che sappiamo esserci di strada, prendendo qualcosa direttamente al supermercato. 






Mai, mai, mai comprare confezioni di cui non si veda il contenuto, fidandosi di quel che c'è scritto. Soprattutto qui, nello Spocegotti Kingdom. Mai. 

Quando apro la confezione del mio sandwich di pollo mi trovo un mappazzone fritto pieno di improbabili salse, su cui mi avvento con irrefrenabile entusiasmo. 




Poi dicono che una si mette a bere ... 



Finite le nostre due ultime Blue Moon (due di sei ... in un viaggio di dieci giorni, che anziani cessi siamo diventati!) e diviso il mappazzone con un gruppo di gabbiani ingrati al sole dell'area sosta, ci rimettiamo in strada. C'è un discreto traffico, sicuramente più di quanto avessimo calcolato, e facciamo anche un pezzo di Interstate a pedaggio per cavarcela prima. 

Verso le due siamo a San Juan Capistrano, Paolo mi racconta di una storia letta su PaleoTopolino, un fumetto che pubblicavano nella sua lontana gioventù, poi andato fallito perché scolpire migliaia di copie sulle tavolette di pietra ogni settimana era poco pratico, e il Velocirap-postino era troppo indisciplinato nelle consegne.

Questa storia del tempo che fu vedeva Zio Paperone in azione presso la Missione di  San Juan Papisprano, tutto quel che ricorda Paolo è che c'erano delle rondini ... e infatti le rondini fanno davvero sempre tappa qui durante le migrazioni :)

San Facebook ci viene in soccorso, Paolo ha contattato Guido Martina, un disegnatore di Topolino che riesce a sciogliere l'enigma e ci ritrova il fumetto giusto ... che meraviglia!





E che meraviglia questa Missione, affollatissima e piena degli alberi di Natale più brutti che abbia mai visto: niente riesce a scalfirne il fascino e la spiritualità. 






























La mia anima profondamente sinistroide sobbalza davanti all'orrore  paternalistico di questa statua, ma è l'unico difetto di questo posto, e del resto storicamente ne incarna lo spirito ... ammetto che ci sta. 












































Un'oretta di vagabondaggio nella Missione e poi si riparte in direzione Santa Monica, dove finalmente, ormai al quarto tentativo, riesco a godermi davvero il tramonto, con i lucciconi di felicità. 













































Lasciamo con qualche difficoltà il trafficatissimo parcheggio, troviamo con qualche altra difficoltà l'entrata del rent-a-car return, disegnata sicuramente da un ingegnere molto malvagio, salutiamo la Subarona (mi mancheranno tanto i sedili riscaldati!) e in un amen siamo in aeroporto. 





Da Spocegotti Kingdom riportiamo tanti ricordi e un sacco di souvenir, il peggiore è questo :D





 Imbarco prioritario (ciao, poveri!) al piano superiore dell'A380, partenza, volo fantastico, nanne saporitissime per la prima volta in vita mia ... quando mi risveglio mancano 43 minuti a Londra! Grazie British, sei meravigliosa, ti adoro: con mille euro in due mi hai permesso di chiudere col botto un 2019 iniziato benissimo in Giappone, proseguito in quel Madagascar che ci ha rubato il cuore e continuato con i lacrimoni nel Duomo di Monreale e i due chili che mi si sono attaccati al culone a Palermo e mi vogliono così bene che ancora non se ne sono andati <3

Cibo a parte, che ho sofferto davvero un sacco, è stato un altro viaggio bellissimo. Quasi tutto nuovo per me, quasi niente per Paolo ... ripercorrere con lui i suoi ricordi di un momento molto particolare e vederlo così felice di dividerli con me mi ha scaldato il cuore. 

Una volta di più mi rendo conto che siamo una coppia davvero fortunata, potranno mancarci soldi, salute, botte di culo, lavoro interessante ... ma complicità, risate e voglia di stare soli sono più forti e salde che mai. 

E abbiamo anche scampato il Natale!


... e ora via, verso nuove meravigliose avventure e tutti i viaggi del 2020!
[risata satanica in sottofondo, musica inquietante, un occhio malvagio che scruta nel buio]

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